Mister Diana al lavoro sul campo di Calerno
Primo Piano

Diana: «La Serie A è andata avanti e noi no: avrei preferito non fermarmi. Sul mercato sappiamo chi prendere»

«Le incognite sulla ripresa non mancano, potremmo perdere qualcosa per strada ma siamo professionisti e non vogliamo alibi. Chi cerchiamo? Un giocatore offensivo diverso dai nostri, ma dovrà meritarsi la maglia da titolare»

14.01.2022 18:30

Dopo settimane di silenzio - ma di costante lavoro sul campo - mister Aimo Diana è tornato a prendere la parola davanti ai microfoni della stampa reggiana per fare il punto della situazione in vista della ripresa del campionato prevista sabato 22 gennaio in casa contro la Pistoiese. Ma non manca anche qualche accenno ai prossimi movimenti di mercato

«Dal punto di vista Covid la situazione è buona, a parte un paio di situazioni che contiamo di risolvere la settimana prossima non ci sono problemi particolari - ha sottolineato il tecnico bresciano - Tra chi è risultato positivo, alcuni hanno avuto sintomi, altri meno e hanno lavorato da casa. Direi che stanno tutti bene e questo è quello che mi interessa maggiormente. Valutazioni più precise potremo farle la prossima settimana».

La Reggiana non è stata certamente risparmiata da questa nuova ondata…
«Credo che siamo nella media come casi. Tutti noi abbiamo familiari, conoscenti o amici positivi. C'è stata massima attenzione, ma questa variante sfugge molto. Paradossalmente, e lo dico perché sono quasi tutti asintomatici, sarebbe stato meglio trovare tutti i ragazzi positivi al rientro il 29 dicembre in modo da avere la squadra a disposizione al completo il 10 gennaio invece che tre alla volta…».

Alla squadra è stata da poco somministrata la terza dose del vaccino. Ha provato a convincere anche il giocatore no vax presente nella rosa?
«No perché non spetta a me», ha dichiarato Diana. «Sta prendendo un percorso personale per procedere con la vaccinazione», ha poi precisato l'addetto stampa granata Marcello Tosi.

In campo siete riusciti ad allenarvi come volevate nonostante il gruppo ridotto?
«Ci sono stati dei problemi, ma nulla di grave. Mi è dispiaciuto solamente non poter giocare le partite che erano programmate. Secondo me bisognerebbe sempre giocare e non capisco perché sia stato deciso lo stop del campionato. Chiaramente le squadre con un focolaio importante devono essere fermate, tutte le altre invece dovrebbero poter scendere in campo. Se mancano dei giocatori pazienza, gli infortunati durante l'anno ci sono sempre. Sarà che io mi fido ciecamente della mia squadra e se ho solo 10 atleti a disposizione non mi faccio problemi a mandarli in campo, ma non sono per niente d'accordo con tutti quelli che volevano sospendere le competizioni. La Serie A ha giocato: perché loro sì e noi no? Io mi reputo un professionista come loro e mi impegno come un allenatore di Serie A e anche i miei giocatori sono dei professionisti e volevano giocare. Poi alla fine ci adeguiamo sempre a quello che ci dicono di fare».

A livello di preparazione atletica cos'è cambiato?
«Avevamo un bel programma nostro ma settimanalmente lo abbiamo dovuto cambiare: cerchiamo di essere sempre elastici, non abbiamo un modello predefinito. E' stato fatto il massimo che si poteva fare con i giocatori a disposizione. Io sono abbastanza sereno, l'importante è sapere da dove partiamo: qualcosa in campionato potremmo pagarlo ma quando la squadra ha un obiettivo chiaro da raggiungere, sa che ci deve arrivare…».

Un mese di stop peserà di più sulle gambe o sulla testa dei giocatori?
«In questo mese ci siamo allenati, chi più e chi meno, ma andiamo avanti e non voglio alibi. Giocherà chi starà meglio. Siamo professionisti pagati profumatamente e quindi abbiamo fatto il nostro lavoro. Credo che si sentirà maggiormente la fatica mentale, quella che ti deve mantenere il più vicino alla partita possibile. Non poter fare delle amichevoli per provare qualcosa di nuovo dal punto di vista tattico e mantenere il ritmo partita sta creando delle difficoltà, ma ci arrangiamo tra di noi facendo anche giocare il preparatore atletico e quello dei portieri nelle partitelle…».

Tutte le squadre dovrebbero essere nella vostra stessa situazione…
«Infatti secondo me i valori del campionato non cambieranno a causa del Covid, ma potrebbero cambiare solo in base al mercato. Nella nostra situazione, con un testa a testa appassionante con il Modena, il rischio di perdere qualche punto perché non tutti sono a posto c'è e lo mettiamo in conto ma non vogliamo farne un problema. Siamo in Serie C, il valore di tutti i calciatori di una rosa è abbastanza paritario: che giochi uno o l'altro fa poca differenza».

Il focus ora è sulla Pistoiese?
«Mi auguro sia quella la prossima gara. Sarà importante avere un paio di partite di rimessa in moto prima di ciò che ci attende a febbraio. Ed è anche per questo motivo che dico che le partite, se si possono giocare, si devono giocare: bisognava evitare questi ingarbugli…».

A febbraio ci saranno 7 partite in meno di 30 giorni: diventa il mese decisivo?
«Sembra proprio di sì. Sarà un mese difficile ma come tutte le cose passerà, partita dopo partita. Ci alleneremo molto poco ma abbiamo una bella rosa e la sfrutteremo al massimo. Alla fine ce ne faremo una ragione anche perché altre soluzioni all'orizzonte non ne vedo: chi comanda ha deciso così e noi ci adeguiamo».

Dal mercato quali novità dobbiamo aspettarci?
«Ci stiamo muovendo e abbiamo le idee molto chiare. C'è una situazione in atto e la portiamo avanti: si tratta di un giocatore che può dare una mano ma senza farci condizionare perché non è il momento di stravolgere la rosa. Chiaramente ci diamo un'occhiata in giro e valutiamo la disponibilità, ma se si interviene è perché si pensa di migliorare ulteriormente quello che stiamo facendo. Una scelta bisogna avere il coraggio di farla, anche con il rischio di sbagliarla: noi siamo decisi su un giocatore. Vedremo se riusciremo a portare a compimento questa operazione».

Si tratta di Galuppini del Renate?
«Assolutamente no. Mi piacerebbe, ma non ce lo daranno mai».

Può descriverci l'identikit di questo possibile rinforzo?
«E' un giocatore offensivo con caratteristiche diverse rispetto a quelli che già abbiamo. Sarebbe un atleta che mi potrebbe dare un cambio diverso quando ce n'è bisogno. Se lo troviamo bene, altrimenti non se ne fa nulla. Chiunque arriverà, se arriverà, dovrà mettersi a completa disposizione perché la maglia da titolare l'hanno meritata quelli che ci sono adesso. Anche gli stessi Cigarini, Sciaudone e Lanini hanno fatto un percorso di entrata in squadra senza dimenticare Cremonesi e Russo che sono arrivati in prova. C'è un'alchimia di squadra importante, il gruppo creato in estate è molto forte non solo sul campo quindi io ho il dovere di tutelarlo in tutto e per tutto e mi aspetto ancora tanto dai miei ragazzi nel girone di ritorno. Andiamo quindi alla ricerca di qualcuno in grado di poterci migliorare basandoci anche sulle sue caratteristiche umane».

E' prevista la partenza di qualche giocatore?
«Ci sarebbero dei problemi di lista se dovesse arrivare un rinforzo. Eventualmente c'è qualcuno che potrebbe andare a giocare da qualche parte ed è già stato avvertito tramite i procuratori, non vogliamo nascondere nulla a nessuno».

Commenti

Reggiana in campo a Calerno: la ripresa del campionato si avvicina
Arrighini-Reggiana, passi avanti verso la chiusura della trattativa