Marco Rosafio assieme al dg Cattani (a sinistra) e ad Andrea Ruini di EA Group
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Rosafio si presenta: «Ho detto no alla B perché voglio cercare di vincere con la Reggiana»

«L'assist è nelle mie corde, ma in questa stagione voglio provare ad essere più incisivo in zona gol»

05.08.2021 18:30

Salvo sorprese ancora in serbo da parte del ds Tosi, l'arrivo di Marco Rosafio ha chiuso il mercato in entrata degli attaccanti. Il giocatore classe ‘94 è stato presentato questa mattina ad Arceto di Scandiano presso la sede di Euro Assistance Group - azienda operante nel settore logistica e organizzazione dei magazzini - training partner della Reggiana che ha da poco rinnovato l’accordo di sponsorizzazione con la società granata. Il dg Cattani, presente in sala, ha approfittato dell'occasione per ricordare la recente scomparsa dello storico tifoso granata Ivo Massimini oltre alla ricorrenza del primo anniversario dalla scomparsa di Graziella Azzolini, anima del Centro di Coordinamento dei Club Granata.

«Appena arrivato ho trovato un gruppo speciale di giocatori e dirigenti che mi ha fatto subito sentire come a casa e non era scontato - ha dichiarato Rosafio - Mister Diana mi ha chiesto solo di lavorare bene ed entrare in forma visto che mi stavo allenando da solo da due mesi. Non vedo l'ora di giocare con la maglia granata».

Quand'è stata la prima volta che si è palesata l'opportunità di venire a Reggio?
«Quando mi sono svincolato dal Cittadella a fine giugno, al mio procuratore sono subito arrivate le voci di un interessamento della Reggiana però all'inizio volevo aspettare una chiamata dalla B. Le proposte ricevute non mi hanno convinto, così dovendo scegliere tra il restare in B e rischiare di retrocedere e il venire in C in una grande piazza per cercare di vincere, non ho avuto dubbi…».

Con che spirito tornerai ad affrontare la Serie C?
«So che si tratta di un campionato differente dalla B nel quale servono mentalità e spirito diversi, ma penso di essere pronto. Bisogna dare sempre il massimo e io non ho paura di farlo».

Quali sono le tue caratteristiche?
«Sono un attaccante mancino e in passato ho giocato sia come esterno destro che come trequartista o seconda punta. Posso adattarmi senza problemi e sono a disposizione per qualsiasi ruolo».

Sei un giocatore più portato per l'assist che per il gol?
«I numeri parlano chiaro, ho fatto molti più assist che gol in carriera. Magari preferisco avere la palla sui piedi e cercare l'imbucata o l'assist per il compagno anziché attaccare la porta, ma sto cercando di colmare le mie lacune e spero già da questa stagione di invertire la tendenza e mettere a segno qualche rete in più». 

La concorrenza in attacco non ti spaventa?
«In squadra ci sono attaccanti che hanno dimostrato di essere forti. Ci giocheremo il posto ma faremo in modo di guardare al risultato e non agli interessi personali».

L'obiettivo comune da raggiungere è molto importante…
«Il livello della nostra rosa ci permette di puntare a vincere il campionato. Non sarà facile, ci saranno tante avversarie che quando ci incontreranno si chiuderanno a ricco ma noi ma dovremo cercare di fare qualcosa di bello».

C'è stato qualche nuovo compagno che ti ha convinto a sposare la causa granata?
«Prima di firmare ho sentito Camigliano con cui ho condiviso l'esperienza a Cittadella poi Luciani che ho conosciuto al Monopoli mi ha mandato alcuni videomessaggi per convincermi. Tanti nuovi compagni li ho affrontati l'anno scorso e mi avevano impressionato positivamente».

Il riferimento è al 3-0 inflitto dalla Reggiana al Cittadella al “Tombolato” a febbraio?
«Sì. Dopo quella partita pensavo che la Reggiana si sarebbe salvata ma a volte nel calcio ci sono dei momenti in cui non “gira” nulla. Proprio come è capitato al Cittadella nella finale playoff…».

Come mai non è proseguito il tuo rapporto con il club veneto?
«E' stata la società a scegliere di non rinnovare il mio contratto. Adesso però non cerco rivalse perché so di avere dato il massimo a Cittadella. L'essere tornato in C mi stimola a fare bene e a dare un qualcosa in più rispetto agli anni passati».

Anche giocare al “Città del Tricolore” sarà uno stimolo in più?
«Sicuramente. Mi è rimasto impresso il calore del pubblico che avevo vissuto qualche anno fa con la Juve Stabia ai playoff. Quando mi si è presentata l'opportunità di venire alla Reggiana ho subito ripensato a quel momento».

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