Salerno: «Reggiana più forte e funzionale. La priorità è salvarsi, Dionigi e Fracchiolla punti fermi»
Il presidente granata torna a prendere la parola: «Il Palermo è una corazzata, ma non abbiamo paura. La cessione societaria? Diversi interlocutori, nessuno disposto a pagare per acquisire un club con i conti in regola. Ringraziamo abbonati e sponsor»

A pochi giorni dall'inizio del nuovo campionato di Serie B, il presidente granata Carmelo Salerno ha rilasciato due lunghe interviste a Gazzetta di Reggio e Resto del Carlino. Nelle sue parole emergono fiducia per la squadra costruita, sostegno al lavoro del direttore sportivo Fracchiolla sul mercato - nelle prossime ore è atteso l'arrivo a Reggio di Novakovich - grande stima per l’allenatore Dionigi e un’analisi lucida sulla sostenibilità del club e sulle difficoltà di una possibile cessione della società.
La nuova filosofia del club
La Reggiana affronta il terzo anno consecutivo in Serie B con una filosofia diversa rispetto al passato. «Abbiamo l’esperienza di due stagioni, ma ripartiamo con un progetto nuovo - ha sottolineato Salerno - A Empoli dieci titolari su undici erano di nostra proprietà, e anche i subentrati erano legati al club. È stata una precisa scelta: puntare su giovani di proprietà, investendo anche sul Settore Giovanile. I frutti arriveranno tra due o tre anni». Il cambio di rotta porta anche benefici economici: «Abbiamo abbassato il monte ingaggi di 1,4 milioni di euro e se ci saranno un paio di uscite arriveremo a 1,8. Tutto questo ci consente di avvicinarci a un equilibrio che in Serie B è fondamentale, perché i costi sono altissimi e i ricavi sempre più ridotti. Oggi il costo del lavoro per i club è intorno al 75%, l’obiettivo dev’essere il 50%».
La cessione societaria e l’appello a Reggio
Salerno ha fatto chiarezza anche sulla delicata situazione societaria, che di recente ha visto presentarsi diversi gruppi interessati: «Da quando Amadei ha manifestato l’intenzione di vendere, si sono presentati diversi potenziali acquirenti, ma nessuno era credibile. Ho scoperto che è più semplice vendere una società con debiti che una sana: se c’è un passivo, ci si accolla quello; se invece i conti sono in ordine, bisogna tirare fuori i soldi. E nessuno lo ha fatto». Il presidente ha ricordato il percorso iniziato nel 2019: «Eravamo undici soci, oggi siamo rimasti in tre. Amadei ha rilevato quasi tutte le quote ed è giusto ricordare ogni giorno quanto sia stato fondamentale per la Reggiana. Dispiace che nessun imprenditore reggiano si sia fatto avanti: Reggio è una città ricca, ma chi non ha mai fatto mancare il proprio sostegno sono i tifosi, gli abbonati e gli sponsor. A loro va il nostro ringraziamento».
Un mercato mirato e una squadra più funzionale
Il presidente si è sbilanciato anche sulla forza della rosa: «Rispetto allo scorso anno la squadra è più forte e soprattutto più funzionale al campionato. Mi assumo la responsabilità di questa affermazione. Abbiamo costruito un gruppo aggressivo, veloce, concreto, con un’identità precisa. Per la prima volta, all’interno dello spogliatoio c’è armonia totale, e il merito è del mister». Il mercato non è ancora chiuso, in arrivo almeno tre innesti: «Arriveranno sicuramente tre giocatori, forse quattro: un attaccante (per Novakovich manca solo l'annuncio, ndr), un centrocampista di fisicità e un esterno destro, meglio se capace di giocare anche a sinistra».
La continuità con Dionigi e il ruolo di Fracchiolla
Parole importanti per l’allenatore: «Dionigi sta dimostrando serietà, umiltà e capacità tecnica. Ha accettato di plasmare una squadra giovane, sposando in pieno la filosofia societaria. È un valore aggiunto e si merita un contratto pluriennale, per ciò che ha fatto e per la cultura del lavoro che ha portato nello spogliatoio». Elogi anche per il direttore sportivo: «Fracchiolla è stato straordinario. È preparato, allineato con la società, ed è riuscito a convincere anche chi inizialmente aveva dubbi. Ha abbassato il monte ingaggi e ci ha permesso di avvicinarci al rispetto del budget già ad agosto: un risultato raro».
Una Serie B imprevedibile e affascinante
«La Serie B resta un torneo imprevedibile, ed è questo il suo fascino – ha sottolineato Salerno – Nessuno potrà sentirsi tranquillo: vale per chi punta alla Serie A come per chi deve salvarsi. La regola è sempre la stessa: prima raggiungere la quota salvezza, poi pensare ad altri obiettivi». Secondo il presidente, anche quest’anno ci sarà un campionato a più velocità: «Cinque o sei squadre faranno un torneo a parte, ci sarà qualche sorpresa e un blocco di dieci-dodici formazioni livellate verso il basso».
Il debutto insidioso a Palermo
Infine lo sguardo all’esordio in campionato sabato sera al “Barbera” contro la corazzata rosanero: «Ci aspetta la squadra più titolata della Serie B, probabilmente più forte anche di alcune di Serie A. Ma noi siamo pronti e fiduciosi: abbiamo le carte in regola e non abbiamo paura».