Dionigi: «Prestazione di alto livello della Reggiana, ma abbiamo regalato la vittoria all'Avellino»
Il tecnico granata dopo il ko per 4-3: «Tre gol segnati fuori casa e gara in controllo, poi gli episodi da calcio piazzato ci hanno punito. Il rigore? Non c'era. Siamo in crescita, ma dobbiamo fare meglio sulle marcature e recuperare gli assenti»

«Abbiamo fatto tutto noi - sottolinea amareggiato Davide Dionigi in sala stampa dopo la bruciante sconfitta di Avellino - Ho visto un’ottima Reggiana che ha creato tantissimo e che è stata anche fin troppo bella da vedere. L’episodio del rigore, per me, non è da fischiare: c’era un fallo su Charlys. Poi i due gol subiti su calcio piazzato ce li siamo fatti da soli. La partita l’abbiamo sempre avuta in mano dal punto di vista del gioco e della manovra. È un peccato, perché segni tre gol ad Avellino e rischi di farne altri, e poi perdi 4-3 per episodi nati da nostre ingenuità e dal regalo del VAR…».
Come esce la Reggiana da questa sconfitta?
«Esce con la consapevolezza di aver fatto una grandissima partita. Abbiamo avuto il pallino del gioco per gran parte dell’incontro e potevamo segnare molto più dei tre gol realizzati. In un contesto del genere serviva un po’ più di esperienza, questo l’abbiamo un po’ sofferto. Siamo andati sotto, l’abbiamo ripresa, siamo passati avanti e abbiamo anche rischiato il quarto gol. Poi però l’abbiamo regalata sui calci piazzati. Mi tengo la prestazione, perché è di alto livello contro una squadra forte, costruita per stare in alto».
I due gol subiti da palla inattiva come li valuta?
«In entrambe le occasioni abbiamo marcato male. La partita era incanalata, loro non ne avevano più e noi stavamo continuando a giocare. Quelle marcature sbagliate ci hanno condannato».
Quattro minuti di recupero vi sono sembrati pochi?
«Penso che questo sia il meno rispetto a quanto si è visto oggi. La Reggiana accetta sempre e va a casa senza problemi».
Non era mai successo, sotto la sua gestione, di subire quattro gol…
«Tre di questi nascono da calcio piazzato e lì dobbiamo migliorare. L’unica accusa che faccio alla squadra è proprio sulle marcature, perché sul 3-2 la partita era praticamente chiusa. Gli episodi non ci hanno favorito».
Peccato che due disattenzioni rovinino una grande prestazione…
«Sì, perché così butti via tutto quello di bello che hai fatto. Stiamo recuperando giocatori importanti come Magnani, era alla sua seconda gara da titolare, e ci mancano difensori come Rozzio, Sampirisi e Quaranta che danno struttura sui piazzati. Sono comunque arrabbiato, perché sul 3-2 avevamo la partita in mano e solo i calci piazzati potevano riaprirla».
C’è più rabbia per i gol subiti o per la perdita di continuità?
«Un po’ entrambe. La squadra sta crescendo nella manovra e nella produzione offensiva, ma c’è un’emergenza continua dietro fin dal precampionato. Magnani ha fatto due buone partite, ma ci mancano giocatori che danno più struttura. Sulla palla aerea stiamo facendo fatica: speriamo di sopperire quando rientreranno tutti».
Il caldo e la terza gara in una settimana quanto hanno influito?
«Il caldo c’era per entrambe, ma la squadra ha corso per tutta la partita. Avevamo pochi ricambi e abbiamo dovuto rischierare dieci undicesimi di Modena. La prestazione resta ottima, ma sui piazzati dobbiamo lavorare meglio».
Nonostante le assenze, la Reggiana l’ha giocata a viso aperto.
«Sì, giocare qui non è mai semplice, ma ci siamo mossi bene soprattutto sulle catene esterne, da cui sono arrivati i gol. C’è molto di positivo, qualcosa da migliorare, ma ora bisogna azzerare e pensare all’Entella, sperando di recuperare qualche giocatore durante la sosta».
La scelta di Novakovich dall’inizio è risultata azzeccata.
«Gondo veniva da 70 minuti importanti col Modena e aveva bisogno di un po’ di recupero. Novakovich sta sempre meglio: oggi ha fatto una grande partita».
L'Avellino si è confermato un avversario di valore.
«Sì, è una squadra di categoria e credo finirà nelle posizioni alte. Ma la partita l’avevamo in mano noi e gli episodi l’hanno cambiata».
Lei è stato spesso accostato alla panchina biancoverde in passato…
«Sì, negli anni ci sono stati ammiccamenti, ma mai nulla di concreto. È una piazza fantastica e calda. Oggi il pubblico si è fatto sentire. Noi avevamo solo tre tifosi, che ringrazio: la loro presenza conta».


