Dionigi: «Non è stata la solita Reggiana, ma il punto va bene. Bilancio fin qui positivo, ora recuperiamo»
«Partita scorbutica contro un’Entella organizzata. Abbiamo accusato un po’ di stanchezza, ma l’importante era non perdere. Ho visto dedizione nei momenti difficili e attenzione sui calci piazzati. Gondo titolare? Chi dà sempre tutto merita rispetto»

La Reggiana non va oltre lo 0-0 contro la Virtus Entella al “Città del Tricolore” al termine di una partita intensa e poco spettacolare. I granata partono bene, poi soffrono il ritorno dei liguri, stringendo i denti nelle fasi più delicate e salvandosi nel finale. Per Davide Dionigi però il punto ha valore, soprattutto in chiave continuità, dopo il ko di Avellino e un mini-ciclo di quattro gare ravvicinate che ha lasciato qualche segnale di stanchezza nella squadra. Ora la sosta servirà a recuperare energie e giocatori in vista del prossimo blocco si sfide che porterà al 2026.
«Ci siamo presi quello che ad Avellino non siamo riusciti a ottenere, dove secondo me meritavamo punti, forse addirittura la vittoria - ha sottolineato il tecnico granata in sala stampa - Oggi non eravamo i soliti: siamo partiti bene ma poi abbiamo sofferto l’Entella e la partita è diventata scorbutica. Qualcuno ha accusato un po’ di stanchezza dopo queste ultime gare ravvicinate, ma la partita andava fatta così. Siamo stati bravi, intelligenti e anche un po’ fortunati, soprattutto nell’ultimo episodio. Abbiamo perso un po’ di aggressività per i troppi gialli e quando ci sono tante ammonizioni può capitare di togliere la gamba. Anche loro hanno preso qualche cartellino, forse ce n’era da dare qualcuno in più. Però l’importante era non prendere gol e dare continuità ai risultati. L’Entella è una buona squadra e lo aveva dimostrato anche con l’Empoli. Adesso dobbiamo recuperare alcuni giocatori, perché tanti hanno speso molto in queste quattro partite. Ci sono gare in cui bisogna accontentarsi e portare a casa il punto».
Come si spiegano i tanti errori tecnici visti in campo?
«L’Entella pressava bene e noi eravamo senza un play, quindi giocavamo con due mezzali. Abbiamo pagato qualcosa nella manovra e siamo stati timidi nella superiorità sugli esterni, ma ci può stare. Abbiamo avuto anche due o tre ripartenze in cui non siamo stati lucidi come altre volte. Sono partite che nell’arco dell’anno possono capitare, era già successo a Castellammare. Si chiude un miniciclo e lo chiudiamo con la consapevolezza di dover recuperare energie e qualche giocatore importante».
Perché ha utilizzato Portanova inizialmente a destra?
«L'idea era di limitare Parodi assieme a Bertagnoli, poi nella ripresa è tornato nella sua posizione».
Come spiega la scelta di Gondo titolare anziché Novakovich dopo la doppietta di Avellino?
«Era legata al fatto che i difensori dell’Entella venivano alti. Un giocatore come Cedric ha sempre dato tanto sin dall’anno scorso e io sono dell’idea che chi dà sempre tutto merita rispetto. Volevamo attaccare meglio la profondità, soprattutto su Tiritiello. A un certo punto ha accusato stanchezza e l’ho sostituito con Novakovich».
C’è un aspetto positivo da portare via da questa gara?
«Non è vero che non ci aspettavamo una partita così: era importante mettere grande umiltà. Ho visto grande dedizione anche nei momenti di difficoltà e siamo stati attenti sui calci piazzati. Non è stata una bella partita, ma l’importante era non perderla. Ora la sosta ci servirà per recuperare forze ed energie, per riavere quei giocatori che ci permettono di esprimere meglio le nostre idee».
Come valuta l’Entella?
«È una squadra organizzata che gioca un buon calcio. Pensavo che a un certo punto potesse calare, e infatti è successo, ma poi è riuscita a riprendersi. In un campionato lungo come questo è importante la continuità, non andare a folate. Avevo detto che non sarebbe stata semplice e se l’avessimo presa con presunzione l’avremmo persa. Siamo stati bravi a rimanere quadrati e a non naufragare, pur soffrendo».
Forse è stata una gara presa un po’ sotto gamba dal pubblico, viste le presenze in calo sugli spalti con appena 8mila spettatori?
«L’Entella è una neopromossa, ma in Serie B tutte le squadre sono organizzate e può succedere di tutto con chiunque. Ogni partita ha la sua storia. Il derby è un altro tipo di gara, è vero, ma anche oggi i tifosi si sono sentiti e ci hanno sostenuto. Non si può dire che la Reggiana non metta cuore. Avevamo quattro under in campo e si sono viste cose buone e meno buone: è stata una giornata mezza positiva».
Che bilancio si può trarre dalla precedente sosta a quella in arrivo e qual è lo step successivo da fare?
«Sicuramente positivo. Con calendario, infortuni e defezioni, se mi avessero detto che ci saremmo arrivati a 16 punti avrei firmato. Abbiamo fatto bene, a volte meno, ma per me il percorso è positivo. Ora l’obiettivo è rifiatare, recuperare alcuni giocatori e lavorare in vista dello sprint fino alla prossima sosta».
A un certo punto l’abbiamo vista parlare con il quarto uomo Massimi, l'arbitro di Avellino-Reggiana…
«Sì, devo dire che è stato perfetto e intelligente nel farmi capire alcune cose. Da parte sua c’è stata la massima professionalità, come da parte nostra».


