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Bovo sfida il suo passato: «Il Padova va aggredito con il pressing alto»

bovo5 Andrea Bovo, mediano classe '86, è uno dei giocatori di maggiore esperienza a disposizione di mister Colucci e non a caso è stato utilizzato più di una volta fuori ruolo, in quanto ad abnegazione e spirito di sacrificio ha pochi rivali in categoria. «Abbiamo fatto due passi falsi nelle scorse settimane - ammette il centrocampista veneto - con squadre che si chiudono può capitare. Però abbiamo sempre cercato di fare quello che prepariamo in settimana, sabato è arrivato un risultato positivo che ci ha dato maggiori convinzioni». La tua duttilità in mezzo al campo è spesso tornata comoda alla Reggiana... «Il mister interpreta il modulo con grande elasticità; anche nel mio ruolo prediletto, quello di mezzala, chiede intensità per essere presenti a tutto campo». La prossima sfida per te ha un valore particolare... «Sì, è emozionante tornare nello stadio dove sono stato per cinque anni (dal 2007 al 2012, ndr) e dove ho anche vinto un campionato e sfiorato la Serie A. È già successo di giocare da ex: l'accoglienza è sempre stata eccezionale. Mi aspetto un po' di emozione all'inizio, ma poi mi concentrerò sulla partita». Il Padova sta attraversando un periodo complicato: sarà un vantaggio per la Reggiana? «È sempre pericoloso affrontare una squadra così, daranno qualcosa in più per uscire dal momento difficile. Noi pensiamo a preparare la partita al meglio, con la massima intensità, come contro ogni altra squadra». Dove potranno risultare più efficaci i granata secondo te? «Dovremo aggredirli bene quando avranno il possesso palla e saper impostare al meglio le trame offensive: se eseguiremo alla perfezione ciò che prepariamo durante la settimana potremo dire la nostra». Un altro giocatore della Reggiana è un ex de prossimo incontro: Trevor Trevisan «Sì, con lui ho trascorso insieme tre anni in Veneto e gli ultimi due a Salerno. Cercheremo di onorare questo impegno al meglio». In questi primi mesi a Reggio che impressioni hai avuto sull'ambiente granata? «Penso che la Reggiana stia cercando di puntare su un'organizzazione societaria solida e su tanti piccoli aspetti che alla fine possono fare la differenza: questi erano stati i segreti del successo del mio Padova. Non sono soltanto i giocatori che scendono in campo, ma tutto un contorno che mette la squadra in condizione di fare bene».

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