foto Silvia Casali
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Nesta: «Alla Reggiana chiedo di affrontare il Cittadella con serenità e leggerezza. Divertiamoci senza fare calcoli»

«Servirà un impatto emotivo diverso rispetto alle ultime in casa. Un Portanova come a Venezia ce lo aspettiamo sempre, tutti devono farsi trovare pronti. Avrei firmato per avere già 40 punti, ora vietato accontentarsi. Il Monza? Penso alla Reggiana»

05.04.2024 16:30

Vincere per scacciare lo spauracchio del “Città del Tricolore”, blindare ancora di più la classifica e soprattutto regalare un bel pomeriggio a chi da inizio stagione non ha mai smesso di supportare la Reggiana: è questo l'obiettivo dei granata allenati da mister Alessandro Nesta, attesi domani da uno scontro tutt'altro che semplice contro un Cittadella apparentemente in ripresa. 

Mister, quali novità arrivano dall’infermeria?
«Portanova sta bene, aveva solo sentito indurirsi il muscolo perché era entrato a freddo. Okwonkwo torna tra i convocati mentre Varela non è ancora pronto così come Vergara».

Ha aggiornamenti sui tempi di recupero di Bardi?
«Ha tolto il tutore da poco, non saprei dire quante settimane gli serviranno. Forse potremo recuperarlo per una, due o tre partite, ad ogni modo il suo rientro non è imminente».

Pensa sia possibile la conferma dei titolari mandati in campo a Venezia?
«Non cambierò moltissimo, vediamo… Informerò i ragazzi a ridosso della partita, voglio tenere sempre tutti sul pezzo».

Al “Penzo” ha avuto un impatto importante chi è salito a gara in corso…
«Bisogna tenere tutti pronti e attivi, chi entra deve fare la differenza. Un Portanova così ce lo aspettiamo sempre, è stato un anno complesso per lui però adesso lo vedo bene».

Senza Girma, potrebbe passare alle due punte?
«Quando ci sarà l’opportunità lo faremo. Guardo anche alle caratteristiche dei giocatori nelle altre zone del campo. Anche quella di mettere un centrocampista offensivo vicino alla prima punta potrebbe essere un’idea».

Antiste potrebbe tornare d’attualità?
«In quella zona ho tanti giocatori quindi ho sempre dei dubbi: penso alle caratteristiche dei mediani e a quanto può succedere nel primo o secondo tempo. A volte decido in base all’avversario, ma le mie scelte non sempre portano risultati».

Reinhart è pronto?
«Sì lo è, ma ragiono anche in base al peso del centrocampo che ci vuole. È un giocatore nostro e saprà darci sicuramente una mano».

Perché la svolta della Reggiana è partita dalla vittoria di Bolzano prima di Natale?
«Perché allora abbiamo iniziato a recuperare i giocatori, poi le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto e abbiamo ripreso fiducia e coraggio. I giocatori devono stare bene e sentirsi forti perché quando pensano di non essere all’altezza le vittorie non arrivano».

I 16 pareggi cosa significano per lei?
«Non mi era mai successo, ma se ci attacchiamo qualche vittoria li considero buoni se l’obiettivo è la salvezza. Se ci si vuole divertire un po’ meno. Qualche pareggio è frutto anche di mie scelte, ma quello che conta alla fine sono i punti che bene o male ci sono». 

Avere 40 punti dopo 31 giornate è un buon bottino?
«Sicuramente sono giusti, anche se a livello di prestazioni mancano alcuni punti. Per me l’unica partita in cui siamo stati premiati più del dovuto è stata quella con il Como all’andata, tante altre volte invece potevamo portare a casa qualcosa in più. Ad ogni modo a inizio stagione avrei firmato per avere 40 punti ora. Però non bisogna mai accontentarsi, ora chiudiamo bene il campionato».

Se la Reggiana avesse perso a Venezia, sarebbe a 3 punti dai playout…
«Finché non sono salvo non sono tranquillo. La mia non è scaramanzia ma la valutazione di un rischio che c’è, quindi bisogna stare sul pezzo. Salvarsi non è semplice».

Che avversario è il Cittadella?
«È una squadra che porta avanti la sua identità da anni, ha cambiato modulo per necessità ma non il suo DNA: è una formazione molto dinamica e che pressa, inoltre porta tanti giocatori in area. Giocatori esperti come Branca, Vita e Frare fanno subito capire a chi arriva in quel contesto l’identità del club alla quale tutti si adattano. Per noi affrontarli sarà una rottura di scatole...».

I tifosi si sono dati appuntamento fuori dallo stadio per accompagnarvi verso i tre punti…
«A noi fa sicuramente piacere il loro affetto e a me piace avere questa pressione. Il messaggio che do ai miei giocatori è che bisogna essere più leggeri: quando ci sentiamo obbligati a fare chissà cosa non ci riusciamo. In campo giocheremo pensando a divertirci senza fare calcoli».

Non aggiungerà altro prima di scendere in campo? 
«Noi dobbiamo prendere la partita con leggerezza, senza l’obbligo di vincere per forza. Quando pensiamo che l’avversario sia più forte o siamo in emergenza, il nostro valore viene fuori. Dobbiamo solamente pensare a divertirci e a divertire il pubblico».

La partita si deciderà sul piano tattico, tecnico o emotivo?
«Dobbiamo presentarci con un impatto emotivo diverso dalle ultime in casa: servirà una buona partita e bisognerà sicuramente giocare con maggiore leggerezza».

I tre punti in palio contro i granata veneti quanto sono importanti in proiezione futura?
«I punti diventano sempre più pesanti a poche partite dalla fine. Per questo dico che bisogna essere leggeri, sereni e tranquilli: se lo siamo, allora giochiamo bene».

Oltre al Cittadella sta pensando anche al derby di Roma?
«Sono cresciuto con la mentalità del derby fin da bambino e devo dire che quando ho giocato quello di Milano in semifinale di Champions avevo comunque meno tensione rispetto a Roma-Lazio. Nessuno lo vuole perdere, sono curioso di vedere come finirà con i due nuovi allenatori in panchina».

Si dice che il Monza, in Serie A, stia valutando Nesta come successore di Palladino…
«Io volo bassissimo, penso alla Reggiana e a quello che mi ha dato: sono stato accolto e ho avuto la possibilità di ripropormi dopo due anni di inattività. Ora sono concentrato sui granata perché ci meritiamo di restare in Serie B e crescere mettendo mattoni per il futuro».

Cosa pensa di avere dato alla Reggiana?
«I cavalli si vedono all’arrivo... Io penso di avere portato serietà e lavoro ma ne riparliamo a fine stagione».

Con la salvezza arriverebbe la conferma automatica del suo contratto?
«Se ci dovessimo salvare avrei il contratto che si allunga, ma vediamo che succederà. A fine stagione ne riparleremo con calma».

 

 

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