Andrea Meroni tra salvezza e futuro: «In Serie B impossibile fare pronostici. A Reggio sto bene»
Trentasei partite, oltre tremila minuti e un obiettivo centrato al termine di una rimonta incredibile: il bilancio del difensore classe 1997 dopo il suo primo anno in granata

Tra i protagonisti silenziosi della salvezza della Reggiana c’è anche Andrea Meroni. Arrivato la scorsa estate dopo un biennio positivo al Cosenza, il centrale brianzolo ha chiuso la stagione con 36 presenze e oltre 3mila minuti in campo, diventando il giocatore di movimento più impiegato della rosa e uno dei più presenti dell’intera Serie B. Una costanza che ha fatto la differenza, con prestazioni solide e affidabili lungo quasi tutto il campionato. Solo nel finale qualche passaggio a vuoto, figlio della stanchezza e di un infortunio che lo ha tenuto fuori contro Cittadella e Modena.
STAGIONE LOGORANTE. «È stata una stagione lunghissima, con varie fasi all’interno del campionato, l’ultima delle quali è stata la più impegnativa e stressante – racconta Meroni – Però siamo contenti di aver concluso molto bene, con quattro vittorie di fila e la salvezza. Parliamo di un traguardo assolutamente non scontato, considerando anche le squadre poi retrocesse e quelle che si giocheranno i playout. Bisogna fare i complimenti a tutti: per come si era messa la stagione, siamo stati davvero bravi a uscirne».
COME COSENZA, FORSE DI PIÙ. Nel suo curriculum figurano diverse salvezze in Serie B, ma quella con la Reggiana ha un sapore speciale. «La metto più o meno al pari di quella con il Cosenza, quando ci siamo salvati all’ultimo minuto dei playout. Anche questa è una salvezza arrivata allo scadere, quando ormai tutti ci davano quasi per spacciati. Lo possiamo definire un risultato miracoloso».
CAMPIONATO INDECIFRABILE. Tra le grandi delusioni della stagione c’è sicuramente la Sampdoria, retrocessa sul campo anche se nelle prossime settimane la situazione potrebbe cambiare. «Ne parlavo con dei compagni che avevano provato, a inizio stagione, a fare dei pronostici su come sarebbe stata la classifica di Serie B… Penso che ogni anno sia impossibile azzeccarla, ed è anche il bello di questo campionato, perché è assolutamente imprevedibile. Le squadre che magari partono come favorite all’inizio si ritrovano a lottare per non retrocedere. È successo quest’anno, ma anche negli anni passati…».
IL RITORNO DEL CAPITANO. Nel finale è tornato anche Paolo Rozzio, e l’effetto si è sentito. «Sicuramente ha dato tanto. La sua mancanza si è sentita molto in campo, ma anche all’interno dello spogliatoio, visto che è rimasto a lungo fuori città per curarsi. Gli si addice molto il ruolo di centrale nella difesa a tre: come esperienza e carisma ha fatto la differenza. È stato sicuramente un recupero fondamentale per questo sprint finale».
IL GIOVANE TALENTO TRANSALPINO. Tra i giocatori più promettenti c’è certamente Yannis Nahounou. «Ha le carte in regola per fare una grande carriera. Non dimentichiamo che arrivava da un campionato diverso e non conosceva la lingua. Il primo anno è sempre di ambientamento, però sono sicuro che sarà un elemento importante per la Reggiana».
IL FUTURO È GRANATA. Meroni ha firmato un contratto pluriennale e non nasconde la sua soddisfazione: «A Reggio mi sono trovato benissimo, dentro e fuori dal campo. Ora è il momento di staccare la spina e andare in vacanza, ma sono felice di essere qui e sono pronto a ripartire con ancora più entusiasmo. Poi sarà la società a decidere il resto, ma io sono contentissimo di poter restare».