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Diana: «Vittoria importante, abbiamo disputato il tipo di gara che serviva»

«Ho pensato di cambiare assetto ma alla fine abbiamo confermato la difesa a quattro provata in settimana. Cigarini? Non stava benissimo, abbiamo preferito non rischiarlo. Lotta a tre per la vetta? Nessuno è fuori dai giochi...»

01.11.2021 21:30

«Portiamo a casa una buona vittoria anche perché sapevamo che con questo tempo sarebbe stata una partita diversa dal solito - ha dichiarato mister Aimo Diana nel post partita del “Città del Tricolore” dopo la vittoria contro la Lucchese - Le condizioni climatiche possono cambiare e noi ci siamo allineati a questo tipo di gara. Si è vista una Reggiana un po’ meno spettacolare che ha lavorato più sui duelli e sulle palle sporche, ma se non avessimo giocato in questo modo, la partita si sarebbe incanalata in un’altra maniera. Siamo stati bravi a far entrare poco la Lucchese nella nostra area, a parte in alcune occasioni nel finale, inoltre abbiamo creato diverse occasioni per cercare il gol».

Quanto è stato difficile per la Reggiana proporre il suo solito gioco?
«E' stata dura anche se bisogna dire che quando si è potuto, abbiamo messo giù la palla. L’importante era calarsi nella partita e lavorare sulle palle lunghe e sui contrasti, cercando di portare poco gli avversari in area di rigore. Forse c’era un rigore per loro che non è stato dato: è successo anche a noi, ma credo che attaccarsi a queste cose sia sempre da deboli. Detto questo, ci sono episodi che possono incidere come un fallo di mano o un’espulsione, poi ci sono giocatori che hanno sentito la stanchezza come Radrezza che ho preferito sostituire, anche per non rischiare un suo intervento che ci potesse far rimanere in dieci, essendo già ammonito».

In queste condizioni avverse, quante potenzialità perde la squadra?
«Parecchie. Fino a sabato abbiamo provato giocate e idee che abbiamo fatto fatica a proporre oggi. Abbiamo cercato di fare una partita senza idee particolari e con la consapevolezza che le perdite di palla sarebbero state sempre vive. Non bisognava fidarsi di una palla che stava uscendo perché magari sarebbe rimasta in campo. In mattinata avevo anche pensato a un possibile cambio di modulo per cercare più forza, ma ormai in settimana avevamo lavorato con la difesa a quattro e ho preferito non cambiare all’ultimo secondo».

In termini di energie fisiche, quanto avete speso?
«I ragazzi hanno speso tanto e per questo domani concedo loro una giornata libera inizialmente non prevista. Stacchiamo domani per poi riprendere mercoledì, ma credo comunque che la condizione atletica della squadra si sia dimostrata di ottimo livello».

Finalmente siete tornati a segnare su palla inattiva…
«Ho lavorato molto sulle palle inattive anche perché siamo la squadra che ha battuto più angoli in tutta la Serie C e finora ne abbiamo messe dentro poche. Per questo sono contento per il gol di Rozzio e oltre tutto ci siamo andati vicino anche nell’occasione della traversa. Paolo è il capitano ed uno dei leader di questa squadra. Su di lui posso aggiungere poco perché sta facendo molto bene. Ora in difesa siamo numericamente limitati anche perché abbiamo perso un giocatore importante come Laezza. In ogni caso dobbiamo essere bravi a leggere subito ogni situazione anche con la difesa a tre, com’è successo oggi quando la Lucchese si è schierata con tre punte là davanti».

Potrebbero esserci novità di mercato già in settimana?
«Sì è possibile che arrivi qualcuno in prova almeno per potere allungare le rotazioni durante gli allenamenti».

La decisione di tenere in panchina Cigarini e Guglielmotti era anche legata alle condizioni meteorologiche?
«No, in realtà Cigarini ha avuto un piccolo problema ieri nella rifinitura. Non è nulla di importante, ma stamattina si è svegliato con qualche fastidio e abbiamo preferito non rischiarlo, seppur lui si sia messo a disposizione per giocare anche solo una decina di minuti. Per quanto riguarda la disposizione in campo, abbiamo optato per la difesa a quattro e in questo caso ho preferito non schierare subito Guglielmotti: non è una bocciatura per lui, anche perché poi Davide è stato il primo cambio che ho inserito nel secondo tempo. Si tratta quindi di una normale rotazione che con un cambio modulo porta a schierare sempre diversi giocatori. In generale, sono contento perché alcuni ragazzi hanno dimostrato di saper giocare anche questo tipo di partite, nonostante qualcuno possa dire non siano adatti a lottare in campo».

Nulla di grave per Camigliano, uscito dal campo nel finale?
«Ha sentito un po’ di indurimento, ma è normale in queste partite. Credo che sia i miei giocatori che gli avversari domani sentiranno un po’ di fastidi».

Guarda i risultati delle altre squadre?
«Sì, i risultati delle altre si guardano e il pareggio del Cesena fa capire la difficoltà di questo girone: la partite già vinte non esistono. Sapevamo comunque sarebbe stato così. Ora andiamo a Pesaro: sarà una partita complicata. Poi verrà lo stesso Cesena a Reggio e sarà un’altra emozione. Affrontiamo una partita alla volta, cercando di fare al meglio il nostro dovere. Non ci dobbiamo attribuire meriti maggiori di quelli che abbiamo e nemmeno demeriti di quelli che ci meritiamo quando pareggiamo o perdiamo una partita».

Secondo lei corsa al vertice può riguardare solo il trio delle emiliano-romagnole Reggiana-Modena-Cesena?
«L’anno scorso col Renate nel girone di ritorno avevamo l’Alessandria a tredici punti di distacco. Sia noi che il Como ne abbiamo perse tante finché i grigi sono arrivati a due punti dal Como che ha poi vinto il campionato. Perciò dico che il girone di ritorno cambia completamente perché le squadre basse in classifica fanno più punti rispetto all’andata, si rinforzano e sale maggiormente la tensione per mantenere la posizione. E’ facile ricordare casi di squadre con vantaggi enormi, poi bruciati in quattro partite. Adesso è ancora presto per pensarci e dobbiamo solo cercare di fare più punti fino a Natale. Poi vedremo come saranno messe le altre. Oggi anche chi è a otto punti di distacco, non credo che si senta fuori dai giochi…».


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