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Mister Diana: «Contro il Siena dobbiamo mettere il piede sull'acceleratore e ripartire velocemente. Servono punti»

«I ragazzi sono sereni, credo che in campo riattaccheranno la spina senza problemi. La squalifica? Il mio staff ha tutto sotto controllo. Il mercato? C'era bisogno di colmare celermente alcuni ruoli scoperti. I nuovi devono inserirsi in fretta»

07.01.2023 16:00

Dopo due settimane di riposo e allenamenti, si torna a fare sul serio. Domani il Siena fa tappa al “Città del Tricolore” per cercare di mettere i bastoni tra le ruote alla capolista, ma mister Aimo Diana - che osserverà la gara dalla tribuna poiché squalificato - ha preparato la sfida al meglio ed è convinto che i suoi ragazzi ripartiranno da dove si erano fermati.

Mister, la prima settimana di allenamento com’è andata?
«Direi abbastanza bene. I ragazzi li ho ritrovati sereni e tranquilli: durante la pausa natalizia hanno riposato la mente ma si sono anche allenati. Abbiamo riattaccato la spina in allenamento sin dal primo giorno e credo che domani la riattaccheranno loro in partita senza problemi».

In settimana trovare un campo adatto dove allenarsi è un problema?
«Il terreno di Cavazzoli è un problema che c’è da tempo e infatti la società sta costruendo il suo centro sportivo. Noi cerchiamo di alternarci sul sintetico e se bisogna aspettare che finiscano altre squadre prima di poterci allenare possiamo pazientare».

Contro il Siena avrà una formazione contata tra infortuni e squalifiche…
«Avere tre infortunati a gennaio non è un grosso problema, peccato che si vadano a sommare con gli squalificati. Ma i convocati sono comunque 20. Rossi forse verrà in panchina ma non giocherà così come Cremonesi e Montalto».

Quali sono i tempi di recupero degli ultimi infortunati?
«Montalto pensavamo potesse avere un problema diverso, invece da esami approfonditi abbiamo capito che c’è bisogno di più tempo poi ha un’età diversa dagli altri giocatori quindi dobbiamo curarlo in maniera differente. Febbraio e marzo saranno mesi impegnativi, ragioniamo in quest’ottica. Rossi ha un piccolo fastidio sul polpaccio al soleo: potrebbe restare fermo per 15-20 giorni, non di più. Cremonesi invece si è stirato e dovremo aspettarlo almeno 25 giorni. In settimana abbiamo deciso di dare qualche giorno di riposo anche a Nardi visto che è squalificato ed è tornato ad avvertire dolore alla solita caviglia».

I nuovi acquisti sono già pronti?
«Hanno una buona condizione. Sono scesi di categoria perché in Serie B avevano poco minutaggio, da parte loro quindi mi aspetto un po’ di umiltà e finora l’hanno avuta. A Reggio Emilia la Reggiana ha il suo fascino, devono solo inserirsi rapidamente a livello tecnico-tattico. Umanamente parlando nel gruppo non si fa fatica ad entrare».

Anche Cigarini è pronto per il Siena?
«Si allena con continuità da tempo, può essere la sua partita. Già a Lucca avevo pensato di schierarlo dall’inizio ma sono stato fermato dalle condizioni campo. Per noi Cigarini è un qualcosa in più: prima trova minutaggio e meglio è».

Che partita si aspetta?
«Sarà una gara con grande pressione perché le squadre di Pagliuca puntano molto sull’intensità, quindi sappiamo cosa aspettarci. Il Siena ha una rosa composta da ottimi calciatori per la categoria e all’andata ha meritato di vincere al di là del gol nato da un singolare episodio. L’incognita della ripresa c’è anche per loro, non solamente per noi. La Reggiana dovrà fare la sua partita per prendere l’intera posta in palio. Rimettiamo il piede sull’acceleratore e ripartiamo velocemente perché servono punti».

Domani ritroverete il vostro fortino…
«In casa siamo riusciti a fare un qualcosa in più, anche grazie all’aiuto del pubblico, a parte le ultime gare pareggiate con Olbia e Pontedera. Io mi baso solamente su quanto vedo in allenamento e penso che non siamo al top e dobbiamo recuperare qualcosina ma la strada intrapresa è giusta. Non ho trovato una squadra appesantita dopo la sosta: se non domani, già dalla gara successiva torneremo ad essere i soliti».

Seguirà la partita dalla tribuna?
«Sarò in un posto tranquillo e invisibile. Starò al fianco della squadra fino all’ultimo poi ci penseranno il vice Baresi e la new entry Saurini al quale do il benvenuto: collaborava già con me andando a vedere le partite degli avversari, la società ha anticipato i tempi facendolo entrare direttamente nello staff tecnico. Non ci terremo in contatto durante la gara perché sono molto tranquillo, i ragazzi hanno un rapporto stretto con il mio staff quindi non serve aggiungere nulla».

È soddisfatto dei numeri di questo campionato in rapporto alle prestazioni sul campo?
«I numeri non vanno sempre di pari passo con le prestazioni. Io vorrei vedere prestazioni migliori sotto tanti punti di vista ma fatico a chiedere di più alla squadra perché noi dovevamo trovare in primis la voglia di giocare con personalità e la voglia di lottare. In trasferta ci siamo sistemati e ogni volta mettiamo dentro qualcosa di diverso. I numeri sono buoni ma non incredibili e possiamo certamente migliorare senza però disperdere quanto creato finora. Possiamo fare meglio nel possesso palla, nelle conclusioni in porta e sulle palle inattive senza però perdere la compattezza, il cinismo e l’aiuto reciproco che ci caratterizza. Ora ai nostri attaccanti mancano i gol importanti ma so che arriveranno, in compenso svolgono un compito di aiuto alla squadra correndo tanto che prima non facevano».

Si augura che arrivi presto il 31 gennaio per chiudere il capitolo mercato?
«No. Il mercato c’è da sempre e sono abituato da anni a conviverci come allenatore: a volte ripara, a volte aggiunge. Nel nostro caso avevamo alcuni ruoli scoperti, per esempio in attacco con Montalto, quindi abbiamo chiuso subito un buco con un giocatore che poteva essere un’opportunità per la società. A metà campo con l’infortunio di Rossi e l’assenza di Nardi c’era bisogno di un giocatore di forza e corsa per farci trovare immediatamente pronti. Poi nei prossimi 20 giorni valuteremo le situazioni che si presenteranno».

Teme che possano esserci uscite importanti?
«Non credo che ci sia il bisogno di fare delle uscite importanti se non per necessità tecnico-tattiche immediate. Ad ogni modo seguirò la linea societaria: io alleno chi ho a disposizione e sono contento di farlo». 

Da Capone cosa si aspetta?
«In tanti si aspettano da lui un salto di qualità. Per me è un trequartista che può giocare dietro la punta o assieme alla punta perché ha buone capacità muscolari. È un alter ego di Rosafio con il piede destro, maggiore forza fisica ed è più offensivo. Con lui possiamo fare qualcosa di diverso».

Anche rispolverare il tridente?
«Assolutamente sì, ma può anche giocare in coppia con gli attaccanti che già abbiamo».

Da ex sampdoriano, vuole lasciare un commento sulla prematura scomparsa di Gianluca Vialli?
«Negli ultimi tempi purtroppo sono scomparsi calciatori che hanno lasciato un segno importante come atleti e non solo. Vialli, così come Mihajlović, ha dato tanto come uomo esponendo al pubblico la sua malattia che lo ha messo al livello delle persone comuni. Nell’ultimo europeo ha dimostrato tutta la sua essenza».

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