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Rozzio: «Pareggio amaro ma giusto, considerata la nostra prestazione. L'obiettivo da raggiungere rimane la salvezza»

«Partita affrontata nel modo sbagliato, di positivo ci sono solo i due punti dello scontro diretto. Dopo il gol abbiamo gestito la gara con sufficienza... Serviranno due giorni per riflettere su quanto fatto, poi penseremo alla Cremonese»

03.02.2024 22:00

«La nostra reazione a fine partita si è vista… È stato un pareggio amaro ma l’unica nota positiva sono i due punti guadagnati per lo scontro diretto - precisa il capitano granata Paolo Rozzio dalla sala stampa del “Città del Tricolore” dopo l'1-1 tra Reggiana e FeralpiSalò - È comunque un pareggio giusto ma ovviamente dispiace per come è andata, perché al di là dell’errore c’erano tutti i segnali... Già nei primi minuti l’abbiamo affrontata nel modo sbagliato, rispetto a come l’abbiamo giocata a Bari. Dopo che ci siamo sbloccati con un gol comunque non facile davanti a nove avversari in area di rigore, ci siamo persi in un bicchiere d’acqua. In occasione del gol, il nostro fallo era evitabile perché l’abbiamo gestita con sufficienza e quando si è sufficienti, si rischiano solo figuracce. Non dobbiamo dimenticare qual è il nostro obiettivo che rimane lo stesso che ha la Feralpisalò».

Forse la Reggiana ha staccato la spina troppo presto?
«Su 24 giocatori dire chi ha staccato la spina, vuol dire tutto o niente. Posso dire che i primi venti minuti li abbiamo fatti male, noi eravamo troppo molli e abbiamo concesso loro il campo per giocare. Poi con le loro due espulsioni si è messa meglio per noi e l’abbiamo gestita un po’ di più. Se loro fossero rimasti in undici, sarebbe stata una gara ancora più complicata».

È uno schiaffo che può fare comunque bene?
«Forse sì, ma sinceramente preferisco prendere meno schiaffi se no si rischia di ritornare nella zona pericolosa della classifica. Ovviamente questo deve servirci da lezione, ma non è la prima volta che concediamo occasioni agli avversari per rimontare la partita. Potevamo anche vincere 1-0 senza il loro gol e così poteva sembrare una partita giusta ma se poi l’avessimo analizzata, il pareggio sarebbe stato comunque il risultato più giusto».

Eppure con due avversari in meno la vittoria sembrava più semplice…
«Sì, è stata una gara strana, anche perché quando giochi con due uomini in più sembra tutto più facile, invece devi cercare di tenere l’attenzione ancora più alta e non sempre è così. Alla fine ti risulta più complicato perché pensi di essere il padrone del campo e alla fine abbassi il ritmo della partita. A volte se giochi con due uomini in più, sembra scontato che tu debba vincere 5-0 ma non è così facile».

Cosa serve ora per ripartire?
«Sicuramente serviranno due giorni per riflettere bene su quanto fatto, poi da lì penseremo alla gara contro la Cremonese. Quando prendi una batosta, butti giù il rospo ma poi devi subito ripartire. Lo stesso vale quando vinci: fai una grande vittoria e te la godi ma passati i due giorni, devi dimenticare e pensare già alla prossima partita».

Come valuti l’espulsione di Butic? Si dice sia scaturita da frasi gravi a sfondo razziale nei suoi confronti…
«In campo non ho sentito nulla anche perché ero impegnato a tenere a bada Bianco. Ho visto che Butic continuava a inveire nonostante l’arbitro l’avesse più volte avvisato di calmarsi. Quindi non so bene il motivo e non ho sentito nulla: in quel momento ero solo interessato a non far prendere un’espulsione a Bianco in un momento delicato della partita».

Bilanciando tutto, ti aspettavi una Reggiana in questa posizione di classifica a questo punto della stagione?
«Veniamo da sei risultati utili ma per la gara di oggi c’è delusione. Potevamo ottenere altri tre punti, ma nella rabbia prendiamo comunque i due punti dello scontro diretto. Dobbiamo riflettere e imparare a tenere i piedi ben saldi per terra. Il nostro obiettivo non sono i playoff ma salvarci il prima possibile. Bisognava vincere, ma per come si è messa è stato giusto il pareggio».

Alla fine una parte del pubblico ha fischiato e un’altra ha applaudito…
«Sì, sono arrivati fischi dai distinti e applausi dalla nostra curva ma avremmo accettato fischi anche da tutto lo stadio. Se pareggi una partita così, è giusto prendere i fischi. Noi comunque andiamo a salutare sempre, sia se vinciamo, pareggiamo o perdiamo. Tuttavia chi paga il biglietto è giusto che decida di applaudire o fischiare».


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