Alla vigilia della quarta giornata di campionato, mister Davide Dionigi ha presentato la sfida casalinga contro il Catanzaro. Nelle sue parole attenzione alla crescita della squadra, alla condizione dei singoli e alle insidie di un avversario ancora imbattuto dopo tre pareggi consecutivi.


Mister, ora tutti i giocatori sono pronti per scendere in campo dal primo minuto, anche gli ultimi arrivati?
«Ni… in tutta sincerità stanno molto meglio, ma credo che servano ancora una o due settimane per portarli a regime. Però vedo grandi segnali di crescita da chi è arrivato dopo, da chi non ha fatto tutta la preparazione, da chi era fuori dai progetti da dove veniva. Sono soddisfatto perché si stanno mettendo in pari e questo mi mette in difficoltà nelle scelte: li vedo tutti vogliosi di giocare. È giusto così, anche se in campo ne vanno undici».

A Castellammare, a pochi minuti dalla fine, con l’infortunio di Quaranta ha scelto di inserire Bonetti invece di un difensore più esperto. Perché?
«Perché Bonetti, che l’anno scorso giocava in Serie D, ha avuto il coraggio di esordire a Palermo davanti a 32mila spettatori e ha fatto una gran partita. È un mancino naturale, utile soprattutto nella fase di costruzione. Se non si fosse fatto male Quaranta, il cambio sarebbe stato Novakovich al posto di Gondo che aveva dato tutto: nell’ultimo quarto d’ora si respirava la possibilità di vincerla. L’infortunio ci ha portato a inserire Bonetti, che sarà titolare anche domani. Abbiamo grande fiducia nei nostri giovani: queste sono piccole favole come quella di Edoardo (Motta, ndr)».

Negli altri ruoli i dubbi sono più di natura fisica o tattica?
«Le idee sono abbastanza chiare. In queste prime giornate vanno messi in campo quelli che stanno un po’ meglio fisicamente; gli altri si inseriranno appena entreranno a regime, verso la decima giornata. Io e gli altri allenatori siamo orientati su chi corre di più, quindi chi sta meglio».

C’è curiosità di vedere più a lungo Lambourde e gli altri nuovi ragazzi.
«È normale avere curiosità, ma dobbiamo essere equilibrati. Non vogliamo rischiare di bruciare nessuno. Abbiamo preso due o tre elementi importanti, che però vanno inseriti nei tempi giusti. Ci sarà spazio per tutti, e i ragazzi lo sanno, anche perché presto inizieranno turni ravvicinati».

Quattro partite molto impegnative quelle imposte del calendario...
«Credo che siamo tra le squadre con il calendario più difficile. Il Palermo punta a vincere, l’Empoli è retrocesso dalla Serie A, la Juve Stabia semifinalista playoff e ora il Catanzaro, reduce dai playoff. Non siamo stati agevolati, ma deve essere uno stimolo di orgoglio. I ragazzi stanno combattendo e hanno il massimo del mio appoggio».

Contro la Juve Stabia non è stato convalidato il gol di Gondo: che idea si è fatto dell’episodio?
«Rivedendolo più volte, qualche dubbio c’è. Rover avrebbe comunque crossato e il difensore non avrebbe raggiunto la palla, anche se Cedric era in fuorigioco. Forse con maggiore attenzione al VAR si sarebbe potuto valutare diversamente, almeno facendo proseguire l'azione. Ma fa parte del gioco: alla quarta giornata questi errori vanno messi in conto. Era già successo con l’Empoli: un gol di Novakovich annullato e poi giudicato regolare».

A centrocampo al “Menti” si è sofferto un po’. Problema di uomini o di assetto?
«Direi soprattutto di condizione. Reinhart non aveva fatto la settimana di sosta, Bertagnoli non si era allenato e Mendicino era alla prima dall’inizio. Abbiamo faticato a pareggiare l’inferiorità con i braccetti, poi cambiando sistema siamo riusciti a compattarci. Ma ogni partita è diversa, dipende anche dagli avversari».

Che risposta dà a chi ha giudicato negativamente quel pareggio?
«Io ho la fortuna di lavorare in una società seria. Il presidente Salerno ha ricordato che grazie al direttore sportivo è stato fatto un risparmio di oltre un milione e mezzo rispetto all’anno scorso: non è da tutti ammetterlo. Vuol dire che bisogna lavorare bene con il materiale che abbiamo. Leggo che la nostra rosa viene messa tra le ultime della Serie B come valore: sta a me valorizzare al massimo questi giocatori. Per questo dobbiamo essere contenti del percorso che stiamo facendo e restare concentrati sull’obiettivo: arrivare in fondo il più tranquillamente possibile, sapendo che ci sarà da battagliare».

Come giudica il Catanzaro, sua ex squadra dove la ricordano ancora per il gol vittoria contro il Cosenza?
«È una realtà che conosco bene. Ha fatto un mercato importante, con un allenatore giovane e preparato. Hanno ambizioni di alta classifica. Noi dovremo essere quelli visti nelle prime partite, ricreando il DNA che ci ha contraddistinto l’anno scorso. Ci vuole tempo, soprattutto con giocatori che arrivano da categorie diverse, ma il gruppo sta crescendo».

Che partita si aspetta contro i giallorossi di Aquilani?
«Dico che ci vorrebbe più furore agonistico rispetto alla gara della settimana scorsa. Il Catanzaro ha individualità forti, tanto palleggio e giocatori che si muovono tra le linee. Dovremo soffrire in alcuni momenti e provare a essere aggressivi in altri. Per noi la parola chiave resta la compattezza: se la perdiamo andiamo in difficoltà, se la manteniamo possiamo anche essere propositivi».

Al “Città del Tricolore” vi attende una grande cornice di pubblico.
«Siamo contenti, soprattutto per i nostri tifosi. Abbiamo sentito molto anche l’unione del tifo nelle ultime settimane tra Gruppo Vandelli e Teste Quadre, e ci ha fatto piacere. Il Catanzaro porterà tanti sostenitori, ma siamo abituati: Palermo con 30mila spettatori, Castellammare con un clima di battaglia… Queste partite fanno crescere anche i nostri ragazzi sul piano emotivo, non solo tecnico-tattico».

La classifica la guarderà più avanti o già ora?
«Io credo che la classifica vada sempre guardata, giornata per giornata, anche contestualizzandola al calendario. Non possiamo dire “la vedremo alla fine”: la guardiamo tutti i giorni. Dobbiamo avere equilibrio, come quello del vero pubblico reggiano, che sa bene da dove venivamo solo pochi mesi fa. Domani ci sarà da soffrire, ma siamo abituati e sono convinto che i ragazzi faranno un’ottima partita sia dal punto di vista agonistico sia come prestazione».

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