foto Silvia Casali
foto Silvia Casali

Dopo cinque mesi di assenza, il ritorno in campo di Paolo Rozzio ha coinciso con il cambio di passo della Reggiana. Il capitano granata, reggiano d’adozione, racconta le emozioni del derby vinto a Modena, tra spirito di gruppo, orgoglio personale e la consapevolezza che la salvezza è ancora tutta da conquistare.


«Per me la squadra viene prima di tutto. Se mi dicessero che da qui alla fine non devo più giocare un minuto, ma la Reggiana si salva, lo accetterei - ha confessato Rozzio nel post partita del “Braglia” - Sono felice di essere tornato dopo cinque mesi e di poter dare il mio contributo. Stare fuori, lontano dallo spogliatoio, è stato pesante, e rientrare in un momento così delicato non è stato facile. Ma ottenere due vittorie importanti rende tutto più leggero, anche se c’è poco tempo per godersela: non siamo ancora salvi e tra pochi giorni si rigioca. Dobbiamo stringere i denti e continuare con questa mentalità. È l’atteggiamento che forse ci è mancato in passato: i punti persi a settembre o ottobre valgono quanto quelli di oggi. Stiamo crescendo e dobbiamo continuare a lottare fino alla fine».

Quanto vale questa vittoria da capitano della Reggiana, ormai reggiano d’adozione?
«Vale tantissimo, come lo scorso anno quando abbiamo conquistato la salvezza. Curiosamente era sempre il 1° maggio, e forse non è un caso se questa data ci porta fortuna. Allora arrivò la matematica salvezza, questa volta un 3-2 esaltante davanti ai nostri tifosi: per me è come aver fatto sei punti. Questo deve essere uno stimolo per continuare a vivere momenti così. Oltre all’obiettivo salvezza, vogliamo continuare a vincere perché è bello gioire insieme alla nostra città».

La squadra ha mostrato una trasformazione evidente…
«Siamo stati bravi a restare in partita anche dopo il loro vantaggio. Già nel primo tempo il Modena non era particolarmente brillante, ma giocavano in casa e lottano per i playoff. Noi siamo rimasti concentrati fino alla fine. Merito di tutti, ma una menzione speciale va a Gondo: ha ricevuto tante critiche, fa parte del nostro lavoro, ma ha saputo reagire in silenzio, con grande carattere. Speriamo ci trascini alla salvezza».

Un altro che merita applausi è Lucchesi…
«Ha fatto una grande gara, ma non è l’unico. Reinhart è rimasto in campo anche dopo essersi stirato, e Girma è entrato con l’atteggiamento giusto: sa che può darci una grossa mano. Vanno fatti i complimenti a tutta la squadra».

Sul primo gol ci sono state proteste per un fallo su Bardi…
«La sensazione è che Bardi sia stato toccato mentre cercava di smanacciare. In quelle mischie le proteste ci stanno, è normale. Ma c’era il VAR e le immagini parlano chiaro. Alla fine il gol è stato convalidato e noi siamo stati bravi a restare lucidi. Col VAR non siamo sempre stati fortunati, ma in questa partita la fortuna ce la siamo portata dalla nostra parte».

Hai giocato tanti derby da capitano al “Braglia”, in tante categorie diverse: dove metti questo nella tua classifica personale?
«Questo lo metto al primo posto. Ho vissuto altri derby intensi, come quello del primo anno con Alvini, ma vincere in rimonta, in trasferta e in una situazione psicologicamente difficile, ha un sapore speciale».

Che partita ti aspetti domenica contro lo Spezia?
«All’andata mi avevano impressionato per la fisicità, meno per il gioco. Sono molto forti nei duelli e sulle palle inattive dovremo fare particolare attenzione».

Manca ancora un tuo gol…
«Per ora l’ho fatto nella porta sbagliata… Ma spero presto di farne uno in quella giusta!».

Gli highlights di Modena-Reggiana 2-3

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