foto Gianni Munarini
foto Gianni Munarini

La Reggiana chiude con il sorriso l’amichevole di Cavola contro l’Alcione Milano, superato 2-0 grazie alla doppietta di Gondo. Mister Davide Dionigi, al termine della sfida, ha analizzato la prestazione della squadra e fatto un primo bilancio del ritiro ormai giunto alla sua conclusione.


Mister, che partita è stata?
«È andata abbastanza bene, anche se nei primi 65-70 minuti ci siamo limitati a gestire con attenzione. Qualche buona giocata è venuta, i ragazzi hanno messo impegno per quello che possono fare in questo momento: le gambe sono pesanti, manca lucidità. Abbiamo affrontato una squadra organizzata, che gioca un buon calcio, quindi nel complesso sono abbastanza contento. Nel primo tempo abbiamo creato diverse situazioni, soprattutto da cross laterali, ma non abbiamo ancora la freschezza per attaccare bene la porta. In questo periodo mi interessa più l’atteggiamento che il risultato, anche se vincere fa sempre bene. Contro l'Alcione impegno e dedizione non sono mancati: va bene così. Siamo al ventesimo giorno di ritiro, il lavoro è tanto e c’è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta».

Un bilancio di queste tre settimane di ritiro?
«Secondo me sono state tre settimane positive. La prima è servita soprattutto ad adattarci: i ragazzi arrivavano da contesti diversi, dalla Lega Pro, dalla Primavera, e non sapevo esattamente come avevano lavorato prima. È stato un periodo di conoscenza. Nelle due settimane successive abbiamo iniziato a spingere di più. Ora ci aspetta un’altra settimana di carico, poi entreremo nella quarta che ci porterà alla Coppa Italia: lì il risultato conta, anche se è pur sempre calcio d’agosto. Il bilancio è buono soprattutto perché mi interessa osservare i ragazzi: chi arriva, come si comporta, che atteggiamento ha. Dalla prossima fase, a Reggio, inizieremo a lavorare in modo più specifico anche sul singolo, perché da gruppo di giocatori dobbiamo diventare una squadra, come nei due mesi finali dello scorso campionato».

In difesa non mancano i problemi: Sampirisi, Rozzio e Meroni sono fuori…
«Sì, sembra di essere tornati all’emergenza dell’anno scorso. Sampirisi ha i suoi tempi di recupero, Meroni si è fermato il primo giorno e non è ancora pronto, mentre per Rozzio gli esami hanno escluso problemi seri. Oggi abbiamo provato Papetti da centrale e ha risposto bene. Alcuni dei nuovi non sono stati schierati dall’inizio perché, come dico sempre, con me se non sei in condizione non giochi. Chi arriva dopo deve lavorare di più, è normale. Sono contento delle risposte anche di chi proviene da categorie inferiori: hanno mostrato buone potenzialità e stanno capendo il nostro modo di lavorare. Siamo ancora a un mese dall’inizio del campionato: c’è tempo per crescere».

Gondo sembra trasformato…
«Cedric ha ancora margini importanti di miglioramento. Le qualità fisiche, l’impegno e la dedizione li conosciamo, ma può crescere molto nei movimenti, soprattutto dentro l’area di rigore. Stiamo iniziando a lavorare su questo perché può diventare ancora più determinante, se si mette a disposizione. È un ragazzo con grande predisposizione al lavoro e grande spirito di sacrificio per la squadra: questo va riconosciuto. Sono contento per lui, ma dobbiamo lavorare anche sugli altri attaccanti: Girma, Portanova, Tavsan, Conté. Tutti hanno potenziale e margini di crescita, e da tre settimane stiamo spingendo su questo».

Stulac fa ancora parte del progetto?
«Fino a oggi ha fatto un ottimo ritiro. Quando l'ho trovato nello scorso campionato era un po' fuori dal progetto, non era nelle condizioni di poter esprimere questo calcio. Ora si sta esprimendo bene, qualità e intelligenza tattica non si discutono. Ci può fare comodo nel centrocampo a due e a tre, ma deve capire che è necessario continuare cosi. Come prima cosa ai miei ragazzi dico sempre che bisogna correre, tutto il resto si può aggiustare…».

E sul mercato? Siamo a fine luglio, la fine è lontana…
«Sappiamo che ci mancano giocatori. Qualcosa è stato fatto, ma ci serve ancora un intervento urgente sulla sinistra: Bonetti e Stramaccioni hanno dato buone risposte, ma lì serve un innesto come braccetto. Poi ci sono altri tre-quattro giocatori importanti per la categoria. Dobbiamo avere pazienza: il mercato è complesso, stiamo lavorando su profili mirati, ma il problema è che spesso i giocatori arrivano fuori forma, magari perché erano fuori rosa. In quei casi servono tempo e pazienza per rimetterli in condizione».

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