Le pagelle di Pescara-Reggiana. Motta e la difesa tradiscono, la strategia di Dionigi non paga
A Rozzio manca il ritmo partita, il primo sigillo di Rover è illusorio. Reinhart predica nel deserto, Vallarelli e Bertagnoli si perdono tra le maglie biancazzurre. Portanova lotta ma non basta, Novakovich evanescente come Tavsan. Bentornato Mario!
La Reggiana stecca lo scontro diretto di Pescara e lo fa nel modo peggiore: senza continuità, senza solidità e con troppi errori individuali nei momenti chiave. Un k.o. che lascia più di una perplessità, perché al gol del momentaneo pareggio non è mai seguita una vera reazione collettiva. Piovono insufficienze che raccontano una prestazione fragile, con la squadra incapace di reggere l’urto della partita. A salvarsi sono in pochissimi: la personalità e la qualità di Reinhart, unico a predicare nel deserto, e qualche timido segnale dalla panchina. Sotto la lente anche le scelte di Dionigi, costretto dall’emergenza ma punito da una gestione che non ha acceso la squadra nel momento decisivo.
Edoardo Motta 4,5 - Un paio di parate interessanti, ma è tutt’altro che irreprensibile in occasione dei due gol. Sul primo non è reattivo quando il pallone centra la traversa, colpito di testa da Rozzio, sul secondo non schiera il “coccodrillo” che l’avrebbe potuto salvare dalla punizione potente ma non memorabile di Olzer. Impreciso in tantissime uscite sui cross del Pescara.
Lorenzo Libutti 5 - Rispolverato dalla panchina per la squalifica di Papetti, dietro fatica tantissimo quando Letizia affonda e non riesce a chiudere in tempo sul tiro di Corazza. In appoggio alla fase offensiva non si vede praticamente mai. Generoso, ma affonda con tutto l’equipaggio.
Paolo Rozzio 5 - L’influenza che costringe a letto Magnani catapulta il capitano nuovamente titolare dopo esattamente tre mesi. E la latitanza dal campo si vede tutta, a cominciare dall’entrata in ritardo che gli costa il cartellino giallo dopo pochi minuti. Qualche buona chiusura, ma una marea di letture sbagliate, come quell’uscita palla al piede che genera la punizione vincente di Olzer. È anche protagonista in negativo sul traversone che porta al gol di Corazza.
Danilo Quaranta 5 - Ancora dietro la lavagna l’ex centrale di Ascoli e Juve Stabia, che marca visita su Corazza a sinistra e dà al terzino scuola Bologna la possibilità di calciare in porta in occasione del primo vantaggio abruzzese. In generale poco sicuro.
Matteo Rover 5,5 - La splendida prodezza balistica che regala il momentaneo pareggio sembra dare il via ad un nuovo inizio in maglia granata. Ma è un fuoco di paglia: ben presto anche l’ex Sudtirol viene risucchiato nel vortice negativo di tutta la squadra, sbagliando tante scelte e producendo cross senza pericolo. Dietro spazza quando è ora, finalmente, ma Letizia lo fa soffrire (dal 32’st Mario Sampirisi 6: dopo nove mesi, bentornato Mario. Qualche buono spunto anche in avanti, dietro in sicurezza).
Massimo Bertagnoli 4,5 - Molto deludente il suo apporto in fase di non possesso. I centrocampisti del Pescara spuntano da tutte le parti, sebbene provi a metterci una pezza non vi riesce. Rarissimi gli spunti offensivi, uno in contropiede che meritava migliore sorte (dal 32’st Leonardo Mendicino 5,5: entra per dare brio alla manovra offensiva, ma il minutaggio ridotto e l’inerzia della partita non gli permettono di incidere).
Tobias Reinhart 6,5 - Predica nel deserto del centrocampo della Regia. Tenta senza esito di dare una sterzata al ritmo della partita. Incursioni personali palla al piede, aperture, personalità. L’ultimo se non l’unico a non mollare fino alla fine.
Francesco Pio Vallarelli 4,5 - L’emergenza costringe mister Dionigi a gettarlo nella mischia dall'inizio, prima volta per lui in questa stagione. Purtroppo è tra i primi ad affondare, mostrando tutti i limiti di un ragazzo che deve crescere ma in maniera graduale. Non è a Vallarelli che si deve chiedere di tenere a galla la Regia (dal 17’st Elayis Tavsan 5,5: uno spunto interessante concluso con un tiro in porta da posizione molto defilata, quando al centro dell’area c’erano soluzioni più redditizie. Egoista. Per il resto, partita da dimenticare. Ancora).
Andrea Bozzolan 4,5 - Fatichiamo a ricordare uno spunto interessante in attacco. Dietro, invece, balla che è una “meraviglia” portato a spasso da un Corazza in grande spolvero. Si fa sorprendere, come Motta, dal pallone che rimbalza sulla traversa e dà il via all’1-0 del Pescara. (dal 37’st Mathis Lambourde sv).
Manolo Portanova 5,5 - Come si dice dalle nostre parti, in questo momento “non segnerebbe neanche con la matita”. Desplanches, come Bleve a Carrara, si trasforma in Superman negandogli la gioia del gol. Partita di sostanza e qualche buona chiusura in difesa. Ma ancora troppo discontinuo. Dopo il triplice fischio si ferma a “catechizzare” Lambourde: a questa maglia ci tiene e non è una novità.
Andrija Novakovich 5 - Un attaccante ha bisogno di continuità e lui la sta trovando pochissimo, tra influenza, scelte tecniche e piccoli problemi fisici. A segno nelle precedenti due uscite all'Adriatico, questa volta è poco più di una comparsa: non è mai pericoloso, fatica a tenere alta la squadra e non “prende” mai una punizione. Si impegna, ma non determina quasi mai.
Mister Davide Dionigi 5 - Se è vero come è vero che un allenatore bravo si vede anche quando tocca le corde giuste ai suoi giocatori, beh allora il mister ieri sera non è riuscito nel compito. Squadra svuotata, senza un filo di orgoglio, che non ha reazioni se non di nervi nel finale di partita dopo essere passata in svantaggio. Condivisibile la scelta di infoltire il centrocampo, ma troppe seconde linee in una volta non se le possono permettere nemmeno i top club. Sei gli assenti tra i titolarissimi e questo è un aspetto che non va dimenticato, tuttavia non è la prima volta che la Reggiana “cicca” uno scontro diretto per la salvezza. Serve una pronta inversione di marcia. Uno spiraglio di luce all'orizzonte: a Genova rientreranno Magnani, Papetti, Marras e Charlys.


