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Salerno: «Siamo orgogliosi della squadra e del pubblico. Sugli spalti lo spettacolo più bello»

«Abbiamo dimostrato di essere forti e potevamo vincere, sono felice di avere mantenuto la mia imbattibilità. Mi dispiace solo per i cori che ho ricevuto dalla curva ospiti: la gratitudine è una cosa rara...»

03.02.2022 08:00

A prendere la parola al termine del derby tra Reggiana e Modena è stato anche il presidente granata Carmelo Salerno, il quale ha voluto sottolineare l'importanza dell'atmosfera vissuta allo stadio, mettendo un po' in secondo piano il risultato del big match.

«Siamo orgogliosi della squadra, di questa città e di questo pubblico - ha sottolineato Salerno - Questa sera (ieri, ndr) lo spettacolo del pubblico è stata la cosa più bella. Voglio vedere il prossimo weekend in tutti i campi di Serie B e anche in qualche campo di Serie A se ci saranno 10500 spettatori ma credo di no. Questo è un bello spot per tutto il calcio ed è merito di questi tifosi e della città che non finirò mai di ringraziare».

Sul campo si sono sfidate due grandi squadre senza esclusioni di colpi…
«Siamo felici della nostra partita, abbiamo dimostrato di essere forti e potevamo anche vincere. Il fatto che io continui a mantenere la mia imbattibilità fa certamente piacere e spero di continuare così».

Peccato che alla fine una delle due dovrà passare dai playoff…
«Sarà il Modena a farlo».

In tribuna che atmosfera ha respirato?
«Ero con la mia famiglia e tanti amici modenesi a cui ho comprato il biglietto perché non c'erano omaggi. L'ho vissuta bene, mi è dispiaciuto un po' per i cori della curva modenese contro di me: si dimentica facilmente quello che si fa…» 

Avrebbe voluto rispondere?
«Avrei ricordato volentieri chi c'era prima di me. Chi spende un solo euro per una squadra di calcio dovrebbe essere solo ringraziato. Io vivo a Modena e ho fatto del bene al Modena. Quando altri l'hanno fatto fallire io ho messo la mia firma sull'atto costitutivo della nuova società. Voglio bene a tutta la città e ai modenesi, avrei preferito non sentire quei cori ma nella vita e nel calcio la gratitudine è una cosa rara…».

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