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Diana: «Stiamo bene, contro il Rimini mi aspetto una gran bella partita. Non penso al primato, serve continuità»

«Abbiamo tanta voglia di vincere ma è necessario avere pazienza, evitare gli errori di Sassari e mantenere sempre lo stesso atteggiamento in campo. La cena col presidente? C'era bisogno di tempo per comprendersi, lottiamo per lo stesso obiettivo»

25.11.2022 17:00

Vincere per continuare a guardare tutti dall’alto in basso: è questo l’obiettivo che la Reggiana si è posta per la gara di domani contro il Rimini e che vuole replicare nelle restanti 23 partite di campionato.

«Siamo in una buona condizione quindi ho tante opzioni tra le quali scegliere: mi piacerebbe prendere determinate decisioni ma occorre equilibrio - il pensiero di mister Aimo Diana alla vigilia del match contro i romagnoli - Bisogna trovare continuità di fronte al prossimo trittico di partite importanti che ci attende e ho tanti diffidati (cinque, ndr) quindi dovrò fare delle valutazioni ma mi voglio concentrare fortemente sulla gara con il Rimini che sarà difficile e complicata da vincere. Abbiamo la qualità per poterla fare nostra».

Cosa si aspetta dal Rimini?
«Per loro la vittoria con la Recanatese ha tolto un tappo: me li aspetto sereni e con la voglia di venire qua per fare bella figura. Mancherà Santini per squalifica, però recuperano Vano e hanno tanti altri giocatori interessanti: quella biancorossa sicuramente non è una rosa da classica neopromosse». 

Quale messaggio ha lanciato in settimana alla squadra?
«Domani dovremo farci trovare pronti e concentrati, cercando di evitare gli errori del primo tempo di Sassari che non mi sono piaciuti. Non siamo perfetti, ma dobbiamo trovare un tono e un modo di giocare univoco che diano un chiaro segnale a tutti. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma siamo pronti a fare una gran bella partita consci delle difficoltà che incontreremo. C’è tanta voglia di vincere ma occorre avere pazienza e imparare dai nostri errori. Alleno un gruppo forte che deve dimostrare il suo valore gara dopo gara. Non dobbiamo esaltarci dopo una vittoria o abbatterci dopo un pareggio perché la gara successiva è sempre dietro l’angolo e la Reggiana è destinata a doverle vincere tutte».

Il secondo tempo importante con la Torres deve essere il punto di ripartenza?
«Abituiamoci a queste partite difficili contro squadre coriacee: bisogna mantenere lo stesso atteggiamento per tutti i 90 minuti senza cambi repentini. Poi non dimentichiamoci che la superiorità numerica ci ha dato una mano e siamo stati molto bravi a pazientare il momento giusto senza rischiare». 

Veniamo all'infermeria: Rosafio ha superato il fastidio muscolare accusato a Sassari?
«Sì, per fortuna si è fermato in tempo ma la sua situazione è da monitorare pensando alle partite successive. Kabashi si allena con noi da due giorni ed è recuperato. Mancherà invece Guglielmotti poiché non è al 100% e ha bisogno ancora di qualche esame».

Sta studiando altre soluzioni in fascia?
«Sono quasi obbligato a cercarle. Ci sono giocatori che in certi momenti della gara possono occupare quel ruolo e in allenamento li proviamo lì».

Il countdown per Cigarini è ormai agli sgoccioli?
«Mi dicono che nei primi giorni di dicembre potrebbe tornare da noi ad allenarsi. Luca ha grande voglia di giocare per la squadra della sua città e ha grande spirito di rivalsa per l’epilogo dell’anno scorso, penso quindi che potrà recuperare in fretta per ritrovarsi in una squadra nuova ma altrettanto importante. Ci auguriamo possa rientrare prima di Natale, poi ci sono tante variabili da valutare a partire dai campi bagnati e pesanti che ci costringono ad essere molto più accurati».

Vista l’assenza per squalifica di Laezza, in difesa si giocano una maglia Cauz e Cremonesi?
«Mi dispiace che Laezza sia stato espulso perché sta passando un buonissimo momento, ma ci sono altri ragazzi in forma. Cauz è sempre stato titolare perché è mancino, Cremonesi però sta crescendo molto in allenamento come altri difensori».

Lanini pare essere tornato sui suoi livelli: ora davanti ha troppe scelte da fare?
«Fortunatamente le ho. Dopo una prestazione positiva deve esserci continuità in allenamento. Il calcio negli ultimi anni si è evoluto tanto e noi guardiamo anche determinati parametri che misuriamo in settimana e che tutti devono raggiungere. Sin da inizio stagione ho chiesto ai miei giocatori di mettermi in difficoltà: ci sono tre gare di fila ed è il momento di stare tutti sul pezzo e magari chi ha mire di mercato pensando a gennaio deve restare concentrato. Basta poco per ritrovarsi in campo ed essere protagonisti cambiando il volto della partita, come capitato a Sassari a Lanini».

È in difficoltà anche nello scegliere il modulo?
«No, da quel punto di vista sono abbastanza conservatore. Mi concentro di più sugli uomini e sulle loro caratteristiche. Con il Pontedera ho usato tre punte per dare un segnale volto a sbloccare la partita ma dipende anche dalle caratteristiche dei nostri centrocampisti. In una sfida che può durare anche 100 minuti i cambi diventano fondamentali e io tengo conto di questo quando preparo la gara: preferisco sempre l’abbondanza e avere la possibilità di fare delle scelte».

Sabato, martedì e di nuovo sabato: giocare tre gare così ravvicinate può creare qualche problema?
«Stiamo cercando di studiare la maniera migliore per affrontare specialmente le prossime due trasferte. Dal punto di vista fisico non credo ci saranno difficoltà, a meno che non capiti qualche trauma in partita: a novembre di solito le squadre hanno una certa pienezza fisica, al di là della stagione fredda a cui si va incontro».

Come ci si allena da primi in classifica?
«Devo essere sincero, fatico a pensare che siamo primi. Voglio avere un mood molto tranquillo, ballano pochi punti da essere primi o sesti. Nello scorso campionato non ne sono bastati 86 per vincere, quindi non sono sereno ora con 27».

Vi sentite padroni del vostro destino?
«Sì, ma dobbiamo innanzitutto trovare continuità di rendimento. Questo campionato vive di vittorie inaspettate quindi tutti hanno la voglia di conquistare il primato mentre un anno fa si era già capito che la corsa sarebbe stata a due. Un anno fa ricordo due o tre squadre di alto livello, quest'anno invece ci sono tante squadre di buon livello e la Torres lo ha dimostrato».

La cena in settimana con il presidente Salerno e il ds Goretti, immortalata sui social, ha rasserenato gli animi?
«È andata bene. Quando ci sono persone con personalità forti è necessario un po' di tempo per comprendersi a vicenda, ma in questo momento stiamo cercando di avere una buona sintonia e credo ci sia perché vogliamo tutti raggiungere un obiettivo comune».

Il presidente ha detto che la Reggiana ora non si fermerà più…
«È giusto che lo dica perché la nostra piazza ha bisogno di continui rilanci. Io alleno la squadra e anche il nostro obiettivo è quello di non fermarci più».

Vuole infine lanciare un messaggio nella internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne?
«Certamente. Dico che non potremmo vivere senza di loro, ma purtroppo al mondo succedono tante cose assurde. Le amiamo in tutte le loro sfaccettature, e penso anche a quelle che mi hanno squalificato. Festeggio anche io questa giornata».

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