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Diana: «Ho visto un atteggiamento importante. Il risultato poteva essere più ampio, peccato per i gol subiti»

«Abbiamo blindato il secondo posto, ora possiamo solo lottare per il primo: il nostro obiettivo è quello di continuare a mettere pressione al Modena. D'Angelo? So che può fare di più, quando si sbloccherà vedremo il vero Sonny»

27.03.2022 21:00

«Il risultato è stato soddisfacente anche se poteva essere più ampio - ha subito sottolineato mister Aimo Diana al termine della prestazione colma di gol contro l'Imolese - Dispiace soprattutto aver preso due reti anche perché in questo modo i numeri in difesa sono peggiorati. Anche il rigore poteva permettere all’Imolese di riaprire una partita che poteva già essere chiusa: per le squadre che si devono salvare sono segnali che danno animo. Il loro secondo gol era assolutamente evitabile e ci voleva maggiore concentrazione. Tuttavia l’atteggiamento della squadra è stato importante e inoltre non abbiamo mai perso il sorriso. Oltretutto, dopo il secondo tempo di Cesena, ci si è resi conto di essere una squadra forte e oggi prima della partita ci siamo detti che il nostro obiettivo è continuare a dare pressione al Modena finché sarà possibile. Intanto abbiamo blindato il secondo posto, a sedici punti dalla terza in classifica: ora possiamo lottare solo per il primo posto».

Dalla prestazione con l'Imolese può nascere qualche dubbio relativo al modulo da utilizzare?
«Volevo portare avanti quello che si è visto nel secondo tempo di Cesena e ho tanti giocatori che possono darmi soluzioni diverse. Ci sono stati dei problemi con i quinti cioè Guglielmotti e Libutti ma nel frattempo è rientrato Luciani come terzino destro. Sul piano difensivo si rischia di concedere qualcosa in più perché devi chiedere qualche sacrificio alle punte, come hanno fatto oggi. D’altro canto in fase offensiva hai la possibilità di essere più ficcante. Ad ogni modo, con uno o con l’altro modulo siamo riusciti a fare 76 punti e nonostante tutto, siamo rammaricati. Ora mancano quattro partite e le prossime due saranno su campi non congeniali per noi: il nostro prossimo step sarà quello di andare lì a giocare come una squadra da battaglia. Spesso siamo troppo belli, ma dobbiamo metterci un po’ più tenacia».

L'assenza di Libutti quindi era dovuta a un suo problema di salute?
«La febbre gli era quasi passata e aveva dato la sua disponibilità a giocare ma aveva un po’ di tonsillite e non era al 100%. Quando un giocatore non sta bene, è giusto puntare sui cambi anche per evitare di rischiare. Non possiamo permetterci infortuni in questo momento della stagione».

E’ lei che deve dare qualcosa in più alla squadra o sono i giocatori che devono trovarsi da soli delle risposte?
«Anche io devo ancora capire certe cose. Per esempio, non riesco a capire il nostro atteggiamento in certe trasferte in cui dobbiamo essere più forti nel contrasto e più cinici nel fare gol. Va un po’ cambiato il mood da trasferta. Le due prossime partite rappresentano una prova importante. Sono comunque contento perché ho tanti giocatori a disposizione ma il risultato rimane soddisfacente e oggi è stato così. Dispiace per giocatori come Scappini e Neglia che sul finale hanno avuto la possibilità di segnare ma purtroppo non hanno trovato il gol».

Viterbo e Fermo saranno due trasferte proibitive visto che entrambe sono in lotta per la salvezza, ma forse gli avversari potranno concedervi qualcosa in più…
«Ormai tutte le squadre non hanno riverenza con nessuno. Per esempio, a Lucca non stavano lì ad aspettarci e pensavano solo a giocare. Anche se hai di fronte la Juventus, si cerca in tutti i modi di fare punti. Dobbiamo cercare di metterci al loro livello dal punto di vista comportamentale, altrimenti si rischia di fare una figuraccia. Questo non succede solo a noi: per esempio il Cesena ha pareggiato a Fermo allo scadere, il Pescara ha pareggiato con il Pontedera in casa e nel girone A il Sudtirol ha perso ieri e ha riaperto il campionato. Forse solo nel girone C il Bari ha davvero concluso il suo cammino, seppur con meno punti di noi. Mentre gli altri due gironi sono ancora aperti a quattro giornate dalla fine».

Ha puntato molto su D’Angelo e Arrighini: cosa possono dare questi due giocatori, tenendo conto che si sono dovuti inserire a campionato in corso in una squadra già avviata?
«Su Arrighini, sapevo di trovare un giocatore pronto. Lo abbiamo voluto a tutti i costi qui perché l’anno scorso ha vinto un campionato e doveva portarci la mentalità giusta. Riguardo Sonny, so che può fare di più. E’ entrato in punta di piedi in questo gruppo e si sta osservando all’interno della squadra. Per lui non è facile trovare posto, visto che in quella posizione c’è gente come Sciaudone e Radrezza. Lo vedo ancora un po’ timido, ma credo che quando si sbloccherà, troveremo quel D’Angelo che dà sempre quel qualcosa in più alla squadra, anche perché è un giocatore che ha il gol dentro. Oggi ci è andato vicino e ha fornito un assist ad Arrighini ma sono sicuro che presto metterà la sua firma. In generale ho un centrocampo davvero forte, perché oltre a lui e agli altri ci sono anche Muroni che oggi era febbricitante e non dimentichiamoci nemmeno di Del Pinto che da questa settimana è tornato ad allenarsi dopo il lungo infortunio». 

Nelle settimane precedenti aveva chiesto maggiore attenzione da parte degli arbitri: forse questa partita non fa testo?
«In realtà il rigore per l’Imolese sembrava dubbio e sul gol di Contessa c’è stato un tocco di mano, mi dicono. Questi sono errori, ma siccome abbiamo vinto 5-2 tutto questo passa in secondo piano. In ogni caso, credo che oggi l’arbitraggio non abbia subìto pressioni particolari. Sul finale di campionato è importante che ci sia molta concentrazione da parte degli arbitri. Non siamo la Serie A o la Serie B, ma qui ci sono punti in palio e soprattutto ci sono in ballo milioni di euro».


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