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2021, l'anno della fenice Reggiana - Parte Iª

Da gennaio a maggio i mesi più bui, a giugno viene piantato il primo seme della rinascita sportiva granata

28.12.2021 12:00

Il 2021 è stato un anno molto particolare per i tifosi granata: fuori dagli stadi - a causa delle normative anti Covid - hanno assistito al lento declino delle squadra di Alvini, retrocessa in terza serie a meno di 12 mesi dalla storica promozione del 22 luglio 2020. Nuovamente al proprio posto sugli spalti, hanno invece accompagnato per mano la nuova Regia di Diana lungo un girone d'andata praticamente perfetto che ha riportato in città un entusiasmo in parte assopito. La Reggiana, come una fenice, è rinata dalle proprie ceneri. Ma il bello, si spera, deve ancora venire…

Utilizzando lo stesso schema proposto negli ultimi anni (qui il riassunto del 2020) abbiamo ripercorso i principali eventi che hanno segnato gli ultimi 12 mesi: di seguito la prima di due tappe che racchiude il resoconto degli avvenimenti principali accaduti tra gennaio e giugno 2021.

[Parte IIª]


GENNAIO. L'anno nuovo parte con il piede sbagliato: il Pescara vince in inferiorità numerica lo scontro diretto al “Città del Tricolore” e il Cittadella fa suo il recupero della gara rinviata per Covid a ottobre. Il ds Tosi corre subito ai riparti: dal mercato arrivano l'attaccante Ardemagni, il difensore Yao e il centrocampista Del Pinto mentre salutano Marchi e Voltan entrambi ceduti in prestito al Sudtirol. La squadra sul campo non si rialza: nel derby di Ferrara con la Spal arriva il quinto k.o. consecutivo. La tanto attesa reazione si fa attendere fino al 23 gennaio: Vicenza sconfitto per 2-1 in casa grazie alle reti di Ajeti e Muratore. Il mercato chiude col botto: arrivano Laribi dal Verona e il reggiano Siligardi dal Parma (via Crotone). Sul campo, nella prima giornata di ritorno nuovo stop a Pisa.

FEBBRAIO. Importante successo in rimonta contro la Virtus Entella firmato Laribi e Muratore al quale fa seguito un'ottima prestazione sul campo del ChievoVerona, cinico e fortunato a fare suoi i tre punti nel finale. Al Giglio l'ex Ardemagni manda al tappeto dagli undici metri l'Ascoli: è il secondo scontro diretto vinto dalla Regia. Al “Tombolato” di Cittadella arriva poi la vittoria che sembra dare la svolta: netto 3-0 (Yao, Laribi e Mazzocchi) e la classifica torna a sorridere. I granata di Alvini confermano il buono stato di forma bloccando la Salernitana sullo 0-0 al “Città del Tricolore”: è il primo pareggio dopo due mesi. Febbraio si chiude con una notizia triste: a 83 anni se ne va l'indimenticato Dante Crippa.

MARZO. Il viaggio in Laguna della Regia regala ai tifosi a casa l'eurogol di Libutti, ma non basta per evitare il k.o. in rimonta con il Venezia. Nel turno successivo a Reggio fa tappa il Lecce: negli occhi c'è ancora il 7-1 subìto all'andata, e al ritorno non va meglio con un netto 0-4. I granata provano a risollevarsi sul campo della Cremonese, ma allo Zini il tabellino recita 3-0 per i grigiorossi. Il turno infrasettimanale a Monza non porta buone notizie: Regia k.o. 2-0. Lo scontro salvezza prima della sosta per le nazionali fa venire i brividi ai tifosi granata, ma ci mette una pezza il solito Varone che evita il peggio tra le mura amiche con il Cosenza: 1-1. Mister Alvini viene insignito della panchina d'oro per la cavalcata vincente nella stagione 2019/20: ironia della sorte, gli sarà consegnata allo stadio proprio il 7 maggio…

APRILE. Il turno che anticipa la Pasqua vede la Regia uscire indenne dallo “Stirpe” di Frosinone ma c'è soprattutto delusione per i tre punti mancati. Il lunedì di Pasquetta al “Città del Tricolore” si assiste alla partita più scoppiettante della stagione: 2-2 con il Brescia, pareggio agguantato a tempo più che scaduto da Varone dopo tante occasioni sprecate dai granata. La capolista Empoli - condizionata da diversi casi di Covid - fa visita a Rozzio e compagni strappando una vittoria di misura. Al “Granillo” Alvini ritrova il gol di Kargbo ma non basta per evitare il k.o. allo scadere con la Reggina. Per dribblare futuri reclami e ricorsi la Lega di Serie B ferma il campionato poco dopo la metà di aprile per permettere di recuperare diverse gare rinviate.

MAGGIO. Un colpo di testa di Ajeti riaccende la speranza contro il Pordenone il 1º maggio, ma si tratta solamente di un'illusione: tre giorni più tardi a Pescara Rossi e compagni vanno al tappeto dopo appena 8 minuti senza trovare la forza di reagire. Il game over è ad un passo. Il 7 maggio a Reggio fa tappa la Spal: anche solo un pareggio può rimandare la retrocessione ma il solito Varone non basta perché vincono i ferraresi. La Reggiana è matematicamente retrocessa in Serie C: a farle compagnia ci sono Pescara, Entella e Cosenza (che sarà poi riammesso in B in estate). Il campionato si chiude il 10 maggio a Vicenza: l'obiettivo è battere un'avversaria già salva per agguantare il quartultimo posto, ma a festeggiare è la squadra di Di Carlo con una rete di Jallow al 91'. Un pareggio - lo si scoprirà più avanti - sarebbe bastato per mantenere la categoria. Un altro protagonista del passato granata ci lascia: si tratta di Ercole Spallanzani, giornalista che ha seguito da vicino i gloriosi anni d'oro del calcio reggiano.

GIUGNO. Max Alvini resta o parte? A porre fine ai dubbi che attanagliano i supporter granata (e la società) ci pensa lo stesso tecnico di Fucecchio con una lettera d'addio indirizzata alla città e ai tifosi. La lista dei sostituti sulla scrivania del ds Tosi pullula di nomi, ma alla fine ad avere la meglio è Aimo Diana, artefice del “miracolo” Renate: è lui il nuovo allenatore della Reggiana. «Voglio trasmettere l'adrenalina che ho in corpo ai giocatori. Dobbiamo puntare al massimo risultato possibile»: si presenta così mister Diana. Alvini trova subito una nuova sistemazione firmando per il Perugia neopromosso in Serie B. Andrea Costa decide di appendere gli scarpini al chiodo: sarà il nuovo allenatore della formazione Under 17. Il mese di giugno porta con sé un'altra brutta notizia: ad appena 59 anni ci lascia il “legionario” Loris Dominissini dopo una lunga lotta contro il Covid.

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