Alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro l’Empoli, in programma il giorno di Ferragosto alle ore 18:00 al “Castellani”, mister Davide Dionigi ha fatto il punto sulle condizioni della squadra, sulle necessità di mercato e sull’avversario che i granata si troveranno di fronte.


Mister, ci sono novità dall’infermeria?
«Torna a disposizione Meroni: in alcuni ruoli siamo un po’ corti e quindi sarà dei nostri. Gli altri due, Girma e Rozzio, li stiamo recuperando e speriamo di riuscire ad averli per la gara di Palermo».

Giocare alle 18:00 di Ferragosto quanto può influire?
«Più che mentale, il problema è fisico. Le temperature sono molto alte, lo abbiamo visto anche nell’amichevole con la Cremonese: condizioni improponibili per i ragazzi. Si capiscono le esigenze televisive e di calendario, ma il caldo di queste settimane è eccessivo. Il vero problema del Ferragosto non è la data in sé, ma l’orario pomeridiano e la temperatura che ci sarà».

Condizionerà anche il gioco?
«Sicuramente. Trovare ritmi alti è difficile perché, anche se si prova, in campo i gradi percepiti sono ancora più alti di quelli reali. È normale che sia più difficile avere l’intensità che si vorrebbe. Inoltre siamo al 15 agosto, ancora in fase di preparazione: la lucidità non potrà essere massima».

Oltre alla preparazione, pure la rosa non è al completo…
«È chiaro a tutti che siamo un po’ corti. Speravamo, con il direttore e la società, di riuscire a chiudere uno o due colpi prima di questa partita, ma il mercato porta delle difficoltà. Andiamo a Empoli con qualche carenza, ma lo abbiamo fatto anche l’anno scorso: il nostro “cavallo di battaglia” è stato affrontare le partite anche in emergenza. Ci sono giovani che si stanno esprimendo bene, come Conté e Cavaliere, e sono contento perché domani ci sarà l’esordio nei professionisti di Bonetti, un ragazzo che l’anno scorso era in Serie D. In porta avremo Motta, un 2005. Speriamo che la prossima settimana possano arrivare due o tre rinforzi, perché in alcuni reparti siamo corti e, come detto nelle conferenze precedenti, vanno anche messi in forma».

Su quali reparti c’è più urgenza di intervenire?
«Oggi, parlando col direttore, le priorità sono trovare una prima punta, perché di ruolo abbiamo solo Cavaliere dalla Primavera, che si sta comportando bene, e rinforzare le corsie esterne. Stiamo spostando Marras in varie parti del campo, perché nei quinti non abbiamo alternative: è un ruolo dispendioso e va coperto. Poi sappiamo che gli ultimi colpi di mercato si fanno spesso nei giorni finali, ma al momento queste sono le esigenze principali».

Capitolo partenze: Marras resterà?
«Assolutamente sì. Marras è un giocatore polivalente, tatticamente intelligentissimo: capisce il gioco in anticipo, è un jolly che possiamo usare in vari ruoli. È da apprezzare perché si sacrifica, lavora in silenzio e lo fa bene. Al di là dell’aspetto tattico, ha un peso specifico nello spogliatoio come Rozzio, ed è un esempio per atteggiamento e modo di allenarsi».

Come stanno Rover e Tavsan?
«Non sono ancora al livello degli altri perché sono arrivati con 12-13 giorni di ritardo. È normale che serva più tempo per portarli al top, ma queste partite, anche se il risultato conta, servono a dare minutaggio. Lo stesso vale per Quaranta».

Che Empoli si aspetta di affrontare?
«Sta facendo un mercato importante e la considero tra le 4-5 squadre che si giocheranno i primi due posti per la Serie A. Ha un’identità chiara già dalle prime partite, cambia spesso il modo di costruire, ha giocatori di valore e sarà una squadra aggressiva. Sarà un test importante a poco più di una settimana dall’inizio del campionato, anche perché finora abbiamo giocato sempre fuori casa. Forse ci servirà come abitudine, visto che debutteremo sul campo del Palermo».

È un vantaggio per la Reggiana ripartire dallo stesso allenatore della scorsa stagione?
«Sì, perché abbiamo potuto proseguire il lavoro con chi è rimasto, mantenendo meccanismi e idee di gioco. È normale che con i nuovi bisogna ripartire dall’ABC e spiegare i concetti, quindi a volte si regredisce un po’. Ma sono contento delle partite fatte, non solo contro Juventus e Cremonese, ma anche nelle altre, per manovra, intensità e compattezza dei reparti».

Affrontare una squadra della stessa categoria in Coppa può essere più utile? Senza dimenticare che vi ritroverete in campionato tra due settimane…
«Può esserlo, ma tra un paio di settimane entrambe le squadre saranno diverse, con altri giocatori e più lavoro nelle gambe. La Serie B entra nel vivo dopo una decina di partite: quello che si vedrà domani sarà già diverso più avanti. Il calcio d’agosto lascia il tempo che trova, ma la mentalità e l'atteggiamento devono restare sempre gli stessi».

Ci saranno circa 300 tifosi granata al “Castellani” nonostante sia Ferragosto…
«È una bella prova d’affetto verso di noi. È un sacrificio muoversi a Ferragosto con quel caldo, poi fare il viaggio di ritorno. Per il pubblico è ancora più dura che per i giocatori, che almeno si muovono e si rinfrescano. Speriamo di continuare a dare segnali positivi, pur sapendo che siamo ancora lontani dal nostro spartito definitivo. I nuovi arrivati devono acquisire la mentalità dei vecchi, quella che ci ha permesso di raggiungere i nostri obiettivi lo scorso anno: lavoro, dedizione e spirito di squadra. Questo passaggio di consegne è fondamentale».

Con Pagliuca in panchina per l’Empoli, difficile non ricordare l’episodio di Castellammare…
«Sono episodi che capitano e che fanno parte del carattere degli allenatori e dell’ambiente in cui si gioca. Castellammare è particolare, ti porta ad avere una certa aggressione calcistica, ma domani sarà un’altra partita, intensa e tirata anche dal punto di vista dell’aggressività. Fa tutto parte del gioco del calcio».

In caso di parità si andrà direttamente ai calci di rigore: formula promossa?
«Sì, con questo caldo meglio fare 90 minuti più recupero e non andare oltre. È una formula intelligente in questo momento».

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