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Diana: «Pescara in salute e senza pressioni, ma so che la Reggiana farà una grande prestazione»

«A Carrara ho visto un atteggiamento presuntuoso, domani sera ripartiremo dalle nostre certezze. Preferirei essere ancora primo, ma la realtà dice che dobbiamo lottare e inseguire»

13.02.2022 16:00

Archiviati i due pareggi della scorsa settimana con Modena e Carrarese, la corsa verso la Serie B della Reggiana riparte domani sera dal “Città del Tricolore” e dal Pescara. I tre punti sono l’obiettivo da conquistare e mister Aimo Diana è fiducioso che la sua squadra possa dare prova del suo valore cancellando la prestazione opaca dello Stadio Dei Marmi.

Mister, a parte Rozzio e Rossi squalificati domani sera dovrà rinunciare ad altri giocatori?
«Cauz ha avuto un problema al polpaccio e non credo recupererà per le prossime tre partite, Cremonesi invece è tornato ad allenarsi in gruppo due giorni fa e domani dovrà giocare per forza».

È arrivato il momento di inserire D’Angelo dal primo minuto?
«Può essere, stiamo valutando due soluzioni diverse. D’Angelo lavora con noi già da diverse settimane e ci tenevo che riuscisse a svolgerne una completa dal punto di vista tecnico e tattico: non è mai facile entrare nella mia metodologia di lavoro e c’è bisogno di trovare le giuste dinamiche in un centrocampo forte con tanta concorrenza. Arrighini, per esempio, è arrivato più pronto ma per un attaccante il discorso è un po’ diverso. Ad ogni modo i miei giocatori si sono sempre fatti trovare pronti quando sono stati chiamato in causa e questa è la nostra forza».

Potrebbe debuttare anche Porcino?
«Si sta allenando bene ed è disponibile. Rispetto a Contessa è un esterno più rapido e brevilineo».

Affronterete un Pescara che sta vivendo il suo momento migliore: potrebbe essere un problema?
«Sicuramente stanno bene e hanno una squadra forte, hanno mantenuto un allenatore bravo anche nei momenti più difficili e il fatto di disputare un campionato di rincorsa lascia loro maggiore serenità, ma non ci dobbiamo preoccupare: domani ci sarà di fronte una Reggiana che ha voglia di tornare ad essere sicuramente non quella del primo tempo di Carrara. Dobbiamo ritrovare il nostro spirito e sono certo che torneremo a vedere una prestazione sui nostri standard. Affronteremo una squadra forte come noi, quindi mi aspetto una bella partita tra due formazioni che prediligono giocare a calcio».

Da dove arriva la sua convinzione?
«Conosco i ragazzi, so che a livello di spirito hanno voglia di fare una grande prestazione. L’atteggiamento non sarà quello un po’ presuntuoso ma poco efficace che ho riscontrato in campo e anche in me stesso a Carrara. In settimana abbiamo fatto un esame di coscienza, anche cambiando tono delle parole e metodologia di allenamento. In ogni partita bisogna essere lucidi sempre e non solo nelle scelte iniziali, anzi dico che a volte c’è troppa attenzione verso le formazioni iniziali quando di solito la si vince anche con chi entra dopo».

Il rammarico di Carrara è quello di non avere trovato risposte positive dal 4-3-3 del primo tempo?
«Secondo me abbiamo avuto un atteggiamento presuntuoso: a me piace anche esserlo ma quando dalla presunzione si passa all’arroganza non va bene. Siamo stati poco duri nei contrasti, quasi come se ci fosse la convinzione di risolvere la partita in un modo o nell’altro. In campo poi ho trovato qualche giocatore più stanco del previsto quindi ho dovuto fare subito tre cambi all’intervallo perché i ragazzi erano in difficoltà. Con due sole sostituzioni da gestire nel secondo tempo, dopo l’uscita di Cigarini è mancata la possibilità di inserire Neglia o Scappini nel finale».

È mancato anche un po’ di cinismo davanti?
«La convinzione che ho è che la mia squadra sia quella di sempre. Pareggiare a Carrara è brutto perché perdi il primo posto ma in altri momenti nessuno avrebbe avuto niente da dire. Ho poco da insegnare ai ragazzi, so che si può fallire l’obiettivo se non andiamo in Serie B ma dobbiamo mettere dentro motivazione e voglia».

Servono anche i gol dei centrocampisti…
«Sì, glielo diciamo sempre. Credo che D’Angelo abbia nel repertorio qualche gol, e anche gli altri come Sciaudone e Radrezza. Il fatto è che arriviamo al tiro ma non troviamo la stoccata giusta…».

Domani ripartirà dalle sue certezze?
«Nei momenti in cui c’è bisogno di compattarsi ripartiamo dalle nostre certezze e dal nostro modo di stare in campo, ma detto questo non vuol dire che non proveremo ancora cosa diverse in futuro. Negli ultimi giorni abbiamo lavorato sulle motivazioni dei giocatori, su qualche strategia di gara e pensato di inserire qualche giocatore diverso anche perché avremo bisogno di scavare tutta la rosa ma con i ragazzi sono stato chiaro: ci sarà chi giocherà di più e chi di meno ma sono certo che tutti si faranno trovare pronti nel momento del bisogno».

Ha cambiato qualcosa nella fase di preparazione della gara?
«Abbiamo messo più attenzione nella fase di non possesso perché il Pescara gioca come noi. Dovranno essere bravi i ragazzi a saper gestire bene i momenti della gara alternando aggressione e fase di attesa. I cambi potranno essere determinanti».

Il grande lavoro atletico che è stato fatto nelle ultime settimane può avere influito sugli ultimi risultati?
«Un discorso del genere era già stato fatto in estate. Io credo che la squadra abbia fatto delle partite in cui ha giocato alla pari degli avversari e ho già sottolineato che nel girone di ritorno le motivazioni cambiano. La Reggiana sta bene e ha un’intensità alta in allenamento: se ci fosse un problema fisico sarebbe l’ultimo dei miei pensieri, ma non nego che manchi un po’ di brillantezza. A Carrara abbiamo chiuso la partita arroccati nella loro area di rigore, poi non bisogna dimenticarsi che ora le squadre avversarie ci conoscono meglio. È possibile che abbia sbagliato qualche scelta iniziale, poi la squadra si è sistemata nella ripresa e alla fine non abbiamo perso ma pareggiato per un loro gol incredibile. Dico questo senza dimenticare il primo tempo pessimo…».

Ora inizia l’inseguimento al Modena…
«Hanno due punti in più, adesso hanno l’onere distare davanti, noi dobbiamo essere bravi ad approfittare de loro minimo errore poi alla fine faremo i conti. In questo momento siamo la squadra che sta tenendo vivo un campionato che altrimenti sarebbe già finito da tempo».

Quanto influirà conoscere già il risultato del Modena domani sera?
«Prendiamo atto della realtà: sicuramente prima di giocare saremo a -2 oppure a -3 o -5. Dobbiamo stare sul pezzo, fare la nostra partita e alla prima occasione riuscire a non farli scappare. Io sono realista e non accampo fantasie: non guardo il calendario, vado avanti per la mia strada e sono molto fiducioso. I ragazzi si allenano bene e rispetto al girone d’andata abbiamo lo stesso ruolino di marcia e manteniamo l’imbattibilità».

È meglio essere primi o inseguire?
«Io vorrei essere primo, ma la realtà è questa: dobbiamo lottare e inseguire. L’esperienza a Renate della scorsa stagione può servire ma si tratta di due contesti difficilmente paragonabili. Ricordo però che ad un certo punto il Como ebbe un momento di grande difficoltà, quindi anche le squadre forti possono fare dei passi falsi…».

Il pubblico potrà darvi una mano?
«Sono certo che i tifosi ci sosterranno. Ricordo alcune partite in cui eravamo in difficoltà e ci hanno dato un grande aiuto e questo è il momento in cui abbiamo bisogno del sostegno di tutti. C’è grande unità per andare verso il nostro obiettivo».

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