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D'Angelo: «A Gubbio si deve palleggiare meno ed essere più ignoranti. Queste gare si vincono con l'elmetto»

«Dopo Fiorenzuola abbiamo capito che non bisogna mai perdere la concentrazione, contro chiunque. Avrei voluto giocare un po' di più in questo inizio di campionato, ma resto a disposizione del mister»

16.10.2022 20:35

«Credo di aver fatto una buona prestazione, ma la cosa più importante è sempre la squadra - ha sottolineato Sonny D'Angelo, alla prima da titolare contro il Gubbio - Sicuramente avrei voluto giocare un po’ di più in questo inizio di campionato, ma rimango a disposizione del mister che sa che può contare sempre su di me. Sapevamo che saremmo venuti a fare la guerra: conosco le squadre di mister Braglia perché sono stato allenato da lui ad Avellino. In Serie C bisogna mettere l’elmetto per lottare e vincere queste partite».

Che Gubbio avete affrontato?
«È una squadra tosta, che fa dell’atteggiamento la sua forza. Sapevamo di affrontare una squadra quadrata, quindi bisognava fare la partita che abbiamo fatto altrimenti sarebbe andata male. Dovevamo palleggiare un po’ meno ed essere più ignoranti…».

Turk ha commesso un paio di errori ma siete andati tutti subito a sostenerlo…
«Questo fa parte dell’essere squadra. Quando qualcuno sbaglia è giusto essere lì e dargli una mano».

Cos’è cambiato per voi mentalmente dopo la sconfitta di Fiorenzuola?
«Ci è scattato un meccanismo in testa che ci ha unito e ci ha fatto capire che non bisogna mai perdere la concentrazione perché puoi far fatica contro chiunque». 

Secondo te alla fine a giocarsi il campionato sarà una corsa a tre: Reggiana, Cesena, Entella?
«A livello economico, siamo indubbiamente le squadre con il budget più alto, ma in Serie C non vince sempre la squadra che ha speso di più. La speranza è ovviamente di lottare per il primo posto fino alla fine».


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