La Reggiana cade al “Druso” contro il Südtirol al termine di una gara complicata sin dai primi minuti. Motta commette un errore pesante a inizio ripresa, la difesa soffre la fisicità di Odogwu e la rapidità di Merkaj, mentre in mezzo al campo solo Reinhart prova a dare ordine. In avanti Portanova e Gondo lottano fino all’ultimo, con il numero 90 autore del gol della bandiera. Dalla panchina l'unico spiraglio di luce lo porta Marras. Una prestazione sottotono, che lascia in eredità più ombre che luci e impone un rapido cambio di passo già dal prossimo impegno casalingo contro lo Spezia.


Edoardo Motta 5 – Può fare ben poco sulla staffilata di Martini dal limite dell'area e sul tocco ravvicinato di Merkaj, invece ha gravi colpe sul tiro non irresistibile di Tronchin che lo coglie di sorpresa, errore che dovrà servirgli da lezione. Buon riflesso sul tiro di Molina a metà ripresa, ma il peso psicologico della terza rete torna a farsi sentire nel finale quando è Marras a metterci una pezza evitando un passivo peggiore.

Lorenzo Libutti 5,5 – Vista l'assenza di Rozzio, torna a indossare la fascia da capitano ma da Bolzano riesce a portare a casa solo la cassa di mele donatagli da Tait prima del calcio d'inizio. Dietro è il più positivo, riesce a murare un paio di tentativi verso lo specchio di Odogwu e cerca di farsi vedere anche in fase offensiva con alcuni cross interessanti.

Andrea Papetti 4,5 – Chiamato ad affrontare un avversario scomodo come Odogwu che non si sposa bene con le sue caratteristiche fisiche, esce dal “Druso” con le ossa rotte. L'ex Virtus Verona si appoggia al lui facendo da sponda per Martini in occasione del primo gol, sul raddoppio invece l'ex Brescia gli concede troppo spazio per crossare. Nella ripresa la marcatura è più stretta, ma il danno ormai è fatto…

Simone Bonetti 5 – Merkaj gli scappa via una prima volta al quarto d'ora mandando il pallone a lato di testa, mentre una decina di minuti più tardi lo beffa con un inserimento da rapace d'area sul primo palo. Nella ripresa si immola su una conclusione dell'albanese dalla distanza. Una prova negativa che lo aiuterà a crescere.

Matteo Rover 5,5 – Sarà forse l'emozione di tornare davanti al pubblico che lo ha sostenuto negli ultimi 6 anni o la giornata decisamente negativa della Regia, fatto sta che la sua prestazione è un passo indietro rispetto al precedente match con il Catanzaro. Pochissimi gli spunti offensivi, nulla che possa impensierire la retroguardia biancorossa (dal 35'st Elays Tavsan sv).

Tobias Reinhart 6 – Se i granata terminano il match con oltre il 60% del possesso palla, seppur effimero, parte del merito è suo. Prestazione dinamica a tutto campo, concreta anche nella fase difensiva. Ma suona lo spartito praticamente da solo, quindi non riesce a fare la differenza. Ci prova con un tiro (respinto dalla difesa) e diverse battute dalla bandierina, senza esito. È lui a scodellare in area il pallone che porta alla rete di Portanova (dal 35'st Andrija Novakovich sv).

Massimo Bertagnoli 5 – Prestazione sottotono: non riesce ad essere il partner dinamico e con spunti interessanti di cui Reinhart avrebbe un sacco bisogno. Diversi palloni persi e malintesi con i compagni. Di testa manda sui piedi di Tronchin il pallone del 3-0 e propizia il gol della bandiera di Portanova (dal 21'st Charlys 5,5: alterna giocate interessanti ad altre banali. Prova ad accendere Lambourde e va anche al tiro, ma senza fortuna. La sensazione è che con lo Spezia possa essere arrivata la sua ora per giocare dall’inizio).

Andrea Bozzolan 5,5 – Le condizioni precarie di Marras gli concedono l'opportunità di esordire dal primo minuto, ma lo si ricorda solo per un corner conquistato a inizio gara e per uno spunto non concretizzato in area poco prima dell'intervallo. Al rientro dagli spogliatoi si accomoda in panchina (dal 1'st Manuel Marras 6,5: riparte da dove si era fermato. Palla al piede dà sempre l'impressione di mettere in difficoltà i propri avversari, va al tiro in un paio di occasioni e produce alcuni cross interessanti. Dietro, invece, fa la differenza deviando quasi sulla linea di porta due conclusioni che sembravano destinate in fondo al sacco).

Natan Girma 5 – Prima chance stagionale dal primo minuto, ma la spreca. Un solo lampo in avvio, con il punteggio bloccato sullo 0-0. Quando il Südtirol prende vantaggio, si eclissa lentamente dal match. Buona l'idea del filtrante verso Gondo al 35', tutto qua (dal 1'st Mathis Lambourde 5,5: ancora galvanizzato dal gol all'esordio, entra con il piglio giusto e quando ha spazio alza la testa e prova il tiro in porta. Alla fine non produce nulla di che).

Manolo Portanova 6 – Un tiro nello specchio, respinto, e una spizzata un po' fortunosa davanti ad Adamonis - secondo gol in campionato - che sembra riaccendere le speranze. In mezzo, la solita gara fatta di grande sacrifico e “battaglia” contro tutti quelli che gli capitano a tiro.

Cedric Gondo 6 – Da premiare non tanto il suo apporto offensivo, molto scarso, ma l'abnegazione che mette al servizio della squadra giocando quasi sempre spalle alla porta, offrendo buone sponde e aiutando la Regia a risalire. Da applausi il recupero al 35' che lo porta a crossare in area, senza trovare alcun compagno pronto ad affondare il colpo. Lo spirito che mette in campo è quello che è mancato alla Reggiana nel primo tempo. Tiene botta fino al 94', forse è arrivato il momento di concedergli un po' di riposo.

Mister Davide Dionigi 5 – Tante attenuanti in difesa, dove non ha margine di manovra viste le importanti assenze, ma da centrocampo in su ha ampia scelta ed è anche lì che la Reggiana non si è vista a Bolzano. Punta su Girma dall'inizio, ma il trequartista svizzero non ripaga la sua scelta. Prova a correggere la rotta, un po' in ritardo, a inizio secondo tempo inserendo Marras – ormai una garanzia – e il giovane Lambourde, preferito a Novakovich. La squadra però continua a imbarcare acqua, dando pochi e timidi segnali di ripresa. Piano partita e atteggiamento non sono stati all’altezza a Bolzano. Ora il calendario mette subito di fronte una squadra ferita nell'orgoglio come lo Spezia. Sarà un banco di prova importante per capire se il passo falso del “Druso” sia stato solo un incidente di percorso…
 

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