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Rozzio: «Promozione meritata, le difficoltà erano le stesse del 2020. I tifosi ci hanno aiutati a svoltare fuori casa»

A Reggio dal 2016, passando anche per la Serie D, il capitano granata è in scadenza di contratto a fine stagione: «Spero mi rinnovino perché ho ancora voglia di vestire queste maglia e giocare la Serie B con la Reggiana per più anni consecutivi»

17.04.2023 20:00

O capitano! Mio capitano! Il titolo della celebre poesia di Walt Whitman calza a pennello su Paolo Rozzio, leader di una squadra che da due anni guarda tutti dall'alto in basso e sulle cui spalle si sono appoggiate le speranze dei tifosi e dei compagni nei momenti più bui - in realtà pochi - nella lunga cavalcata che ha portato alla tanto desiderata promozione in Serie B. Ora è arrivato, giustamente, il momento di festeggiare. Ma i pensieri sulla prossima stagione iniziano a spuntare all'orizzonte, assieme a qualche interrogativo sul futuro del capitano…

«Questa è la mia terza promozione in carriera: la prima con il Pisa (stagione 2015/16, ndr) e due con la Reggiana (2020 e 2023, ndr) - ci racconta Rozzio dopo essersi prestato per l'ultimo selfie nel parcheggio del centro sportivo di Cavazzoli, al termine della festa con i tifosi - Rispetto a due anni fa la differenza è che abbiamo giocato più partite, per me infatti le emozioni sono identiche. Le difficoltà di quest'anno cerano anche nel 2020. Allora non fu facile giocare tre partite da dentro o fuori dopo il lockdown e in questo campionato non è stato facile restare in testa fino alla fine. Nelle ultime partite c'è stata una flessione, ma alla fine abbiamo meritato di vincere».

C'è stata una gara chiave in cui hai capito di poter centrare l'obiettivo sfuggito di un soffio un anno fa?
«Sinceramente no. Ragiono partita per partita: in alcuni momenti si può pensare di non riuscire a vincere il campionato, in altri invece pensi l'esatto contrario. La mia opinione in questo finale di stagione è cambiata spesso. Sabato avevo la sensazione che l'Entella potesse vincere, ma ero certo che noi avremmo vinto a Olbia e poi con l’Imolese in casa».

Questa promozione cancella i brutti ricordi del passato?
«Nel momento in cui disputi una nuova stagione, non pensi a quanto successo prima. La retrocessione do due anni fa ce la ricorderemo sempre, non sparisce. Da allora abbiamo sempre avuto grande voglia di rivalsa e di riportare la squadra e la città nella categoria che meritano».

Pensi che questa sia stata la tua migliore stagione da quando vesti la maglia granata?
«Io faccio molto autocritica, ma volendo dare un giudizio complessivo devo dire che per me è stata una buona stagione. Non ho praticamente mai avuto problemi fisici, a parte un breve stop per un fastidio al flessore, e sono riuscito a disputare quasi tutte le partite dall'inizio alla fine».

I tifosi, mai come quest'anno, vi hanno dato una mano nel centrare l'obiettivo: sei d'accordo?
«Sì, e aggiungo che quest'anno secondo me il pubblico è riuscito ad essere più determinante in trasferta: abbiamo fatto meglio fuori casa rispetto all'anno scorso e i tifosi ci hanno dato una grossa mano. L'anno in cui siamo retrocessi dalla Serie B sono certo che con lo stadio pieno qualche punto in più l'avremmo ottenuto…».

Il 30 giugno si avvicina: da parte della società ci sono state delle aperture sul rinnovo del contratto?
«Di parole nei miei confronti ne ho sentite tante, anche positive. Ma in questo mondo le parole contano poco, le opinioni possono cambiare con grande facilità. Nessuno si è sbilanciato, io ovviamente spero che mi rinnovino perché ho voglia di continuare a vestire la maglia granata e giocare la Serie B a Reggio per più anni consecutivi. Ma i desideri dei giocatori contano fino a un certo punto: alla fine contano quelli della società. E se non combaciano, le strade si dividono».

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