A due giorni dalla trasferta contro il Pescara, mister Davide Dionigi analizza il momento della squadra, le difficoltà legate alle assenze e il valore dell’avversario, senza perdere di vista identità e convinzioni.


Che spiegazione vi siete dati per la sconfitta con il Padova?
«A mente fredda posso dire che la Reggiana non meritava la sconfitta. Abbiamo creato tante occasioni, con due salvataggi sulla linea a portiere battuto. Le palle gol non sono mancate. È vero però che eravamo in grande difficoltà dal punto di vista delle soluzioni offensive: abbiamo perso all’improvviso Novakovich per influenza, Girma era fuori e Gondo ha giocato nonostante un problema muscolare. Va ringraziato, perché ha dato tutto quello che aveva. Dopo 70 minuti era inevitabile sostituirlo e abbiamo finito la gara con Basili centravanti, un ragazzo al suo esordio nel ruolo. In quel momento avevamo grande volontà di vincerla, sull’1-1 l’inerzia era nostra, ma numericamente davanti eravamo in emergenza».

C’è però anche l’episodio del gol subìto…
«In alcuni momenti dovevamo essere più intelligenti nella lettura della partita. Con quelle difficoltà era chiaro che avremmo rischiato qualcosa: probabilmente portare a casa il risultato sarebbe stato più corretto. Questo non toglie nulla alla prestazione, ma sono situazioni da capire meglio».

Andreoletti, tecnico del Padova, vi aveva definito la rivelazione della Serie B…
«I complimenti contano poco. Mi dispiace solo che i ragazzi raccolgano meno di quanto producono, per il lavoro e i sacrifici che fanno. Io cerco sempre di giudicare le prestazioni con equilibrio: questo gruppo merita grande rispetto».

Le assenze di Papetti, Marras, Charlys e Girma la porteranno a cambiare qualcosa?
«Andiamo a Pescara senza cinque giocatori che hanno quasi sempre giocato. Non mi piace parlare di titolari, ma sono elementi importanti. Gondo non ci sarà perché ha pagato lo sforzo fatto con il Padova. Dovremo cambiare qualcosa per forza, ma la Reggiana ha sempre fatto di necessità virtù. È la storia di questa squadra da quando sono arrivato. Sarà anche un’opportunità per chi ha giocato meno: sono sereno perché il gruppo ha sempre lavorato con grande spirito».

In emergenza questa Reggiana spesso reagisce…
«Sì, è una squadra di carattere. Dopo le difficoltà ha sempre saputo rialzarsi. Mi aspetto tanto da chi ha giocato meno e, soprattutto, mi aspetto la Reggiana vogliosa, volitiva, che non rinuncia a giocare».

Il Pescara è ultimo, ma viene da una buona prestazione con il Frosinone…
«Guai a farsi ingannare dalla classifica. Il Pescara ha giocatori di categoria, alcuni hanno fatto la Serie A e l’anno scorso hanno vinto i playoff in Lega Pro. Contro il Frosinone non meritavano di perdere, un po’ come noi con il Padova. In Serie B non esistono gare semplici: vanno affrontate con rispetto e il giusto timore, ma continuando a essere la Reggiana».

Ambiente caldo e clima particolare all’Adriatico: siete pronti?
«Abbiamo già giocato in stadi caldi come Palermo e Avellino, e lì abbiamo fatto bene. Siamo pronti anche a questo».

Il Pescara concede molto. Può essere una partita adatta alle caratteristiche della Reggiana?
«Dobbiamo sfruttare i nostri punti di forza e sfruttare i punti deboli degli avversari. Siamo diventati molto bravi a costruire: contro il Padova abbiamo messo più di 25 cross in area. Le situazioni si creano, ma dobbiamo essere più cinici nel finalizzare. È lì che dobbiamo migliorare il nostro score».

C’è preoccupazione nell’ambiente granata, nonostante le ultime prestazioni non siano negative. Come se lo spiega?
«Succede prima di ogni partita. È la Serie B: puoi vincere e perdere con tutti e la classifica resta sempre corta. Ci sono defezioni, è vero, ma spesso nelle partite che sembrano più difficili abbiamo fatto meglio. A me interessa rivedere la Reggiana di Carrara, di Avellino, di Mantova: un’identità chiara, anche cambiando interpreti».

Portanova sta cercando il gol con insistenza. Serve più lucidità?
«Sta bene e crea tanto. Con il Padova ha avuto due grandi occasioni, una respinta sulla linea e una rovesciata in area piccola. Il gol arriverà, se lo merita per l’impegno che mette. Non deve diventare un’ossessione: mi preoccuperei se non arrivasse a concludere, ma non è questo il caso».

Rozzio può essere un’opzione dal primo minuto o a gara in corso?
«Valutiamo sempre in base alle caratteristiche degli avversari, soprattutto degli attaccanti. È una possibilità, come altre. Non precludo nulla a nessuno: conta rispettare certi principi quando abbiamo palla e quando non l’abbiamo».

Il giovane difensore Lepri potrebbe rientrare tra i convocati?
«Non è in lista quindi non è utilizzabile».

Di Nardo, bomber del Pescara, era stato molto vicino alla Reggiana in estate?
«Era tra i giocatori giovani che avevamo in mente, poi per questioni di mercato è andato a Pescara e noi abbiamo preso Novakovich».

Ha parlato di atteggiamenti da cambiare dopo l’ultima gara. Ha visto risposte in settimana?
«Sì. I gol che abbiamo preso erano evitabili, non frutto di giocate straordinarie. Ci abbiamo lavorato perché nelle partite precedenti l’attenzione era stata buona. Sono convinto che i ragazzi abbiano capito: per quanto produciamo, meritiamo di più».

La discontinuità è di risultati più che di prestazioni…
«È così. Creiamo molto e concretizziamo poco: manca un mix di lucidità, cattiveria e fiducia. Dobbiamo migliorare l’attacco dell’area di rigore in alcune situazioni, ma l’importante è continuare a sviluppare gioco. Il resto arriverà».

 

 

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