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Nesta: «Abbiamo preso una bastonata sui denti, non deve più capitare. La testa ha fatto la differenza...»

«Non mi aspettavo di vedere questa Reggiana, finora i ragazzi hanno sempre fatto bene. Ogni passo falso deve servirci per migliorare e non ripetere gli stessi errori. Purtroppo siamo corti e giocano sempre gli stessi, ma vedremo anche gli altri»

30.09.2023 19:30

«Non siamo stati all’altezza a livello mentale - sottolinea senza troppi giri di parole mister Alessandro Nesta dopo il pesante k.o. di Terni - Quando l’arbitro ha fischiato l’inizio della partita eravamo già scarichi e non pronti mentalmente. Questa squadra ha diversi giocatori fuori per infortunio, perciò tirano la carretta sempre gli stessi ma l’impatto è stato sbagliato. Abbiamo preso tutti la prima bastonata sui denti, io per primo: deve servirci da lezione. Finora non ci era mai capitato di sbagliare l’atteggiamento iniziale. Abbiamo giocato delle buone partite, battagliando contro tutti: questa è la prima volta che abbiamo assaggiato una sensazione diversa. Dobbiamo tornare a fare le cose buone che avevamo fatto nelle partite precedenti».

Una Reggiana così in effetti ha sorpreso tutti…
«Non mi aspettavo questa Reggiana sinceramente, abbiamo fatto gare belle con squadre importanti ma se non sei sempre all'altezza… Se avessimo iniziato come le altre gare avremmo visto una partita diversa».

Questa sconfitta servirà da lezione?
«Speriamo. Ogni passo falso deve servirci per migliorare e non ripetere gli stessi errori. Finora i ragazzi hanno sempre fatto bene, ma quando si perde bisogna parlare poco. Può capitare una sconfitta del genere, in questo momento siamo corti e stanno giocando sempre gli stessi ma anche gli altri verranno chiamati in causa. Al di là del fatto che siamo corti, non c’eravamo mentalmente…».

Come mai ha scelto di inserire a sinistra Fiamozzi, lasciando in panchina Pajac e Pieragnolo?
«Pieragnolo ha giocato le due gare precedenti e non era pronto, Pajac invece non sta ancora tanto bene. Se metti un giocatore non nelle migliori condizioni, poi c’è il rischio che si stiri mentre se non lo metti, ti chiedono perché non lo hai messo. Anche Gondo non era al massimo e lo abbiamo forzato e dopo un po’ si è dovuto fermare. Sono ai campi tutti i giorni e vedo i giocatori, ma non credo di essere un genio: faccio delle scelte, a volte giuste a volte sbagliate».


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