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Contessa: «Fare gol non è il mio mestiere, però quando vedo la porta...»

Il terzino classe '90 commenta le sue prime settimane in maglia granata

22.02.2017 12:00

Sergio Contessa alla sua terza presenza in maglia granata ha regalato ai suoi nuovi tifosi un gol di pregevole fattura, il quinto in carriera, che ha permesso alla Reggiana di chiudere in tranquillità la gara col Lumezzane domenica scorsa.

«Ho mirato l'angolino più lontano perché il portiere era messo male - spiega il fluidificante sinistro pugliese - È andata bene, non sono un goleador. Il tiro in porta se capita lo cerco volentieri ma resto comunque un terzino».

Un terzino che cerca spesso il cross dal fondo...
«Quella è la mia caratteristica principale. Mi piace inserirmi centralmente e in fascia, poi dipende sempre da quanto spazio concedono gli avversari. Nel secondo tempo contro il Lumezzane ne ho trovato molto...».

Mister Menichini in allenamento insiste molto con il lavoro specifico per le fasce...
«Avendo due terzini molto bravi a spingere e che danno superiorità numerica sugli esterni è più facile trovare spazio quando si cambia campo. È una nostra prerogativa, il mister ci prepara a questo tipo di gioco quando gli avversari sono molto chiusi al centro».

Pensi che la Reggiana possa sognare in grande?
«Secondo me siamo una squadra con un ampio margine di miglioramento. Bisogna avere fiducia in noi stessi e sistemare i piccoli difetti di ognuno e del collettivo. Ragioniamo settimana per settimana senza porci alcun obiettivo».

Quali sono gli errori da risolvere?
«Durante le partite ci sono dei momenti in cui tendiamo a lasciare troppo spazio agli avversari. Dovremmo imparare a reagire quando siamo in vantaggio chiudendo subito la gara. Vanno evitati errori come quelli di Bolzano...».

La Reggiana è forse costruita più per vincere i playoff rispetto al campionato?
«Non credo, l'organico è completo e ci sono giocatori che in passato hanno vinto, abituati a certe pressioni. È tutto nelle nostre mani».

A Fano, in casa dell'ultima in classifica, dove si trovano le motivazioni per fare bene?
«Dobbiamo avercele dentro. Siamo a pochi punti da chi ci insegue e tanti da chi ci precede: bisogna assolutamente proseguire con la striscia positiva di risultati».

Differenze di valori tra il girone B e il giorne C ce ne sono?
«Ne ho trovate veramente poche. Sono i due campionati più difficili in assoluto, con molte squadre attrezzate per salire in B direttamente o tramite playoff. Ho scelto di vestire il granata poiché conoscevo il valore e il blasone della Reggiana. Il fatto che i granata stessero attraversando un periodo negativo è stato uno stimolo in più per venire qui e fare bene».

L'ambientamento in granata come procede?
«Mi trovo benissimo coi compagni e in città. Sono qui da solo, la mia ragazza ogni tanto mi raggiunge e mi ha dato una mano a sistemarmi appena arrivato».

Coltivi qualche passione fuori dal campo?
«Mi piace viaggiare: da quando sono qui ho già avuto modo di visitare Bologna, Firenze, Viareggio e Verona. Ascolto con piacere la musica rock e vorrei avere tempo per andare a qualche concerto ma con il mio lavoro non è facile...».


(Nella foto: Contessa in azione contro il Lumezzane © ac reggiana 1919)

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