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Nardi: «La Serie B è un campionato difficile da decifrare, ma l'inizio con Cittadella e Como può essere positivo»

«Con mister Nesta giochiamo un calcio propositivo e abbiamo nuove idee che possono funzionare. Il derby col Parma? Partita bellissima da vivere, ti spinge a dare un qualcosa in più. Il mio obiettivo? Uguagliare i numeri raggiunti l'anno scorso»

17.08.2023 21:00

Fresco vincitore del titolo di MVP 2022/2023, premio deciso dai voti dei nostri lettori raccolti durante la scorsa stagione, Filippo Nardi ha lasciato il segno anche nel recente e storico successo in Coppa Italia a Monza e non vede l’ora di tornare a calpestare i campi della Serie B (dopo le 36 apparizioni collezionate con Novara, Cremonese e Como) per provare a mettere lo zampino nelle future – e si spera numerose – vittorie della Reggiana.

«La scorsa stagione per me è stata un grosso punto di ripartenza visto che l’obiettivo era tornare in B, non solo per la Regia ma anche per me - ci ha raccontato il centrocampista granata classe '98 - Sapevo che dovevo dare tutto e fare anche un qualcosa in più, sono contento che i miei 5 gol siano serviti per arrivare alla promozione».

Filippo, si può considerare la partita di Cesena come il simbolo della tua stagione?
«Si, è stata bellissima per la cornice di pubblico e le sensazioni provate. Fare gol per me è stato il culmine della felicità. Quella vittoria è servita per mantenerci in testa alla classifica e darci lo slancio per continuare a fare il campionato che volevamo».

Vestire nuovamente la maglia granata è sempre stato il tuo desiderio?
«Ho sempre avuto la volontà di tornare, come sanno bene Goretti e il mio procuratore: la Reggiana era la mia prima scelta. Non nascondo che ho pensato anche ad altro perché nel calcio puoi fare bene in una stagione ma per motivi diversi ti ritrovi cambiare squadra. Sono di proprietà della Cremonese e potevano avere piani diversi per me, ma fortunatamente sono riuscito a ricongiungermi con la Reggiana».

Al tuo ritorno hai trovato una squadra molto cambiata… ma come?
«Abbiamo un calcio propositivo e nuove idee ben consolidate dal mister che ha già avuto esperienze positive in categoria: sono convinto che funzioneranno. Ogni anno cambiare mister, squadra e direttore sono cose a cui sono abituato, basta saperle prendere nel modo positivo e dare il massimo. Vincere aiuta…».

Mister Nesta ti sta chiedendo qualcosa di diverso in campo?
«Mi chiede di alzarmi di più e fare quasi il mezzo trequarti ma ci dà anche soluzioni alternative perché a gara in corso può servire un determinato posizionamento. Il mister prepara diversi metodi per affrontare l’avversario, noi dobbiamo essere sempre pronti a sfruttare le sue indicazioni e offrire la nostra migliore prestazione».

Che Serie B ritrovi dopo due anni di assenza?
«Il livello si è alzato e si è già visto l’anno scorso quando sembrava una sorta di A2. È sempre molto difficile dare un’opinione, basti pensare al tipo di campionato disputato da squadre come Bari, Sudtirol e Modena che erano neopromosse. Decifrare il prossimo campionato è una terna al lotto, so per certo che sarà duro e noi dovremo preparare le gare nel migliore dei modi cercando di vincerne il più possibile».

Ti sei imposto un obiettivo personale da raggiungere?
«Vorrei eguagliare i numeri dell’anno scorso (5 reti, ndr). Punterò a fare il meglio, come in ogni stagione».

Come giudichi l’inizio contro Cittadella e Como?
«Penso che possa essere un buon inizio nonostante squadre come Cittadella e Como conoscano bene la categoria. Preferisco affrontare loro anziché formazioni di primo livello che ti possono mettere sotto e dare subito un impatto negativo».

Giocare entrambe le gare fuori casa è uno svantaggio?
«Giocare in casa o fuori è solo un punto di vista che secondo me non sposta tanto gli equilibri. Cercheremo di vincere fuori così come cerchiamo sempre di farlo in casa».

Poi a settembre arriva subito il Parma…
«Ho visto che già qualche screzio tra i tifosi, ma da calciatore so che sarà una partita bellissima da vivere. Sentire i cori dei tifosi e avvertire sulla pelle il calore della gara e l’importanza che riveste ti spinge sempre a dare qualcosa in più, come abbiamo fatto l’anno scorso a Cesena. Tutta questa energia dovremo trasformarla nel modo giusto in campo».

Il VAR è una novità importante per voi: cambia il modo in cui si approccia la partita?
«La nostra area di rigore ora va tenuta d’occhio più di prima e servirà maggiore furbizia in quella avversaria. Attraverso il VAR possono arrivare punti da qualcosa che magari prima gli arbitri non notavano. Di solito abbiamo delle riunioni con gli arbitri nelle quali ci spiegano quali tipi di contatti vengono puniti e quali no, poi durante le partite seguiamo anche le indicazioni del team manager che ci segnala cosa è permesso e cosa no».

 

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