Romano Amadei: «Io non abbandono la Reggiana quando le cose vanno male»
«Sono pronto a costruire una squadra da playoff. Il direttore sportivo sceglierà allenatore e giocatori. Prenderemo atto di chi vuole lasciare la società»
Il patron e presidente onorario granata Romano Amadei, come sempre restio alle interviste, ha rilasciato alcune battute alla Gazzetta di Reggio che ieri lo ha intercettato a Sorbolo durante la partita del Lentigione.
«Io non abbandono e non vedo perché dovremmo cambiare Tosi - ha sottolineato Amadei - Non è nel mio DNA lasciare quando le cose vanno male. Se i tifosi volessero mandarmi via, allora il discorso cambierebbe». Sulla retrocessione: «Era nell'aria, basta vedere come è andato il campionato per capire che eravamo a forte rischio. Se siamo andati giù, significa che era destino». Sul futuro il patron non si sbottona e non fa proclami: «Cercheremo di costruire una squadra che possa puntare ai playoff, il direttore sportivo ci dirà con che giocatori e con che allenatore. Poi vedremo strada facendo. Alvini il primo anno mi disse che avevamo una squadra da quinto o sesto posto, ma le cose andarono decisamente meglio. Non prometto cose irrealizzabili, solo il massimo impegno per riprovare a fare insieme qualcosa di buono».
Sugli attriti in società taglia corto: «Siamo un gruppo numeroso ed è normale che ci siano orientamenti diversi. Chi vuole rimanere rimane, chi non vuole rimanere motiverà le sue decisioni e ne prenderemo atto».
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