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Alvini: «Reggiana, contro il Cosenza gioca con intelligenza e grande cuore»

«Vogliamo invertire la rotta. Serve un risultato positivo, ma non è una finale. Gli episodi faranno la differenza»

19.03.2021 17:00

La partita con il Cosenza è una gara importantissima, ma non è una finale. E' questo il messaggio che passa dalle parole di mister Massimiliano Alvini alla vigilia della sfida ai rossoblù calabresi, attesi domani pomeriggio al “Città del Tricolore”.


Mister, a Monza è sembrato di vedere una Reggiana quasi rassegnata…
«Non credo proprio. Siamo andati a Monza cercando di limitare la forza dell’avversario giocando una partita buona in fase di non possesso. Abbiamo tenuto il baricentro basso come già avevamo fatto ad Empoli e all’andata sempre contri i brianzoli. La differenza è che abbiamo subito un gol a freddo che potevamo evitare e da lì in poi è cambiata la partita. Non siamo stati bravi in fase di possesso ma non eravamo rassegnati. Non dobbiamo mai dimenticarci anche del valore degli avversari».

Quali potranno essere gli aspetti chiave della sfida con il Cosenza?
«La differenza la faranno gli episodi. Dovremo prestare la massima attenzione, giocare con il cuore e avere a cuore quello che vogliamo essere».

E' una partita da dentro o fuori?
«E’ una partita importantissima e fondamentale, da non perdere assolutamente. Dovremo giocare con intelligenza. Metteremo in campo impegno, sacrificio e amore per dare il massimo. La squadra è determinata nell’invertire la piega negativa delle ultime tre partite. Su questo non ho dubbi. Voglio portare la Reggiana a conquistare l’obiettivo che ci siamo posti».

Cosa dirà ai giocatori prima del calcio d'inizio?
«Premetto che i professionisti la motivazione la trovano sempre dento di loro. Io dirò loro di scendere in campo con il cuore e di dare il massimo. Ricordiamoci però che la partita di domani è certamente importante, ma non è una finale. Bisogna ottenere un risultato positivo giocando una partita di grande intelligenza tattica, spessore e qualità».

Quali novità arrivano dall’infermeria?
«Stiamo migliorando. Domani forse torna Rozzio, ma dovremo valutare le sue condizioni dopo la rifinitura. Torna a disposizione Muratore e nel giro di sette giorni con la sosta ritroveremo altri giocatori».

Tra i pali ci potrebbero essere delle novità?
«Vogliamo andare avanti con Venturi. Ci dà garanzie ed ha la mia piena fiducia, così come ho fiducia negli altri 27 giocatori. Cerofolini è tornato da una sola settimana ed ha bisogno di tempo per riprendersi. Sono contento che abbia l’opportunità di tornare in Nazionale. Dopo la sosta faremo le nostre valutazioni».

Vista l'assenza di Gyamfi, a sinistra rivedremo Costa?
«Valuteremo se schierare lui o Yao. Andrea secondo me lavora bene da centrale sia nella difesa a tre che a quattro e in alcune situazioni può fare il laterale di contenimento. L’importante però è che sia in crescita. La sua personalità e la sua esperienza serviranno nelle ultime partite».

Radrezza occuperà ancora il ruolo di regista?
«A Monza ha fatto bene ma i biancorossi erano costruiti in un modo diverso. Domani potrebbe essere schierato più alto, dietro l’attaccante».

Ardemagni non gioca un po’ troppo spalle alla porta?
«Non bisogna dimenticare che ha avuto un infortunio alla mano che lo ha condizionato. Per me con il Monza si è applicato bene e so che domani potrà creare problemi al Cosenza. Matteo si sta integrando bene nel gruppo, è un giocatore esperto che ci darà una mano importante nelle prossime partite, portando la personalità di cui abbiamo bisogno».

Il tiro in porta resta un problema…
«A Cremona nel primo tempo abbiamo creato diverse situazioni interessanti. Credo che in questo momento abbiamo trovato un equilibrio nella fase di non possesso difendendo in ampiezza con il 4-3-2-1. Dobbiamo migliorare nella fase offensiva».

Kargbo come punta centrale può essere una soluzione?
«Come punta centrale mi piace di più avere un punto di riferimento come Ardemagni. Augustus può fare il laterale e attaccare la profondità alle spalle. L’importante è migliorare i meccanismi. Domani valuterò chi schierare tra lui e Siligardi che è stato risparmiato martedì poiché aveva un piccolo problema fisico».

Dai dati in vostro possesso, la Reggiana ha anche un problema di condizione atletica? 
«La condizione in questo momento è buona. A Cremona abbiamo fatto un buon primo tempo e a Monza l’atteggiamento della squadra può aver dato l’impressione di essere in difficoltà ma va riconosciuto il fatto che di fronte c’era un avversario con una gamba diversa».

Ieri i tifosi hanno alzato la voce con un comunicato molto chiaro…
«Accetto le critiche ma posso garantire che l’impegno da parte nostra è totale. Possiamo aver sbagliato delle partite come quelle contro Reggina, Lecce e il secondo tempo a Cremona ma l’impegno di squadra e staff non è mai venuto a mancare. L’amore che ho per questo lavoro è più grande della paura che c’è in questi momenti di difficoltà. Io vado avanti con passione e la squadra è dietro di me. Impegno, voglia ed entusiasmo ci sono».

Forse le difficoltà dipendono anche dal fatto di essere stati costretti a schierare giocatori che non erano al top?
«Sì, se analizziamo in modo particolare il dicembre è andata così. Non vuole rappresentare un alibi ma è un dato di fatto che l’aver schierato chi non era al top non ha giovato. Alcune rotazioni ultimamente sono state fatte proprio per cercare di mettere in campo chi stava meglio».

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