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Diana: «Inizia un altro film. Bisogna ritrovare l'alchimia dell'anno scorso, chiedo a tutti di inserirsi velocemente»

«So di avere una squadra forte e chi non è pronto deve tornare presto in forma: noi non aspettiamo, qui si gioca per vincere. Lucchese? È necessario dare un segnale forte e giocare con l'atteggiamento giusto, mi aspetto un match emozionante»

03.09.2022 16:30

Il tempo delle chiacchiere è finito: dopo una lunga, anzi lunghissima attesa la Reggiana è pronta a tornare in campo e conquistare i tre punti in palio domani pomeriggio contro la Lucchese. Ci sono grandi aspettative intorno alla squadra di mister Aimo Diana e il tecnico bresciano ne è consapevole, tanto da mandare un messaggio chiaro alla squadra e al suo staff: «Qui si gioca per vincere».

Mister, è pronto a ripartire?
«Finalmente. Abbiamo aspettato tanto e l’allungamento dell’attesa ha prolungato anche le trattative di mercato, ma la squadra ora è questa ed è importante proprio come avevo preventivato. Domani inizia un altro film, non voglio fare paragoni con quello dell’anno scorso perché per noi il passato non esiste più. Ci sono stati tanti cambiamenti, anche nel modo di fare, nelle regole che ci si è dati e nelle persone e per questo motivo ci vogliono equilibrio e consapevolezza: so di avere una squadra forte, ma ha bisogno di un attimo per amalgamarsi. Ci tengo inoltre a salutare e ringraziare pubblicamente chi è partito perché con me sono stati tutti splendidi dando il massimo».

È soddisfatto del nuovo gruppo che si è formato?
«Io penso di avere una squadra forte: forse lo dimostrerà subito, oppure ci vorrà del tempo. Sinceramente non pensavamo di cambiare così tanto ma il mercato ha portato certe occasioni che alcuni ragazzi hanno sfruttato. La società però è stata brava a sostituire chi è partito con altri giocatori con caratteristiche diverse e mi ha fatto sentire stimato coinvolgendomi in tutte le scelte: ora siamo diversi, abbiamo più corsa e forza ma bisogna metterle in campo. L’anno scorso si era creata una bella mentalità e si deve tornare a quei fasti con facce diverse. Sarà una bella sfida per me riorganizzare la squadra ora che è cambiata, ma non mi tiro di certo indietro».

Anche lei si sente sotto esame?
«Sono consapevole di quello che so fare e se sbaglio me ne rendo conto, quindi è un passo in avanti. Ora ho molte più certezze, conosco bene la piazza, il sentimento della gente, della stampa e della società. Reggio è il top che posso avere in questo momento e mai come quest’anno c’è la possibilità di confermarsi e rifarsi. Bisogna riprovare a prenderci quello che volgiamo, per me e per tanti giocatori che hanno forse l’ultima occasione di giocare in un palcoscenico importante».

Troppi mutamenti possono fare bene o male?
«Sono arrivati giocatori seguiti e studiati, non abbiamo portato gente con caratteristiche all’opposto di chi c’era prima, ma calciatori che ci danno soluzioni diverse. Dobbiamo ricordarci che non c’è solo la Reggiana in questo campionato, ci sono anche le avversarie e ancora non sappiamo come si svilupperà la stagione. Mi sembra che le squadre di medio livello si siano rinforzate molto, anche per questo motivo dobbiamo partire forte».

In attacco e a centrocampo in cosa è cambiata la Reggiana?
«Abbiamo inserito delle belle qualità. In attacco siamo in cinque per non avere troppa competizione: Pellegrini e Varela sono diamanti grezzi e possono fare bene, Montalto deve solo trovare la condizione. A centrocampo abbiamo sette giocatori, contando anche Cigarini, ma ora ci sono più possibilità di arrivare al gol con tiri da fuori o da calcio piazzato».

È contento di avere ritrovato Kabashi?
«Sì, lo rincorrevo da parecchio: l’ho conosciuto da ragazzino e ora lo ritrovo uomo. Non è al top della forma ma lo valuto come regista domani anche se non è propriamente il suo ruolo. Sono convinto che potrà esaltarsi nel nostro modo di giocare».

In difesa sono stati subiti tanti gol nel precampionato…
«Perché cerchiamo qualcosa di diverso in avanti portando la pressione sull’uomo ed esponendoci a dei contropiedi, come si è visto contro l’AlbinoLeffe. Nel reparto arretrato abbiamo inserito Hristov, giocatore che conosciamo bene e si è dimostrato subito sveglio e pronto a imparare. Poi c’è anche chi dovrà lavorare per migliorare la sua fase difensiva».

Chi non è ancora pronto aspetterà il suo turno?
«Chi non lo è si deve svegliare e tornare in forma, noi non aspettiamo. Se domani qualcuno dovrà giocare una partita intera o soli 20 minuti deve capire che qui si scende in campo per vincere. Alcuni giocatori li ho solamente conosciuti ieri o oggi, alcuni arrivano da situazioni diverse ma con tutti gli altri è stato fatto un ottimo lavoro in estate. Ci sono tante situazioni da gestire ma ora che si gioca non esistono scuse: la testa deve andare sul campionato».

Ha già parlato con la squadra in vista del debutto?
«Lo hanno già fatto il presidente e il direttore sportivo spendendo parole importanti. Io lo farò domani prima della partita, giusto un commento tecnico potrà bastare».

Che partita si aspetta con la Lucchese?
«Conosco bene il tecnico e i giocatori singolarmente. Siamo riusciti a studiarli poco perché non ci sono tante immagini, ma devo dire che hanno una rosa più competitiva rispetto all’anno scorso, meno giovane e più esperta. Cercheremo di affrontarli nel migliore dei modi, servirà un bel piglio. Bisogna dare un segnale forte di aggressione ed essere messi bene in campo. Voglio vedere un atteggiamento da Reggiana: le partite possono essere condizionate dagli episodi, ma è da inizio ritiro che punto tanto sulla mentalità. La condizione atletica sicuramente inciderà e il risultato probabilmente sarà in bilico fino alla fine, quindi mi aspetto una gara emozionante».

Domani si affiderà al gruppo che allena da luglio?
«Stiamo valutando attentamente e lo faremo fino all’ultimo secondo perché anche chi è arrivato da poco ha bisogno di giocare. Qualcuno dei nuovi ragazzi è molto indietro per vari motivi e deve rientrare: Montalto si allenava da fuori rosa, Hristov pure, Guiebre è stato sballottato qua e là, Kabashi deve inserirsi bene e lo stesso vale per Nicoletti. Dobbiamo ritrovare l’alchimia dell’anno scorso, ma chiedo sveltezza di inserimento ai vecchi, ai nuovi e allo staff».

Il modulo 3-5-2 è confermato?
«Assolutamente sì. Anche quest’anno i giocatori che abbiamo mi consentono di cambiare in corsa, però partiamo così».

Muroni sarà della gara?
«Sta bene. Era sul piede di partenza fino a qualche giorno fa però si è deciso di puntare nuovamente su di lui. Deve ancora fare vedere il suo potenziale».

Sulla fascia sinistra, completamente rivoluzionata sul mercato, ha già preso una decisione?
«No, sono indeciso. Guiebre arriva da una settimana movimentata, Nicoletti è sveglio e ha una bella gamba e si sta allenando con noi già da qualche giorno. Ho un dubbio sul chi far partire dall’inizio, ma so che l’altro è comunque pronto dalla panchina per entrare e portare caratteristiche diverse».

Tra il pubblico si respirano due sentimenti contrastanti: delusione ed entusiasmo…
«I tifosi all’inizio ci dovranno annusare anche se un po’ ci conoscono. Sanno cosa possiamo fare: io credo nel nostro potenziale e anche loro. Durante la presentazione ho chiesto di fare un atto di fede perché devono avere fiducia in noi. Anche quest’anno vogliamo divertirci». 

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