[2024/25] Il pagellone di fine stagione - La difesa
Bardi e Rozzio leader imprescindibili, Meroni una certezza. Libutti uomo ovunque, Lucchesi tra luci e ombre. Sampirisi solido ma a singhiozzo, Fiamozzi generoso nel finale. Motta buona prospettiva per il futuro, Fontanarosa e Sosa deludono.

Un’altra stagione è andata in archivio, con il suo carico di emozioni, soddisfazioni e momenti difficili. Come di consueto, è tempo di bilanci: dopo il pagellone 2023/24, anche quest’anno abbiamo voluto raccontare il percorso dei protagonisti che hanno indossato la maglia della Reggiana nelle 39 partite ufficiali disputate tra agosto 2024 e maggio 2025. I giudizi sono suddivisi per reparti: il voto assegnato a ogni calciatore non rappresenta una media delle valutazioni raccolte gara dopo gara, ma una sintesi ragionata del contributo offerto lungo tutta la stagione.
Partiamo dalla difesa, reparto che ha subìto 53 reti (52 in Serie B e uno solo in Coppa Italia Frecciarossa): al “Città del Tricolore” la Regia ha incassato 24 gol in campionato (esattamente come nella stagione precedente con Nesta in panchina), sono invece 28 le reti subite in trasferta. L'apporto offensivo della difesa è quantificato con appena 2 gol segnati sui 42 totali realizzati.

FRANCESCO BARDI
L’eterno dibattito su eventuali sue lacune in uscita alta viene spazzato via dagli strepitosi salvataggi che compie sulla linea di porta. Probabilmente il migliore portiere della Serie B di quest’anno, che nonostante qualche situazione certamente migliorabile ha portato indiscutibilmente tanti punti alla classifica granata, cominciando dallo 0-0 in casa contro la Salernitana, per concludere con un’altra squadra campana, quella Juve Stabia che ha sbattuto contro i suoi guantoni regalando alla Regia la salvezza con una giornata di anticipo. A lungo capitano vista l'assenza di Rozzio, si conferma professionista esemplare, in campo anche nonostante qualche acciacco di troppo. Una sua mancata conferma sarebbe un vuoto difficile da colmare.
VOTO 8
Presenze: 36 Minuti giocati: 3240 Reti subite: 49 Clean sheet: 8

EDOARDO MOTTA
Riscattato dalla Juventus, conferma le buone impressioni lasciate agli addetti ai lavori. Di lui parla in maniera eccellente il preparatore Marco Bizzarri, che se lo coccola per tutto l’anno, trovando soddisfazione non solo nell’esordio estivo a “Marassi” in Coppa Italia contro il Genoa, ma anche nel periodo più caldo dell’anno, debuttando in campionato contro il Cittadella per squalifica di Bardi e nel recupero di Brescia, in trasferta, dove avrebbe dovuto giocare prima della scomparsa di Papa Francesco. Riflessi felini, personalità e un’età – classe 2005 – che è tutta dalla sua parte per un futuro roseo.
VOTO 6,5
Presenze: 3 Minuti giocati: 270 Reti subite: 4

ALESSANDRO FONTANAROSA
Uno dei pochi giocatori granata degno di una video presentazione sui social. Sembrava che alla Reggiana fosse arrivato Roberto Carlos, più per la necessità di avere un difensore mancino che sapesse fare la fascia, che per reali doti tecniche. E infatti, ben presto, la “bolla” Fontanarosa è scoppiata in tutta la sua cruda realtà: un giocatore che si sentiva difensore centrale, ma che da Viali è sempre stato considerato – a ragione – più un terzino. Risultato: mezza stagione costellata di errorini qua e là, poche presenze e il trasferimento alla Carrarese tramite prestito dall’Inter. Anonimo. Anzi, più ombre che luci, senza mai lasciare il segno per davvero.
VOTO 5,5
Presenze: 10 Minuti giocati: 749

RICCARDO FIAMOZZI
Non riusciamo a fare come fanno tanti tifosi, o anche addetti ai lavori e opinionisti. Non ce la facciamo ad accanirci contro colui che, nonostante tutto, ha sempre dimostrato professionismo fino alla fine, strappando applausi, poche volte come contro la Sampdoria in casa, o facendo male in occasione di qualche copertura difensiva mancata. Lo sappiamo, le sue caratteristiche sono queste, prendere o lasciare. E alla fine, Fiamozzi, la fascia la sa fare soprattutto nella metà campo offensiva e porta a casa la pagnotta. Con qualche brivido, certamente. Anche per via di quell’assonanza con lo sfortunato ragionier Ugo. Ma sempre a testa alta e con professionalità, senza mai una parola di traverso. In scadenza, difficilmente verrà rinnovato. E – forse, chissà – a qualcuno potrebbe mancare anche un po’.
VOTO 6
Presenze: 25 Minuti giocati: 1583 Assist: 2

LORENZO LIBUTTI
Ogni anno la stessa storia: parte dalle retrovie, indietrissimo nelle gerarchie degli allenatori che più passano i giorni e più si accorgono delle qualità – lo sottolineiamo tre volte – non solo umane, ma tecniche del pendolino di Melfi. Viali non ha fatto in tempo a dichiararlo alla stampa, ma se potesse siamo sicuri che ripeterebbe nero su bianco l’espressione usata da Nesta lo scorso anno: «Tra gli errori più grossi che ho fatto quest’anno, ci metto di aver sottovalutato Libutti». Che poi, vai a guardare i numeri, l’esterno granata ha giocato il doppio dell’anno scorso proprio per la sua immensa duttilità, andando a tappare quel brutto buco creato a sinistra dove di fatto non c’erano alternative e dove hanno giocato un po’ tutti prima di trovare in Libutti la soluzione finale. Come per l’anno scorso, in attesa di meritato rinnovo del contratto come “giocatore bandiera”. E anche come garanzia in difesa.
VOTO 6,5
Presenze: 31 Minuti giocati: 2453 Assist: 1

LORENZO LUCCHESI
Con i calciatori, soprattutto quelli giovani e promettenti è spesso così: se è alta l’aspettativa, è facile rimanere delusi. Una massima che in parte si può estendere al difensore di proprietà della Fiorentina, arrivato a fine mercato passando prima dal prestito al Venezia. Difensore dal fisico importante, che tuttavia per larghi tratti di campionato non ha saputo sfruttare nel modo migliore in fase di marcatura, risultando spesso in ritardo. Ha concluso la stagione nel migliore dei modi, anche risentendo positivamente del rientro di Rozzio al centro della difesa. Gli va riconosciuto di essere stato l’unico difensore ad andare in gol: sono sue infatti le zampate a Bari e in casa col Palermo che sono valsi punti pesanti. La sfortuna l’ha reso protagonista involontario di alcune deviazioni determinanti nella porta granata. In conclusione: ha fatto bene? Sì. Ci si aspettava qualcosa in più? Decisamente sì.
VOTO 6
Presenze: 27 Minuti giocati: 2252 Gol: 2

ANDREA MERONI
Trentuno, diconsi trentuno (31, compresa la Coppa Italia) partite consecutive giocate dal 1’ al 90’. Una diffida arrivata a Santo Stefano e mai pagata con la squalifica del quinto cartellino giallo. Solo un fisiologico calo, malauguratamente coinciso con l’avvicendamento con capitan Rozzio e con l’avvio di quel magico poker di vittorie. Qualche normale sbavatura e due macro errori proprio nel finale, quando ormai Meroni mostrava la “corda” per usura e per un infortunio al bicipite femorale destro acutizzatosi nella coda del campionato. Per la giusta dose di gloria, comunque, in campo a Castellammare c’era anche lui. A ogni buon conto, ha mostrato sempre affidabilità, personalità e buone doti difensive. Tra i più utilizzati della rosa, in una difesa spesso decimata. Gli è mancato solo il gol. Confermato per l’anno prossimo.
VOTO 7
Presenze: 37 Minuti giocati: 3181

PAOLO ROZZIO
Si è soliti dire: ti accorgi dell’importanza di una persona quando questa ti viene a mancare. L’espressione calza a pennello con il capitano, infortunatosi gravemente a novembre contro il Catanzaro e rientrato nell’ultimo, miracoloso – a questo punto non a caso – periodo di campionato che ha scritto la parola salvezza nella storia della Regia. Senza il faro della difesa granata, la Reggiana ha cercato di arginare come poteva le falle di un’imbarcazione che inghiottiva acqua da ogni parte. Non solo personalità da vendere, lo sappiamo, ma ancora la voce grossa in difesa contro mostri più o meno sacri della Serie B italiana, come Pio Esposito, Iemmello, Coda, Tutino, Borrelli, e così via… Insostituibile. Da rinnovare di corsa.
VOTO 8
Presenze: 17 Minuti giocati: 1308

MARIO SAMPIRISI
Il discorso fatto per Rozzio, lo possiamo riproporre anche per l'ex capitano del Monza. Senza di lui, ci siamo guardati intorno (Viali soprattutto lo ha fatto) e un po’ spaesati abbiamo accettato le alternative. Con la differenza che, rispetto alla scorsa stagione, il buon Mario ha dato quella leggera sensazione di non essere così insuperabile tecnicamente e in velocità – non è certo un fulmine – ma che la sua presenza in campo rassicurasse tutti quanti, per carattere e presenza aerea. Troppe volte ha dovuto alzare bandiera bianca per piccoli infortuni e la sua stagione a singhiozzo ne ha risentito. Contratto rinnovato automaticamente per numero di presenze raggiunte.
VOTO 6
Presenze: 20 Minuti giocati: 1552

JOAQUÍN SOSA
Il mercato di gennaio raramente porta rinforzi significativi, soprattutto a queste latitudini. Che però l’ingaggio del primo uruguaiano nella storia granata, in prestito dal Bologna, si tramutasse in un vero e proprio buco nell’acqua in pochi se lo sarebbero immaginati. Difensore centrale, mancino, gioca tuttavia la sua migliore partita da terzino di sinistra. Poi, una serie di gravi amnesie difensive costano alla Reggiana diversi punti persi (Cosenza e Sampdoria su tutte) e relegano il sudamericano in fondo alle alternative da cui può attingere mister Viali prima e Dionigi poi. Nel finale di campionato, anche Nahounou – solitamente in panchina a “fare numero” – trova qualche minuto di gloria a discapito di Sosa.
VOTO 4
Presenze: 8 Minuti giocati: 392
NON GIUDICABILI. Alex Sposito: per due anni lavora in silenzio agli ordini del preparatore Marco Bizzarri, senza mai “assaggiare” il campo. Un problema fisico a gennaio rischia di fargli finire la stagione anzitempo. Yannis Nahounou (5 presenze, 82 minuti): primo anno di rodaggio per il roccioso e acerbo difensore francese. Ha potenzialità solamente intraviste negli scampoli di gara concessi da Dionigi. Da rivedere il prossimo anno. Giacomo Cavallini (4 presenze, 122 minuti): un po’ di gloria ad inizio stagione, poi in prestito al Lecco in Serie C per fare minuti e maturare.
dati: transfermarkt.it e fbref.com
foto: Silvia Casali