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Salerno tra presente e futuro: «Il nostro traguardo è la salvezza. Con la Ternana c'è un solo risultato possibile...»

«Siamo una squadra importante ma incostante, quanto accaduto con la FeralpiSalò è imperdonabile. Il mercato è stato negativo, per salire di livello dobbiamo stabilizzarci in Serie B. I playoff non sono fondamentali, ma il distacco dal Modena...»

14.02.2024 16:30

Il presidente granata Carmelo Salerno davanti alle telecamere ha fatto il punto della situazione sul campionato della Reggiana ora che si sta per entrare nella fase conclusiva della stagione e i punti in palio iniziano a diventare sempre più pesanti.

«Era da cinque anni che sognavamo di vivere quanto sta accadendo in questa stagione – il primo pensiero del presidente, ospite della trasmissione “To B Reggiana” andata in onda ieri sera su Telereggio – Avere 30 punti ed essere a metà classifica dopo 24 giornate oltre a portare tanti tifosi allo stadio in ogni partita è un grande risultato. La squadra che abbiamo costruito la ritengo importante e avrebbe potuto raccogliere più punti di quelli che ha, ma la nostra dimensione è questa e dobbiamo essere realisti anche alla luce di quanto successo con la FeralpiSalò. Abbiamo dimostrato di essere incostanti perché a prestazioni importantissime con le grandi abbiamo alternati approcci sbagliati come successo a Terni, Cosenza, Modena e con la Sampdoria in casa. Contro la Feralpi è accaduto qualcosa di imperdonabile invece (il pareggio subito all'ultimo minuto in superiorità numerica, ndr)… Non possiamo trovare delle giustificazioni perché con la salvezza c’è in palio anche il futuro della Reggiana. Amadei è buono e ha giustificato il passo falso dicendo che quattro punti in due partite vanno comunque bene, io non sono dello stesso avviso perché ci stiamo giocando qualcosa di troppo importante. Riuscire a giocare due campionati di Serie B consecutivi dopo 24 anni per noi sarebbe un sogno».

Negli ultimi due mesi il morale in casa granata è decisamente cambiato: «Prima di Bolzano la classifica non era bella - ha ricordato Salerno - Ma da lì in poi abbiamo ottenuto sette risultati utili consecutivi con tre vittorie e ci siamo portati a metà classifica dove siamo più tranquilli. In estate sapevamo di avere allestito una squadra importante e grazie al lavoro del direttore sportivo e dell'allenatore i risultati lo dimostrano. Non mi spiego la nostra incostanza, ma avrei messo più di una firma per trovarmi in questa posizione di classifica dopo 24 giornate…». Il merito di questo percorso Salerno lo attribuisce alla società e allo “stile Amadei”: «Se siamo arrivati fin qua lo dobbiamo alla società perché ha messo a disposizione di Goretti un budget importante dandogli libertà di scelta per giocatori e allenatore. Alla nostra base c’è una proprietà importante e un patron come Amadei che ci ha insegnato ad essere equilibrati anche nei momenti più difficili. Grazie ai suoi insegnamenti cerchiamo di tenere sempre la barra dritta e non prendere scelte azzardate, evitando di cadere nello sconforto quando le cose non vanno per il verso giusto. Abbiamo sempre dato fiducia a tutti e questa fiducia è stata ricambiata».

Sabato a Reggio arriva la Ternana e un altro passo falso è da scongiurare: «Abbiamo fatto i complimenti alla squadra per la partita di Cremona ma se non approcceremo la sfida con la Ternana nel modo giusto dimostreremmo che il risultato dello “Zini” è stato un caso. Proprio perché l’ultima prestazione casalinga con la Feralpi non può essere perdonata, senza girarci troppo intorno dico che con la Ternana abbiamo un solo risultato a disposizione: bisogna vincere». Salerno è soddisfatto dell’operato di Nesta ed è rimasto colpito in modo particolare dalla sua flessibilità: «Devo dire che il modulo di inizio campionato mi piaceva maggiormente (la difesa a quattro, ndr), ma il mister ha dimostrato di essere intelligente adattando lo schema ai giocatori a disposizione senza mettere da parte chi ha commesso errori all’inizio. Nesta è stato saggio e freddo nel concedere a tutti la possibilità di rifarsi, questo è un grande merito che gli riconosco». Il giudizio sulla sessione di calciomercato invernale non è altrettanto lusinghiero: «Il mio voto è negativo perché non siamo riusciti a concretizzare tutte le uscite programmate. Il mio desiderio era quello di non veder arrivare nessuno ed è stato quasi esaudito: alla fine è arrivato Blanco che potrà darci una mano e sono rimasti tutti i giocatori importanti che avevano delle richieste. Mancano un centravanti e un difensore? Abbiamo già tre centravanti, in più sta rientrando Vido. In difesa può dare una mano come centrale anche Libutti visto che in quel ruolo, come braccetto, aveva già fatto bene in Serie B. Pafundi? Venire alla Reggiana sarebbe servito più a lui che a noi, qui si sarebbe dovuto mettere in fila dietro Girma, Melegoni, Antiste e Portanova quindi sarebbe stato per noi una ciliegina sulla torta. Moro dello Spezia? Se fosse arrivato, avremmo dovuto pagare Pettinari per andare via e fargli spazio. Quando una squadra va bene, non ha senso cambiarla perché si rischia di peggiorare le cose o spezzare gli equilibri, come è già capitato in passato. Avevo chiesto a Goretti se dal mercato sarebbero potuti arrivare dei giocatori titolari, la sua risposta è stata negativa…».

Il presidente della Regia non vuole sentire parlare di corsa a due con il Modena per un posto ai playoff, ma prova comunque a fare un confronto con il cammino dei cugini d'oltre Secchia: «Il Modena ha l’obiettivo di arrivare ai playoff per forza, noi invece dobbiamo salvarci quindi non c’è nessuna competizione tra noi e vorrei che questo concetto venisse compreso da tutti. Siamo una neopromossa e ci ricordiamo quanto accaduto tre anni fa: pensiamo solamente a soffrire il meno possibile e a salvarci, prendiamo spunto da quanto ha fatto il Modena nella scorsa stagione visto che si è salvato bene. Sognare non costa nulla, i tifosi e la città possono farlo ma tenendo gli occhi aperti e guardando alla realtà. Detto questo, noto che dal 2 dicembre in poi il distacco che avevamo dai canarini, 10 punti, si è ridotto notevolmente e la prossima settimana potrebbe azzerarsi. Se i playoff dovessero arrivare, visto che può capitare, sarebbero un regalo per noi e una gratificazione per la città, i tifosi e l’allenatore. Ma non sono fondamentali. La nostra vittoria deve essere la salvezza, non soltanto quest’anno ma anche nelle prossime stagioni».

Il salto di qualità della Reggiana potrà arrivare col tempo, prima occorre stabilizzarsi in Serie B. «Dobbiamo fare altri tre, quattro o cinque anni come questo, sempre aiutati dal pubblico e dalla stampa - ha rimarcato il massimo dirigente granata - La città deve capire che per strutturarsi in Serie B ci vogliono degli anni, poi si può iniziare a sognare. Quanto arriverà in più rispetto alla salvezza sarebbe solamente un regalo per noi che soffriamo molto per la nostra squadra». Infine, Salerno ha fornito il suo punto di vista sulla tanto attesa riforma del calcio italiano che stenta a decollare: «Penso che si debba cambiare mentalità al nostro mondo senza buttare via soldi, cercando quindi il modo migliore per aumentare i ricavi a livello commerciale. La riforma di cui si parla tanto, a  prescindere dall’eventuale taglio al numero dei club, deve essere una riforma del calcio a tutti i livelli e deve fare in modo che le società possano strutturarsi al fine di aumentare i propri introiti».

 

 

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