foto Silvia Casali
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Nesta: «Voglio vedere una Reggiana arrabbiata e coraggiosa. Contro l'Ascoli dobbiamo dare entusiasmo allo stadio»

«Occorre dare un segnale a noi stessi e al campionato, l'atteggiamento sarà determinante. Il cambio del preparatore? La proprietà ci giudica e decide cosa fare. Castori? Lo conosciamo, dobbiamo essere pronti a una gara di sacrificio e battaglia»

24.11.2023 15:00

Il tecnico granata Alessandro Nesta è pronto a ripartire dopo due settimane di sosta e si aspetta una reazione importante da parte della sua Reggiana, chiamata subito a cancellare la brutta sconfitta di Cosenza e a rilanciarsi in classifica contro una diretta concorrente per la salvezza come l'Ascoli.


Mister, arrivano buone notizie dall’infermeria?
«Szyminski ha avuto un affaticamento ma torna la settimana prossima, nell’ultimo allenamento abbiamo recuperato Lanini che era in forse ma ora è a disposizione così come Sampirisi e Pajac. Restano fuori Pettinari e Romagna che oggi ha iniziato a lavorare con noi».

Sampirisi e Pajac possono avere 90 minuti nelle gambe?
«90 forse sono troppi, però vediamo…».

Bianco è rientrato bene dopo due settimane di ritiro con la Nazionale Under 21?
«In nazionale si mangia molto, ricordo dei buffet enormi (sorride, ndr) e gli allenamenti erano meno intensi… Ma lui è a posto, ha giocato poco ma bene e ha fatto pure gol. Ogni tanto andare con l’Under, vedere un certo livello e stare dentro quel mondo aiuta a crescere, poi quando si torna bisogna fare quello che serve per la Reggiana».

Come ha visto Marcandalli a Sassuolo con l’Under 20?
«Bene. Sta crescendo ed è giusto che continui così».

Si parla di un interessamento del Milan nei suoi confronti: qualcuno le ha chiesto informazioni?
«I miei amici amici rossoneri non ci sono più, ma conosco la nuova proprietà. So che lo guardano tante persone e tutti chiedono informazioni ma è normale: quando vedi un buon giocatore in crescita, lo tieni d’occhio. Reggio è un crocevia del calcio, qui passano tutti e vengono allo stadio a vedere le partite. I sogni non hanno limiti per i giocatori, spero che Marcandalli abbia un grande futuro ma dipende da lui».

Dopo 15 giorni senza gare ufficiali cosa si aspetta di vedere? 
«Mi aspetto una Reggiana molto arrabbiata, una squadra che vuole rifarsi da una partita fatta male (a Cosenza, ndr). Voglio vedere coraggio in entrambe le fasi, giochiamo in casa quindi dobbiamo accendere e dare entusiasmo allo stadio. Se partiamo forte la gente ci dà una spinta in più, se partiamo piano no».

La ripartenza dopo la sosta per le nazionali quali incognite presenta?
«Abbiamo tutti lavorato e ci sono giocatori che rientrano. Da quanto vedo le soste servono per cambiare allenatori e per mettere a posto i propri problemi. Noi dobbiamo essere bravi a motivare la squadra e a tornare in campo recuperando piano piano giocatori e condizione».

È cambiato qualcosa per voi con il nuovo preparatore atletico?
«È cambiata un po’ la metodologia, facciamo cose un po’ diverse ma non perché fossero sbagliate prima: ora gli allenamenti sono un po’ più corti ma intensi e stiamo cercando di ritrovare un po’ di brillantezza».

Perché avete deciso di optare per questo cambio?
«Non entro nei dettagli ma come tutti gli allenatori e gli addetti ai lavori veniamo giudicati ogni giorno dalla proprietà che decide cosa fare. A volte vanno via gli allenatori, i direttori, o i preparatori. Ringraziamo Bartali per quanto fatto ma abbiamo cambiato perché forse c’era bisogno di cambiare».

Anche l’Ascoli nella sosta ha cambiato qualcosa: preparare una gara contro un nuovo allenatore vi toglie dei punti di riferimento?
«Ne abbiamo meno rispetto ad altre volte, ma conosciamo l’allenatore e la sua filosofia di gioco quindi ci adattiamo al passato di Castori nel preparare la partita».

Lanci lunghi e poco palleggio?
«La sua storia è questa, inoltre lavora molto sulle seconde palle. Dobbiamo essere pronti a una gara di sacrificio e battaglia».

Si aspetta un Ascoli aggressivo in ripartenza?
«Quando recuperano la palla verticalizzano subito, in fase difensiva però non sappiamo cosa aspettarci ma dobbiamo essere pronti a fare tutto. Occorrerà trovare le transizioni giuste e giocare una partita dinamica, diversa dall’ultima».

I tanti duelli in campo tra giocatori importanti saranno decisivi?
«La squadra fa la differenza nell’interpretazione collettiva della gara, il singolo poi la decide. L’atteggiamento che avremo sarà determinante».

In termini di classifica cosa può dire la partita di domani?
«Tantissimo. È una gara importantissima, giochiamo in casa quindi sfruttiamola al massimo. Loro lottano con noi per non retrocedere, dobbiamo dare un segnale a noi stessi e al campionato per capire quale direzione prendere. Per me, quindi, è una gara molto importante».

Può fare svoltare la stagione?
«La svolta arriva quando si trova continuità. Bisogna attaccare 2-3 vittorie di fila che danno puti in classifica. La svolta diventa definitiva se hai continuità di risultati importanti però non pensiamo a grandi traguardi ma a una gara alla volta e questa con l’Ascoli va fatta bene».

Come giudica il primo terzo di campionato della sua Reggiana?
«Tutto sommato bene. Ogni tanto caliamo, l’obiettivo è cadere il meno possibile ed essere più efficaci ma il percorso della Reggiana è giusto finora».

Mancano sei gare al termine del girone d’andata, quattro in casa e due in trasferta: chiudere bene può aiutare a consolidare la posizione in classifica?
«Siamo una squadra che sale e scende. Dobbiamo fare più punti possibili ora e chiudere bene il girone d’andata anche perché il girone di ritorno è diverso per via di tante dinamiche che cambiano».

Ha qualche desiderio per il mercato di gennaio, ormai sempre più vicino?
«No, il mio desiderio è quello di vincere le partite. Il direttore sportivo sa cosa serve o no, io sono contento di quello che ho. Sicuramente si può migliorare tutto, ma resto concentrato sul campionato. Al momento giusto valuteremo insieme cosa potrebbe servire e cosa ci sarà sul mercato».

 

 

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