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Mattia Marchi dà l'addio al calcio: «Sono contento di avere lasciato qualcosa come uomo e non solo come calciatore»

«Ho un problema fisico che non mi permette di allenarmi e giocare come vorrei: ci pensavo da tempo ma non si è mai pronti per questo momento. Saluto tutti i tifosi e faccio un grande in bocca al lupo alla Regia perché può arrivare lontano»

07.05.2022 20:00

La partita amichevole disputata oggi pomeriggio dalla Reggiana a Verona non è servita solamente per mettere altri minuti nelle gambe ma è stata anche l'occasione - inaspettata - per salutare un amico ed eroe della promozione del 2020 che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a 33 anni dopo aver collezionato oltre 300 presenze e 69 gol (12 in granata) da professionista: Mattia Marchi. Dopo il triplice fischio i giocatori granata infatti hanno accompagnato in campo i suoi figli, rigorosamente vestiti con la maglia della Regia e quella della Virtus Verona, e lo hanno tributato con un lungo applauso donandogli una maglietta celebrativa raffigurante una delle sue tante esultanza con la maglia della Regia (nella foto sopra).

«In settimana ho preso questa decisione, un po' sofferta e dolorosa perché non si è mai pronti, ma era da tempo che soffrivo quindi ho deciso così - ha spiegato Marchi alle telecamere di Teletricolore -Ho un problema fisico che non mi permette di allenarmi come vorrei e giocare come vorrei: me lo porto dietro da un po' di tempo e già quando ero a Reggio forse lo si era capito. Sono contento di avere dato sempre il massimo e sono contento di aver lasciato qualcosa come uomo ai compagni e soprattutto che loro abbiano lasciato qualcosa a me».

Chiudere in bellezza proprio contro la Reggiana è un regalo del destino?
«Sì, il destino ha voluto che fosse cosi. Sono felicissimo per questa festa a sorpresa di cui non sapevo nulla».

A Reggio hai lasciato un ricordo indelebile, come calciatore e uomo…
«Sentirlo dire mi riempie di orgoglio ed emozione. Vengono prima i valori umani di quelli sportivi. Saluto tutti i tifosi e faccio loro un grande in bocca al lupo perché la Regia può arrivare lontano».

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