Andrea Bozzolan: «Sono stato accolto benissimo. A livello fisico si lavora tanto, devo irrobustirmi»
«È un onore ripartire in Serie B, in una società forte e organizzata come la Reggiana. Ho capito le richieste del mister e cerco di metterle in pratica. Il ruolo? Sono un esterno, ma posso adattarmi da braccetto. Portanova mi ha impressionato molto»

Arrivato a titolo definitivo dal Milan, dopo due campionati di Lega Pro per il giovane Andrea Bozzolan è arrivata l'opportunità di mettersi in mostra in Serie B con la Reggiana. Il terzino sinistro classe 2004 è consapevole che non sarà facile ritagliarsi un posto tra i titolari, ma ha sicuramente le carte in regola per provarci.
«Questi primi giorni di ritiro sono andati benissimo - ha sottolineato Bozzolan al termine del secondo test con il Masone - I compagni mi hanno accolto alla grande, così come il mister e tutta la squadra. Dal primo giorno sono stati tutti molto disponibili, mi hanno fatto sentire parte di un gruppo e quindi per me è stato più facile ambientarmi e spingere forte fin da subito».
Come sta andando la preparazione?
«È tosta, a livello fisico si lavora tanto. Anche il mister richiede grande intensità: due allenamenti al giorno quasi sempre, quindi la sera si va a letto presto perché altrimenti la mattina è dura ricominciare. Però è giusto così: serve per mettere forza e arrivare in condizione».
Gli schemi del mister e i suoi dettami sono facili da assimilare?
«Per ora ho capito tutte le sue richieste e cerco di metterle in pratica in campo. Più avanti sicuramente inseriremo altre cose, ma dopo 17 giorni direi che siamo a buon punto».
C’è un giocatore della Reggiana che ti ha impressionato in questi giorni?
«Manolo Portanova: gran giocatore, bella tecnica, bel tiro e un’ottima intelligenza di gioco. Mi ha impressionato molto».
A sinistra puoi fare anche il braccetto o sei più un cursore di fascia?
«Raramente ho giocato come braccetto, ma faccio quello che il mister mi chiede. Per caratteristiche sono più un quarto o un quinto, però se c’è bisogno di fare il braccetto mi impegnerò al massimo».
Il piede destro lo usi?
«Quando serve lo uso! Diciamo che utilizzare il sinistro mi viene più naturale, ma nelle situazioni in cui c’è da sfruttare il destro mi impegno e non mi tiro indietro».
Il Milan ha voluto una percentuale sulla tua futura rivendita: è un segnale di fiducia.
«Mi sprona a fare bene. Quest’anno sono concentratissimo sul far bene con la Reggiana, poi vedremo più avanti cosa succederà».
Corsa e cross ci sono… con il gol invece come sei messo?
«Spero di farne il più possibile. Sono più un uomo da assist, ma quest’anno voglio cercare il gol più spesso. Di sinistro o di testa, non importa: l’importante è che la palla vada dentro».
Che cosa ti aspetti da questo campionato?
«Mi aspetto, per la Reggiana e per il gruppo, di fare bene, arrivare più in alto possibile e trovarci bene come squadra, portando a casa più risultati possibili».
Se servirà partire dalla panchina, sei pronto?
«Sì, quando c’è bisogno di me gioco senza problemi, non ho aspettative particolari».
L’anno scorso con il Milan Futuro non è andata benissimo: cosa significa ripartire dalla Reggiana in Serie B e quanto è importante per te?
«Per me è un onore e un privilegio. Ci tenevo tanto, dopo la scorsa stagione, a ripartire con un campionato tosto e in una società forte e ben organizzata come la Reggiana. Per me è un punto di partenza e non vedo l’ora che inizi il campionato».
Il campionato è fisico e tosto: questo ti spaventa?
«Sicuramente è un campionato molto fisico, ma anche in Serie C dove ho giocato ci sono avversari tosti. Quest’anno punterò a lavorare sulla parte alta del corpo, perché c’è bisogno di irrobustirsi».
Nel tuo ruolo, qual è il giocatore a cui ti ispiri?
«Di giocatori del passato mi ispiro a Maldini e Marcelo. Tra quelli attuali direi Theo Hernandez, è un gran bel giocatore, molto offensivo».