foto Silvia Casali
foto Silvia Casali

Davide Dionigi in conferenza stampa elogia la prestazione della squadra e dei singoli: una Reggiana aggressiva e compatta, capace di rimontare il Catanzaro, creare numerose occasioni, spingere sulle fasce e far crescere i giovani, pur pagando qualche imprecisione in fase di finalizzazione e la perdita per infortunio di Paolo Rozzio.


Risultato giusto o a un certo punto speravi di vincerla?
«Sul 2-1 sembrava potessimo portarla a casa, poi l’eurogol su punizione ha cambiato tutto. La partita era incanalata come volevamo. Siamo andati sotto per un’autorete, ma abbiamo avuto diverse occasioni con Tavsan e nel secondo tempo abbiamo continuato ad attaccare creando altre due palle gol. La Reggiana è stata più pericolosa, ma è stata una bella partita a viso aperto, con il caldo che si faceva sentire. Sono contento della manovra e del gioco sugli esterni, peccato non aver concretizzato tutte le occasioni».

Perché Lambourde e non Girma nella ripresa?
«Mi serviva un giocatore in grado di staccarsi dalla prima punta per venire a ricevere. Sono contento per il suo gol, ma era proprio il tipo di giocatore che ci serviva in quel momento. Alla squadra ho detto che abbiamo giocato un buon calcio, ci siamo difesi con ordine per le nostre caratteristiche. Penso che la gente si sia divertita, grazie anche alla bravura del Catanzaro».

Tatticamente hai spostato Portanova a destra e più a centrocampo, perché?
«Portanova ha giocato più da centrocampista per creare problemi alla catena destra del Catanzaro. Il primo tempo hanno sofferto molto da quella parte, attirando l’uscita per poi colpire sul lato opposto. Anche Manolo ha avuto occasioni. Ci sono segnali positivi, e il punto di Castellammare viene rivalutato vedendo la vittoria della Juve Stabia contro lo Spezia».

Iemmello ha toccato pochi palloni nonostante la difesa in emergenza…
«Siamo stati bravi a contenerlo. È un giocatore che sa muoversi negli spazi e può metterti in difficoltà, ma abbiamo alzato il pressing nel primo tempo e ci siamo compattati nella seconda parte, accorciandolo bene quando usciva dal centro. Con Papetti rispetto a Rozzio c'era più aggressività nell'andarlo a prendere, inoltre siamo riusciti a scalare molto meglio con i braccetti».

È soddisfatto del punto conquistato?
«A un certo punto pensavo di poter vincere sul 2-1, ma sul 2-2 abbiamo avuto altre due o tre occasioni importanti con Lambourde e Novakovich. La squadra ha mostrato grande forza mentale, reagendo dopo il gol subito e dopo l’uscita del capitano. Era già capitato contro l'Empoli ed è un segnale positivo».

Ci sono aspetti positivi nella manovra e nel gioco sulle catene?
«Siamo stati bravi sulle catene e siamo riusciti a entrare spesso. A volte avremmo dovuto forzare meno centralmente e sfruttare di più gli esterni. Chi è arrivato dopo il ritiro deve ancora mettersi in pari, ma ci sono segnali positivi, e agli attaccanti fa bene segnare».

Rozzio ha avuto problemi: il suo infortunio accelera il recupero di Magnani?
«Pensavo fosse un problema alla caviglia, ma poi mi ha detto che è un piccolo affaticamento al polpaccio. Faremo gli accertamenti, ma è un peccato perché Paolo stava ridando sicurezza alla squadra. Papetti ha fatto molto bene al centro, ma dovremo accelerare l’inserimento di Magnani, perché numericamente siamo contati con Quaranta infortunato e Sampirisi in fase di recupero. A livello numerico siamo un po' preoccupati…».

Marras e Bozzolan che lo ha sostituito hanno lasciato il segno…
«Marras lo cercava da tempo, è un giocatore applicato che non molla mai, sta migliorando in fase di contenimento ed è sempre il primo a tirare il gruppo in allenamento. È un gol che lo ripaga. Alla fine è uscito per un affaticamento, speriamo nulla di grave. Bozzolan ha messo l’assist per Novakovich e ha dato la palla del gol a Lambourde, dimostrando grande personalità. Bonetti ha retto bene contro un avversario forte: devo fargli i complimenti, non dimentichiamoci che viene dalla Serie D. Mi è piaciuto anche Rover che ha fatto accelerazioni importanti sulla fascia. Sulla manovra sembravamo la squadra di Palermo. Ho visto segnali importanti della crescita dei nostri giocatori».

Avete provato anche il centrocampo a tre: come si inserisce nella strategia?
«Serviva per dare densità in mezzo al campo, perché loro creavano un quadrato tra centrocampisti e trequartisti e giocavano bene la palla dentro. Aiuta a coprire gli spazi centrali, può essere una soluzione di cui tenere conto».

Che impressione le ha fatto il classe 2006 Cisse?
«Giocatore straordinario, di prospettiva. Ha qualità e forza, lo abbiamo subito e limitato. Abbiamo dato più densità in mezzo al campo proprio per concedere loro meno occasioni».

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