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Diana: «Contro l'Olbia servono umiltà e concentrazione per conquistare i tre punti. Guai a chi abbassa la guardia»

«Certe partite da fuori sembrano già vinte, ma sappiamo che non è così: in campo dobbiamo imporre la nostra forza. Da qui a Natale bisogna conquistare il maggior numero possibile di punti. Montalto? Assenza importante ma sopperiremo con altri»

09.12.2022 16:00

Ultimo appuntamento casalingo del 2022 per la Reggiana di mister Aimo Diana: domani pomeriggio al “Città del Tricolore” arriva l'Olbia. Qualche defezione di troppo e qualche problema in fase di preparazione del match a causa della pioggia pesante che oggi ha costretto la squadra ad interrompere precocemente l'allenamento a Cavazzoli, ma il tecnico della Regia ha grande fiducia nei suoi giocatori.

Mister, chi pensa di recuperare per la gara di domani?
«Dopo l’attacco influenzale avuto in settimana, Venturi oggi si è allenato: lo rivaluteremo attentamente domani mattina, ma è a disposizione. Laezza ha la febbre e non ci sarà, Hristov invece si è allenato, farlo giocare però è complicato ma viene in panchina. Dietro con la squalifica di Luciani siamo tirati, almeno davanti recuperiamo Varela». 

In porta a chi toccherà se non dovesse recuperare Venturi?
«Ne parlerò con il preparatore dei portieri Bizzarri. Se Jack (Venturi, ndr) non ci sarà, faremo la scelta più idonea. Turk e Voltolini si stanno allenando entrambi bene».

Cigarini le ha fatto sapere di essere pronto…
«Onestamente l’ho ritrovato bene, voglioso e senza paura, nonostante i campi difficili dove ci alleniamo. Deve ritrovare il ritmo partita però è piuttosto avanti di condizione».

Senza Montalto in attacco, ha già deciso a quale coppia affidarsi?
«Stiamo valutando. Sono solito mettere dentro attaccanti e centrocampisti che si adattano meglio alla gara. Adriano (Montalto, ndr) per noi è una perdita importante perché a parte i gol ci dava struttura tecnica e fisicità, vedremo se riuscirà a recuperare in tempo per Lucca. Dovremo fare in modo di sopperire con altri e chi partirà dall’inizio non sarà necessariamente chi ha fatto bene la partita prima. Con cinque cambi a disposizione scelgo chi sta meglio».

Guglielmotti per quanto resterà ancora ai box?
«È rientrato forse troppo presto, poi si è riacutizzato un problema precedente che aveva. Lo aspettiamo probabilmente tra le gare di Imola e Lucca».

Le scelte dell'undici iniziale saranno dettate anche dalle condizioni del campo che troverete?
«No. Il nostro campo è difficile che sia brutto, poi so che in estate hanno fatto un lavoro specifico per renderlo idoneo anche quando c’è cattivo tempo. per tenerlo bello quando c’è brutto tempo».

Nei prossimi giorni vi allenerete comunque sul sintetico?
«Si, la società si è mossa in questa direzione e decideremo in base alle condizioni climatiche che ci saranno. Cambiare gli appoggi per un giorno solo non è il massimo, ma bisogna dare continuità con almeno due o tre giorni di allenamento. Poi a Imola troveremo un campo in erba in condizioni non ottimali e la squadra dovrà essere pronta a questo. Ad ogni modo stamattina quel poco che abbiamo fatto, è stato fatto bene. Nel Nord Italia credo siano tanti i club alle prese con problemi come i nostri in questi giorni…».

Domani pensa di affrontare un Olbia tutto rintanato nella sua metà campo?
«Non so come giocheranno. Le squadre che si devono salvare sono costrette a fare punti da tutte le parti per cui non è un atteggiamento scontato. In rosa hanno almeno due o tre giocatori tecnici e importanti per la categoria: l’Olbia non sta rendendo come vorrebbe ma sono sicuro che verranno qui e ci terranno a fare bella figura. Noi dobbiamo giocare con umiltà e concentrazione. Certe partite viste dall’esterno sembrano già vinte, ma non è mai così. Se sbagliamo atteggiamento, la gara diventa complicata. Voglio vedere i ragazzi subito forti e decisi come hanno fatto nelle ultime gare: questo approccio va mantenuto. Poi dobbiamo portare gli episodi dalla nostra parte. Sarà una gara complicata, vogliamo fare nostri i tre punti quindi dobbiamo andare a prenderli».

Quello dei calci piazzati resta un problema irrisolto…
«Cercheremo di migliorare ma non dobbiamo farlo diventare un’ossessione. Continuando a lavorare sono convinto che i gol prima o poi arriveranno. Ai ragazzi chiedo soprattutto attenzione alle palle inattive contro perché come si è visto con il Pontedera, abbiamo subìto gol così. Prima bisogna pensare a non prendere gol, poi cercare di farlo».

La Reggiana intanto ha la seconda miglior difesa del campionato, pur avendo preso 5 gol a Fiorenzuola…
«Si è passati da alti e bassi e abbiamo aspettato la crescita di qualche giocatore ma conoscendoli sapevamo che la forza della squadra era quella. Le migliori difese partono dagli attaccanti che rincorrono. Ora siamo più corti, e abbiamo un atteggiamento migliore sulle palle libere».

Chiudere il girone d’andata con 42 punti e ritrovare Cigarini e Nicoletti per gennaio sono i due regali che vorrebbe trovare sotto l’albero?
«Cigarini può già darci qualcosa adesso, Nicoletti lo valuteremo da metà gennaio in poi. Se rientrano, sono come nuovi acquisti con la fortuna di poterci già conoscere. Per quanto riguarda i punti in classifica, la speranza è quella di farne il maggior numero possibile: ci dobbiamo confermare ai massimi livelli perché questa richiesta ce la fa la società, ce la fa la piazza e ce la facciamo noi. Passiamo da partite che qualcuno può considerare già vinte sulla carta, ma per noi non è così e guai se dovessi vedere un atteggiamento sbagliato. I rimpianti sarebbero troppo alti, noi siamo forti e vogliamo imporre la nostra forza».

Vietato commettere passi falsi, anche perché al secondo posto c’è un Gubbio che non molla…
«Non mollano loro e tutte le altre che seguono. Non possiamo credere di avere scavato un solco: dietro ci sono tante squadre competitive con le quali noi possiamo giocarcela. Dobbiamo conquistare il maggior numero possibile di punti da qui a Natale senza guardare troppo la classifica».

Siete sempre padroni del vostro destino…
«Assolutamente sì ed è la cosa migliore. Siamo abituati a questo già dall’anno scorso e non ci spaventa niente e nessuno, ma abbiamo grande rispetto dell’Olbia, del suo allenatore che conosco bene e dei suoi giocatori».

Guardandosi alle spalle, è soddisfatto del percorso fatto fino a oggi?
«Assolutamente sì e se tornassi indietro farei le stesse scelte. Quando la società mi ha chiesto di rimanere, ci siamo scelti di nuovo a vicenda. Sapevamo che avremmo potuto incontrare delle difficoltà, ma le abbiamo affrontate con grande serietà e ognuno con il suo modo di essere e le supereremo per davvero solamente se alla fine vinceremo. A un certo punto siamo andati un po’ fuori focus, poi lo abbiamo ritrovato disinnescando il problema che si era creato».

Diana è cambiato come allenatore?
«No. Si cerca di crescere ma la realtà è che dentro abbiamo un modo proprio di essere che non sempre si concilia con il politicamente corretto. A volte si butta fuori quello che si è, e bisogna essere accettati per questo».

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