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Diana: «In questa fase conta l'atteggiamento, non la tattica. Dobbiamo ritrovare lo spirito dello scorso anno»

Il tecnico granata dopo la prima uscita a Toano: «I giovani hanno grande voglia di mettersi in mostra ed è un bene. Il mercato? Sono contento per il ritorno di Cremonesi e Libutti, ora faremo altre valutazioni. Turk? Crediamo nelle sue qualità»

21.07.2022 08:00

«L'importante era non farsi male anche perché abbiamo lavorato molto sulla forza in questi giorni - ha sottolineato mister Aimo Diana al termine della prima sgambata a Toano - L'atteggiamento mi è sembrato molto buono da parte di tutti quindi sono soddisfatto. Dobbiamo proseguire nel nostro lavoro: fra 10 giorni avremo il primo impegno ufficiale (in Coppa Italia a Palermo, ndr), fra 40 uno ancora più importante (il debutto in campionato, ndr). Dovremo essere bravi a calibrare le varie situazioni e vedere che squadra sta venendo fuori. Ci sono stati graditi ritorni, quindi siamo contenti».

Sui giovani attaccanti Pellegrini e Varela cosa ci può dire?
«Hanno entrambi grande voglia di mettersi in mostra e si è visto, anche Sorrentino, mentre Zamparo ci mette più tempo a entrare in forma. In questa fase della stagione conta l'atteggiamento, non la tattica. Dobbiamo ritrovare l'atteggiamento dell'anno scorso che si era disperso nelle ultime partite».

Ben cinque giocatori non erano a disposizione…
«Sono i classici fastidi dati dalla preparazione. Abbiamo fatto dei controlli in città e non è stato rilevato niente di preoccupante, anzi qualcuno tornerà tra poco».

In squadra non mancano le alternative: la rosa è bella lunga…
«Sì, la società ha seguito le mie indicazioni su giocatori come Cremonesi e Libutti che hanno dato tanto l'anno scorso: ora sono qui e li rimetteremo in condizione. Dovranno essere valutate le situazioni che riguardano altri giocatori, il ds Goretti e il presidente sanno quello che vogliono».

Che rapporto sta nascendo con Goretti?
«In ritiro riusciamo a passare assieme tanto tempo, a parte quando deve restare al telefono. Lui ora ha il modo di conoscere i giocatori da vicino e capire come lavorano in gruppo, per poi fare le sue valutazioni».

A un certo punto dovrete decidere chi resta e chi parte?
«Per il tipo di rapporto che si è creato siamo una famiglia, qui si respira un ambiente familiare. In squadra ci sono giocatori presenti da anni che sono la memoria storica della Reggiana, quindi mi aiutano nel mio percorso, ma il calcio è fatto di scelte, di occasioni e di mercato. Il mercato offre occasioni in entrata e in uscita e vanno valutate: i nostri giocatori sono certamente appetiti per quello che hanno fatto in carriera e nella scorsa stagione».

In porta, dopo l'arrivo di Turk, ora ci sono tre potenziali titolari…
«Quest'anno si è deciso di puntare su un portiere di prospettiva, molto giovane ma che ha dimostrato ottime capacità. Ho tre portieri veri, nessun giovane come nella scorsa stagione, e Turk è qui perché crediamo nelle sue qualità. Sapere che alle sue spalle ci sono “Jack” e “Volto” aumenta la competizione in allenamento. Poi vedremo le gerarchie che ne deriveranno…».

Tre concorrenti per un posto solo non sono troppi?
«Forse saranno due perché magari qualcuno può pensare di avere altre opportunità, noi però non abbiamo mai mandato via nessuno a malo modo». 

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