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[VIDEO] Marchi: «Una stagione sfortunata, ho bisogno di ritrovare la continuità in campo»

Il centravanti eugubino commenta il suo rendimento in granata

03.04.2017 15:00

Giovedì sera contro il Pordenone, Ettore Marchi ha ritrovato quella maglia da titolare che mancava dallo scorso 19 febbraio prima che dei problemi di torcicollo lo costringessero ad alzare bandiera bianca per quasi un mese.

Ettore, adesso è finito il calvario?
«Spero proprio di sì. Ora mi sento come uno che giovedì è sceso in campo per 60 minuti: non sono ancora al 100% ma l'importante è giocare le prossime 6 partite essendo sempre a disposizione».

In che ruolo però?
«Questo problema mi riguarda solo relativamente: ho giocato da seconda punta per tanti anni poi a Vercelli sono diventato centravanti. Mi ritengo un attaccante, ciò non toglie che quando mi si chiede la disponibilità a giocare più laterale nel 4-3-1-2 lo faccio senza alcun problema, sono sempre a disposizione».

La tua è stata una stagione sfortunata solo dal punto di vista fisico?
«Non mi posso lamentare del mio corpo perché nelle ultime 9 stagioni ho saltato delle partite solo per squalifica. Quest'anno purtroppo è andata così: il primo infortunio era difficile da valutare e mi ha portato via un girone intero poi ho sbagliato anche io a voler rientrare subito. Non voglio però pensare al passato e vado avanti con grande motivazione».

Sono giuste le critiche nei confronti tuoi e della squadra?
«Anche quando si è primi giusto farle, ma poi vanno argomentate e motivate bene...».

Rimanere a Reggio dopo il mercato di gennaio è stata la scelta giusta?
«Mi è stato riferito che per qualcuno ero venuto qui a svernare: se fosse vero allora sarei rimasto a Vercelli dove potevo permettermi di fare qualunque cosa e non ero a scadenza. Invece sono venuto alla Reggiana perché vedevo possibilità di crescita importanti della squadra e della società. A gennaio mi sono confrontato con la dirigenza: quello che ci siamo detti rimane tra noi, ma dentro e fuori dal campo la fiducia nei miei confronti era immutata e ora sono felice e contento di giocare per questa squadra».

Quanto ti pesa l'assenza del gol?
«È innegabile che mi dia fastidio: pesa anche quando faccio allenamento e non vado a segno. Spero di dare presto il mio contributo al raggiungimento dell'obiettivo finale di questa stagione...».

Credete ancora nella Serie B?
«Assolutamenti sì, ma adesso dobbiamo pensare a fare risultato con l'AlbinoLeffe perché vincere aiuta a vincere».

Quindi non avete la testa ai playoff...
«Siamo con la testa a Bergamo poi penseremo a Teramo e così via. Ai playoff ci dobbiamo arrivare in un certo modo, ritrovando prima l'autostima e le prossime partite ci devono preparare al meglio per quell'appuntamento. Ora siamo in una posizione di stallo a cinque punti da chi ci precede e da chi insegue, ma nel calcio cambia tutto rapidamente e non possiamo farci trovare impreparati».

Alla luce dei risultati di Gubbio e Sambenedettese, si può dire che quello col Pordenone è un punto guadagnato...
«Un pareggio importante perché è arrivato contro una grande squadra: possiamo considerarlo un antipasto di playoff che ci ha dimostrato che possiamo competere con squadre di alto rango. Ora però siamo in un momento in cui dobbiamo riprenderci dal punto di vista mentale e quel risultato non ha cancellato tutti i nostri problemi».

Quali sono gli errori da risolvere?
«Non è facile affermare quali siano esattamente i problemi da risolvere: con Colucci prima e Menichini poi abbiamo dimostrato di avere diversi limiti che ci portiamo dietro da inizio stagione. A volte facciamo fatica ad entrare in partita, mentre in altre gare facciamo gol subito o dominiamo l'avversario; secondo me dobbiamo tenere da parte gli aspetti positivi e concentrarci su quelli negativi. Lavoriamo anche sulla tenuta mentale ma ci sono avversarie come Venezia e Parma che hanno dimostrato di essere più forti e stanno facendo il vuoto dietro di loro...».

Con che spirito vi presenterete ai playoff?
«Arrivare quinti o quarti non cambia più di tanto: per fare qualcosa di veramente grande bisogna giocare contro tutte le avversarie più forti. Dobbiamo arrivare agli spareggi con dei risultati importanti alle spalle, e il anche il nostro livello fisico farà la differenza».

Hai preferenze sull'avversario da incontrare nel primo turno?
«Nessuna. Sarà una partita secca dove tanti fattori avranno il loro ruolo e potrebbe succedere di tutto...».
 


(Nella foto: Ettore Marchi in azione a San Benedetto del Tronto © ac reggiana 1919)

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