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Reggio Emilia abbraccia la Reggiana e si tinge di granata per festeggiare il ritorno in Serie B

Quindicimila tifosi granata hanno applaudito la squadra di Diana al "Città del Tricolore", diverse migliaia si sono poi riversate tra le strade del centro per accompagnare con fumogeni, bandiere e fuochi d'artificio la passerella del bus scoperto

24.04.2023 21:45

Domenica 23 aprile 2023 è già diventata una data importante che è entrata di diritto nella storia del club granata ma anche della città di Reggio Emilia. Prima la festa allo stadio al termine del match con l'Imolese con la premiazione dei giocatori e la consegna del trofeo, poi il giro sul bus scoperto per le vie del centro tra migliaia di supporter radunati per celebrare la tanto attesa promozione nella serie cadetta. Di seguito trovate tutte le foto e i video (presenti anche sul nostro profilo Instagram e sulla nostra pagina Facebook).

Questa giornata diversa dal solito prende il via al “Città del Tricolore” poco dopo l'ora di pranzo quando le strade limitrofe all'impianto di Mancasale iniziano a colorarsi di granata. Già due ore prima del calcio d'inizio si formano delle code davanti agli ingressi dei Distinti e della Curva Sud mentre dentro all'impianto c'è già chi lavora dal mattino alla realizzazione delle coreografie. E sono proprio queste “opere d'arte” coordinate da Teste Quadre e Gruppo Vandelli che accolgono l'ingresso in campo della Reggiana campione del girone B. Un lungo striscione con su scritto in dialetto “A’ glòm cavêda daBoun… Brèv ragàs!” fa la sua comparsa nei Distinti mentre la Curva si colora completamente di granata e fa spazio alla scritta “Per Reggio e la sua gente”. A gara in corso non manca uno striscione dedicato al patron Romano Amadei che dalla tribuna si alza in piedi per ringraziare l'omaggio dei tifosi granata. Archiviato l'incontro con l'Imolese, arriva l'ora delle premiazioni. 

Verso le 16:40 il primo a calpestare il tappeto rosso allestito sul campo, di fronte alla tribuna, è il presidente Carmelo Salerno che riceve i complimenti dell'amico e numero uno della Lega Pro, Matteo Marani. È proprio il neo eletto presidente di Lega che appone la medaglia al collo dei vincitori, chiamati uno ad uno dallo speaker Gabriele Miari. Ultimo, come da tradizione, è il capitano: Paolo Rozzio arriva, riceve la medaglia al collo, abbraccia il presidente Salerno e con la coppa in mano si posiziona davanti ai compagni per poi alzare al cielo il trofeo della terza serie mentre alle spalle della squadra vengono sparati in area una moltitudine di coriandoli, stranamente di color oro. Il patron Amadei, inizialmente in disparte, viene invitato dai suoi giocatori a sollevare il trofeo al suono del suo classico motto “Hurrà, hurrà, hurra!". Arriva poi il momento delle classiche foto di rito con la coppa tra le mani per i giocatori, raggiunti per l'occasione dalle rispettive famiglie e dagli amici ammessi sul rettangolo di gioco. Archiviata questa fase, concluso il protocollo, inizia la festa vera e propria con i tifosi. “Sotto la Curva!" è l'invito che le Teste Quadre rivolgono a Rossi e compagni. “E tanto già lo so che l’anno prossimo, gioco di sabato…” è il coro che il ‘tagliagole’ Montalto intona, facendo eco a quello dei tifosi. Anche Fausto Rossi si improvvisa capopopolo invitando tutti ad alzare le mani e in seguito si aggiunge Rozzio che intona qualche coro solitamente riservato ai cugini d'oltre Enza. Intorno alle ore 17:20 lo speaker invita tutti a rientrare negli spogliatoi: il divertimento vero e proprio deve ancora iniziare…

La seconda parte della festa si svolge “on the road”: la prima squadra, lo staff tecnico e alcuni dirigenti assieme ad altri dipendenti poco dopo le 18:00 sale su un bus scoperto, noleggiato per l'occasione e griffato con le insegne di alcuni sponsor. E così inizia il breve giro della città. Dal parcheggio del “Città del Tricolore”, accompagnati da diversi tifosi in bici, scooter e anche a piedi, il torpedone granata raggiunge in maniera abbastanza spedita Porta Santo Stefano per poi intraprendere una “vasca” in Via Emilia. Qui inizia il bello: diverse migliaia di tifosi circondano il bus, scambiano alcune parole con gli “eroi” granata e regalano loro cimeli da esibire nel viaggio trionfale tra le strade del centro storico. Il più strampalato? Un carrello della spesa. L'apoteosi, proprio come tre anni fa, è in Piazza della Vittoria. Sono circa le ore 19:00 e il mezzo - l'autista questa volta non è Lillo Gaspari, posizionato al piano di sopra assieme al resto della squadra - avanza lentamente mentre viene letteralmente abbracciato da diverse migliaia di tifosi. Di fianco al teatro “Romolo Valli” vengono accesi diversi fuochi d'artificio e fumogeni che accolgono l'ingresso della Reggiana nel cuore della città. La scena più bella è quella che si presenta in Corso Cairoli quando, complice il restringersi della carreggiata, il quadro dipinto prende la forma di una processione religiosa. Raggiunta Via Franchetti, all'intersezione con Viale Isonzo, Montalto decide di scendere per lanciare ancora qualche coro prima di risalire sul pullman. Sull'onda rossa qualche temerario tifoso, non scoraggiato dal breve acquazzone che innaffia la città, continua ad accompagnare la Regia che nel frattempo si sta dirigendo verso lo stadio. Verso le 19:30 la magia è già finita, ma il ricordo di quest'esperienza, per chi l'ha vissuta, rimarrà per sempre. La festa per i giocatori granata proseguirà infine, in maniera privata, al circolo Pigal.

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