Mister Dionigi: «Siamo in emergenza, ma il gruppo ha imparato a stringere i denti»
Il tecnico granata verso la gara di Bolzano: «Südtirol fisico e verticale, ma ci adattiamo bene alle caratteristiche degli avversari. Qualche cambio inevitabile con le tre gare ravvicinate. Magnani non è pronto, Gondo e Novakovich si alterneranno»

Alla vigilia della sfida con il Südtirol, Davide Dionigi ha fatto il punto sulla situazione infortuni, sulle difficoltà numeriche in difesa e sulla gestione delle tre partite ravvicinate che porteranno la Reggiana alla sosta di ottobre.
Mister, c’è qualche novità dall’infermeria oltre a Rozzio che dovrà stare fermo a lungo?
«No, non ci sono altri nomi. Purtroppo da quando sono arrivato l’emergenza in alcuni reparti è diventata quasi una costante, un po’ come era accaduto l’anno scorso sugli esterni. La squadra però si è abituata: sappiamo affrontare situazioni numeriche difficili, ormai fa parte del nostro percorso».
Magnani sarà convocato?
«No, ha svolto un solo allenamento con noi lunedì e non è ancora pronto. Spero di riaverlo dalla prossima settimana perché ne abbiamo davvero bisogno. Adesso tutti dobbiamo stringere i denti fino alla sosta, poi recupereremo gradualmente».
Domani toccherà a Libutti, Papetti e Bonetti fronteggiare Merkaj, Pecorino e compagni: non è il massimo dal punto di vista dei centimetri…
«È vero, per caratteristiche non si sposano bene sul piano fisico, ma abbiamo lavorato in settimana su accorgimenti difensivi per limitarli. Mi fido di loro, li ho visti sicuri e pronti a sacrificarsi: questa deve essere la nostra arma principale».
A centrocampo si può pensare a più fisicità, magari con l’inserimento di Charlys?
«Ci ho pensato, ma con tre partite in una settimana devo gestire le forze. All’inizio preferisco chi è più avanti fisicamente, poi ci saranno avvicendamenti: non lo chiamo turnover, ma è inevitabile dosare le energie in questo momento della stagione».
Marras potrà esserci?
«Ha preso una brutta botta al polpaccio, valuteremo. Dobbiamo fare attenzione perché rischiare in queste situazioni può portare a infortuni più seri. Come capitato a Rozzio: ha preso una botta al polpaccio poi ha allungato la gamba e si è stirato…».
Che impressione le ha fatto Lambourde dopo l’esordio condito dal gol?
«È un giocatore che conoscevo già e siamo stati bravi a portarlo qui. Ha spunti importanti, ma deve crescere nella continuità: non basta accendersi a tratti, serve mantenere intensità per 90 minuti. Ci vuole tempo, soprattutto per chi non ha giocato molto nelle ultime stagioni, ma i margini di miglioramento sono alti, soprattutto dal punto di vista tattico. Può crescere lui ma anche di altri giocatori meno giovani».
In attacco Novakovich e Gondo possono partire insieme?
«In queste tre gare si alterneranno. Potremmo anche gestirli con minutaggi spezzati. Novakovich ha avuto un calo dopo un buon avvio visto il fisico che si ritrova, ma resta un giocatore che ci tornerà utile e lo abbiamo visto in questo avvio di stagione».
Dal Catanzaro, che amava palleggiare, al Südtirol che verticalizza molto: che partita si aspetta?
«Il Südtirol è una squadra fisica che gioca in maniera diretta e lavora bene sulle seconde palle. Sarà una molto diversa da quelle con Catanzaro e Juve Stabia, ma la Reggiana sa adattarsi bene agli avversari, è una delle nostre qualità».
Portanova e i suoi compagni vengono spesso adattati in ruoli diversi: è un’arma in più della Reggiana?
«Sì, lo abbiamo già fatto l’anno scorso, per esempio con Sersanti a Modena. A volte cambiamo modulo o spostiamo i giocatori in base alle caratteristiche dell’avversario. È una delle nostre risorse principali».
Si rivedrà anche al “Druso” un cambio tattico a gara in corso?
«In ogni gara subentrano tante partite in corso. Si gioca su oltre 90 minuti, bisogna essere bravi a modellare il tipo di partita in base ai momenti che si vivono».
La squadra sta segnando molto con tanti uomini diversi: contro i giocatori di Castori manterrete questa mentalità offensiva?
«Assolutamente sì. Dobbiamo continuare a giocare e ad attaccare, specialmente nelle partite in cui ci viene concesso: fa parte del nostro DNA. Certo, servirà equilibrio, ma non rinunceremo mai alla nostra proposta offensiva. Poi, quando c'è da soffrire, bisogna essere bravi a non prendere gol».
Il settore ospiti sarà sold out: che messaggio vuole dare ai tifosi?
«Mi sto abituando, nel senso buono, a questo entusiasmo. Per me è stata una riscoperta del calore del pubblico di Reggio, che da avversario non percepisci fino in fondo. Sono fantastici e ci danno una spinta enorme, soprattutto per una squadra ancora non esperta come la nostra».
Domani sarà una partita speciale per Rover, che torna da ex dopo 6 anni in biancorosso.
«Matteo è un ragazzo molto equilibrato, che lavora con serietà e senza bisogno di motivazioni particolari. Sono sicuro che darà tutto, senza spirito di rivalsa, ma con la voglia di fare una grande prestazione in un posto che conosce bene».
Un pensiero andrà anche al turno infrasettimanale con lo Spezia?
«Sì, inevitabilmente qualche scelta sarà fatta anche in funzione di martedì e delle caratteristiche di chi affronteremo. Abbiamo solo tre giorni di distanza e dobbiamo considerare queste due partite come un blocco unico».