Alla vigilia della sfida sul sintetico dello Stadio dei Marmi contro la Carrarese, mister Davide Dionigi torna a prendere la parola dopo la sosta in vista del delicatissimo confronto con i giallazzurri. Tanti rientri e tanta concorrenza, qualche dubbio di formazione e la volontà di ritrovare in trasferta l’atteggiamento visto nelle precedenti uscite i temi chiave che emergono nell'intervista del tecnico reggiano.


Mister, è stata una settimana in cui ha recuperato diversi giocatori. Come stanno?
«Si sono aggregati più che recuperati al 100%. Sono guariti dai problemi fisici, ma lavorano con noi da poco. Reinhart e Rozzio da questa settimana, Quaranta ha qualche giorno in più di lavoro alle spalle, ma come per tutti bisogna rimetterli a posto atleticamente: bisogna evitare ricadute e ridare condizione. Dopo un infortunio non basta essere guariti, serve la gamba per reggere 90 minuti. Quaranta oggi lo valuteremo, gli altri stanno rientrando gradualmente. Girma e Gondo invece stanno bene: vedremo chi partirà e chi entrerà a gara in corso».

Come procede il rientro dall'infortunio di Sampirisi?
«Ora deve ritrovare il contatto fisico, perché dopo un infortunio del genere clinica e campo sono due cose diverse. Servirà ancora un po’ di tempo».

Marras sarà della partita?
«La settimana scorsa non si è allenato, e nemmeno a inizio settimana. Ha ripreso martedì: è recuperato ma valuteremo il da farsi. Parlerò con lui come sempre e decideremo insieme».

Ci sono altri dubbi dell’ultima ora?
«Solo dubbi di formazione. Ritornando più elementi, c’è competizione interna: l’ho detto anche a loro, oggi è una gara fra di loro per conquistarsi il posto. Finalmente iniziamo ad avere i “doppi ruoli” e tocca a loro convincermi. In tutti i reparti abbiamo giocatori di valore: chi sta meglio o chi è più adatto alla partita gioca».

Štulac può sostituire Reinhart o preferisce il dinamismo di Bertagnoli?
«Leo era partito forte in ritiro, poi l’infortunio lo ha rallentato: ora Sta lavorando per ritrovare la miglior condizione. Quando è entrato, sia ad Avellino che con l’Entella, ha fatto bene e può darci una mano. Per partire dall’inizio, però, serve essere al 100%. Questo vale per tutti, non solo per lui».

È la prima volta che ha quasi l’organico completo: cambia qualcosa per il gruppo?
«Le scelte dipendono dal campo e dalle esigenze tattiche: come Gondo contro l’Entella al posto di Novakovich. Ma vedo un atteggiamento diverso: da quando stanno rientrando tutti, vanno tutti forte. Sanno che c’è concorrenza e che il rischio è restare fuori. In un gruppo sano deve esserci competizione. Starà a me gestire, ma la linea è chiara».

Avete svolto due allenamenti sul sintetico per prepararvi allo Stadio dei Marmi…
«Sì, perché purtroppo è un problema per tutte le squadre che vanno in campi come quello della Carrarese. L’ho già detto: uniformerei tutto, o tutti sintetici o tutta erba come in Serie A. Ma i regolamenti sono questi. Nessun sintetico è uguale all’altro: Avellino è diverso da Castellammare e così sarà Carrara. Però almeno in settimana ci si avvicina un po’ al tipo di fondo che troveremo».

Carrarese e Reggiana sono due squadre con molte similitudini?
«Sì. Sono due squadre organizzate nelle due fasi. La Carrarese ha determinazione, aggressività, recupero palla e grande attacco della profondità. I giallazzurri sanno anche costruire dal basso con soluzioni diverse. Calabro sta facendo un ottimo lavoro da quando è lì. Anche la classifica dimostra che stiamo facendo percorsi simili. Mi aspetto una partita tattica e molto intensa».

Che Reggiana vede oggi?
«Una squadra più consapevole della propria idea di gioco, che sta iniziando a svilupparla al meglio. Con l’Entella abbiamo avuto dominio del possesso, anche se a volte sterile: non siamo stati i soliti nel “fare male”. Ma significa che stiamo aggiungendo delle cose in più, frutto del lavoro dei mesi. Anch’io sono curioso di vederci con tutti gli effettivi a disposizione. L’importante è che chiunque giochi conosca meccanismi e caratteristiche che ci hanno contraddistinto fin qui, aggiungendo quel qualcosa in più che stiamo migliorando col tempo».

Arrivano quattro trasferte nelle prossime sei partite: è una fase più complicata della stagione?
«Il calendario all’andata non ci ha aiutato nelle dinamiche: molti scontri diretti li abbiamo avuti fuori casa. Al ritorno li avremo in casa, quindi la situazione si compensa. Dobbiamo migliorare la media punti fuori: in alcune partite abbiamo sbagliato, in altre avremmo meritato di più. Ma giocando scontri diretti in trasferta, devi fare punti».

La media punti fuori casa è bassa: si aspetta qualcosa di diverso nelle prossime quattro trasferte?
«Mi aspetto di fare punti, questo è sicuro. Ma soprattutto mi piacerebbe rivedere la Reggiana di Avellino, al di là dell’episodio finale, e quella di Cesena. Vorrei ritrovare quella versione anche fuori casa».

L’assenza del pubblico granata in trasferta quanto peserà?
«Ci penalizza. Non entro nelle decisioni, non è compito mio, ma vedo un malcontento generale in tante tifoserie: penalizzare molti per pochi… non so. A noi mancherà tanto, perché il nostro seguito fuori casa è enorme e ci spinge sempre. In queste partite sarebbe stato importante. Dobbiamo sopperire con le nostre caratteristiche».

Entrambe le squadre parlano di “prova di maturità”. È d’accordo?
«Ogni partita è una prova di maturità e ha una storia a sé. Il vero sprint conta più avanti nella stagione. Per noi quella con la Carrarese è una gara importante perché dopo la sosta abbiamo lavorato bene e dobbiamo riprendere il percorso di prestazioni che avevamo fino all’Entella. Dopo la sosta è sempre particolare: dipende da carichi, recuperi, metodi di lavoro. Noi abbiamo lavorato forte, quindi mi aspetto una prova di intensità».

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