foto Silvia Casali
foto Silvia Casali

Dopo il pareggio a reti bianche contro l’Entella, Manuel Marras analizza la prestazione della Reggiana e traccia un bilancio di questo blocco di campionato andato in archivio. Tra difficoltà in campo, gestione della sosta e ruolo in evoluzione, il centrocampista granata guarda avanti con fiducia.


Quando non si può vincere ci si accontenta del pareggio?
«Sì, in un campionato come la Serie B la continuità è fondamentale. C’è sicuramente rammarico per non aver interpretato la partita nel modo giusto, ma questo 0-0 va comunque bene: in Serie B un pareggio può sempre far comodo».

Quali difficoltà avete riscontrato in campo?
«Abbiamo patito sulle seconde palle ed eravamo meno reattivi del solito. Inoltre siamo andati troppo diretti verso la porta, quindi abbiamo avuto poca pazienza in fase di impostazione».

Il bottino fino a questa sosta come ti sembra?
«Facendo i miei calcoli, 4 punti nelle ultime 3 partite sono un bottino importante e continuando con questo ritmo si può arrivare a una salvezza tranquilla. Oggi avremmo potuto fare meglio, ma avremmo anche potuto perdere. Credo che i punti raccolti siano giusti».

A cosa servirà questa nuova pausa?
«Sarà utile per recuperare alcuni giocatori importanti. Ritrovarli nella forma migliore ci darà una grossa mano. Anche Girma oggi è rientrato, ma riaverlo a pieno regime sarà un’altra cosa. Finora hanno giocato quasi sempre gli stessi, quindi la sosta arriva al momento giusto».

La Reggiana non subisce gol da due partite in casa. Noti una maturazione nell'attenzione difensiva della squadra, lasciando da parte la gara anomala di Avellino?
«In casa finora abbiamo fatto tutte ottime partite. Ad Avellino abbiamo preso gol su palla inattiva perché siamo stati poco attenti e gli avversari più bravi. Avere dietro giocatori come Magnani fa la differenza e aiuta giovani come Motta a crescere. Per quanto riguarda me, ho cambiato tanti ruoli, ma nel calcio moderno bisogna saper fare tutte le fasi».

Da Genovese di nascita, questa sfida con l’Entella aveva un sapore particolare per te?
«Ho fatto il mio primo gol da professionista proprio a Chiavari quando giocavo nello Spezia (Coppa Italia di Lega Pro stagione 2011/12, ndr), ma per me non era una partita particolare: l’ho sentita come tutte le altre».

Segni poco, ma di gol ne salvi tanti…
«Sì, sono letture personali che faccio in campo e sono contento di dare il mio contributo alla squadra. Il mio ruolo non mi porta spesso davanti alla porta, anche se mi piacerebbe fare qualche gol in più».

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