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Diana: «Sappiamo di meritare la Serie B e la porta è ancora aperta: dobbiamo pensare solamente a noi stessi»

«Contro il Pontedera sono convinto che faremo una bella gara, la spinta dei tifosi prima della partita sicuramente aiuterà. In questo finale di campionato serve maggiore attenzione da parte di tutti, anche da parte della terna arbitrale»

05.03.2022 15:45

Mister Aimo Diana non ha certamente alzato bandiera bianca: è consapevole che il momento che sta attraversando la Reggiana non è dei più positivi ma vede l’obiettivo ancora alla portata sebbene sia consapevole che da qui alla fine alla squadra granata non è consesso praticamente alcun margine di errore, a partire dalla partita di domani contro il Pontedera.

Mister, come ha digerito la squadra l’attuale -5 dal Modena?
«Chiaramente un po’ di fastidio lo dà, ma affrontiamo la realtà senza problemi. Non siamo in crisi o in difficoltà, quindi non è cambiato il lavoro che facciamo: certamente nelle ultime gare sono mancati i gol e un po’ di fortuna, ma affrontiamo la situazione con serenità. Non vogliamo fare i guerriglieri, ma ci diamo giornalmente degli obiettivi e ne abbiamo ancora tanti da raggiungere. Vorrei fare una piccola premessa…».

Prego.
«Ai ragazzi ho detto che sappiamo di meritare di andare in Serie B per il campionato che stiamo facendo, però in questo momento non abbiamo fatto abbastanza e prendiamo atto che c’è una squadra che sta viaggiando più forte di noi. La porta per la B è ancora aperta e la vediamo, dobbiamo fare di tutto per attraversarla... e se non ci riusciremo, se ne aprirà un’altra e dovremo essere bravi ad entrare da quella. Rimaniamo concentrati su una sola cosa: portare a casa più punti possibili e continuare a fare quello che stiamo facendo senza perderci in fantasie tattiche o tecniche».

Quindi nessuno stravolgimento all’undici iniziale in vista?
«Nell’arco di una settimana la formazione domenicale è data da tante componenti e posso capire che non sia semplice comprenderlo per chi non segue tutti gli allenamenti. C’è qualcuno che merita di ricaricare le pile più di altri ma non si tratta di bocciature perché sono gli stessi ragazzi che ci hanno portati fin qui».

Domani dovrà fare a meno di Cigarini e Guglielmotti squalificati. Ritroverà almeno Cauz?
«E’ rientrato ieri quindi si mette a disposizione ma non dall’inizio. Anche Camigliano è rientrato da poco dopo il problema fisico di Ancona quindi è da valutare. Come ho già detto, qualcuno ha bisogno di recuperare le energie ma grandi problemi non ce ne sono a parte le diffide che non possiamo gestire».

Prima della partita, i tifosi vi verranno a salutare e incitare all’Arione…
«Un attestato di fiducia fa sempre bene, lo prendiamo volentieri. In passato devo dire che anche certe contestazioni, se fatte con educazione e con le giuste motivazioni, hanno fatto del bene, quindi ben venga un ulteriore sostegno da parte dei tifosi. Il nostro grande sogno è quello di non deludere mai nessuno: dobbiamo ricordare cosa accadde in agosto dopo la partita di Piacenza quando ancora non si conoscevano bene la squadra e l’allenatore: io chiesi ai ragazzi di fare una prestazione di grande forza e spirito, forse abbiamo bisogno di ritrovare questo spirito poi, come dico sempre, la partita è episodica. La squadra lavora molto e fa le cose che sa fare, potremmo forse essere meno lucidi ma nessuna ha staccato la spina. Anzi, siamo molto carichi e attivi, dobbiamo continuare sulla nostra strada».

Che Pontedera si aspetta di affrontare?
«E’ una squadra che viene da tre vittorie quindi come al solito affrontiamo un avversario che sta attraversando un momento positivo. Mi aspetto una gara in cui dovremmo mettere una tela sul nostro gioco e dovremo cercare di costruire dei varchi visto che loro ci aspetteranno. Servirà di conseguenza grande attenzione sulle loro ripartenze. Sono comunque convinto che faremo una bella gara».

In campo assisteremo a una sfida tra bomber: loro hanno il capocannoniere del campionato, Magnaghi…
«Il Pontedera ha una storia di attaccanti clamorosa, ogni anno trovano qualcuno che va in doppia cifra. Ma anche loro si dovranno preoccupare dei nostri attaccanti. Poi non dobbiamo dimenticarci del loro centrocampo: la linea composta da Barba, Caponi, Foglia e Catanese è tra le più interessanti del girone».

Qual è il rammarico più grosso, a mente fredda, delle trasferte di Gubbio e Ancona?
«Sicuramente una delle due partite meritavamo di vincerla. Rispetto al girone d’andata abbiamo tre punti in meno quindi siamo nella stessa media e la continuità non è venuta a mancare. Il rammarico è che almeno quattro punti potevamo portarli a casa per le occasioni avute».

Forse c’è qualcosa da aggiustare in difesa?
«Non bisogna dimenticare che degli ultimi quattro gol subiti, tre sono arrivati da palla inattiva. Bisogna sicuramente alzare l’attenzione e vedo che i ragazzi hanno voglia di farlo forse rischiando un po’ meno la giocata decisiva come è successo ad Ancona. La difesa costituisce le fondamenta importanti di una squadra: quando vedo che i miei difensori sono sul pezzo, per me è un buon segno».

La sua Reggiana fino a oggi è quella con la media punti più alti del dopoguerra…
«So benissimo che i numeri fatti sono molto importanti. Però mi preme sottolineare che, così come c’è grande attenzione da parte nostra, vorrei maggiore attenzione anche da parte della terna arbitrale. Contro l’Ancona ci è stato fischiato contro un rigore inesistete, l’ho rivisto bene al replay, mentre a Gubbio il gol di Migliorini era in fuorigioco. A Carrara c’era un rigore netto a favore degli avversari che non è stato dato… quando si arriva sul finale di stagione deve crescere l’attenzione e il livello della prestazione da parte di tutti, non solo nostra».

Le dà fastidio vedere che chi gioca meno a calcio è primo e chi gioca di più a calcio invece no?
«Chi vince ha sempre ragione, mi verrebbe da rispondere. Vedremo alla fine come saranno andate le cose, ma credo che i miei ragazzi si divertano a giocare a calcio, poi non entro nelle dinamiche tattiche delle altre squadre. Noi stiamo sfruttando al meglio il nostro pacchetto di giocatori: per 4 giorni andati male non metto in dubbio il lavoro svolto fino a oggi».

La Reggiana non può più permettersi di sbagliare una partita…
«Sì, è il nostro onere. Avevo detto che a fine febbraio avremmo visto una classifica significativa ed è così, mi auguro soltanto che non sia quella definitiva. Dobbiamo avere la forza mentale di giocare la nostra partita e basta, anche perché quando scenderemo in campo alle 17:30 potremmo essere virtualmente a -8, quindi non bisogna pensarci».

È ancora presto per parlare di rinnovo?
«Non c’è stato alcun tipo di accenno a questo discorso anche perché la situazione è abbastanza chiara: nel caso dovessimo raggiungere un certo obiettivo il rinnovo sarebbe automatico. Non c’è nulla da discutere».

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