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Nesta: «Siamo venuti a Genova per vincere, meritavamo il pareggio. L'espulsione? Arbitraggio inaccettabile...»

«Nella ripresa si è vista una reazione, li abbiamo messi sotto. Di questa stagione mi porterò dietro anche i momenti negativi. Il derby col Parma? Metteremo in campo tutto quello che resta: in ballo c'è l'onore. Ritrovare Eriksson mi ha commosso...»

05.05.2024 19:00

«All'inizio siamo partiti male e la Sampdoria ne ha approfittato per venirci addosso - ha dichiarato mister Alessandro Nesta in sala stampa dopo il k.o. di Marassi - Col passare dei minuti ci siamo sciolti un po' di più e abbiamo messo dentro qualche giocatore più fresco e si è vista una reazione da parte della squadra. Abbiamo tirato poco, ma siamo stati comunque in grado di metterli sotto».

Quanto ci avete creduto nei playoff?
«Io sono uno che ci crede sempre. Eravamo venuti a Genova per vincere la partita. Invece hanno vinto loro con una punizione e mi spiace perché il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto».

Secondo lei la partita è stata condizionata dalle decisioni dell'arbitro Massimi?
«L'arbitro ha gestito male questa gara. Si può anche sbagliare e noi in campo facciamo degli errori, ma non si può dare una punizione e non farla battere quando mancano ancora 30 secondi alla fine. È una situazione che non accetto. In quel momento ho perso la testa e ho sbagliato. L'arbitro mi ha espulso, ma è una situazione che non so spiegarmi e che non accetterò mai. Quest'anno noi non ci siamo mai lamentati di niente e abbiamo subìto diverse chiamate del VAR a nostro sfavore, però oggi non mi è proprio piaciuta la direzione di gara».

Nel finale cosa è successo?
«La punizione andava battuta, poi magari l'avremmo sparata in curva e sarebbe finita lì. Mi spiace perché siamo gente che lavora tanto e che crede in quello che fa. Pretendiamo tanto dagli arbitri come gli altri fanno con noi allenatori e se non siamo in grado di farlo, ci mandano a casa. Mi spiace tanto, anche perché ho perso la testa e ho commesso un errore e questo non mi permetterà di esserci nel derby col Parma…».

Come giudica il ritorno di Vergara?
«Antonio è fortissimo e nemmeno lui sa quanto lo sia. Avrà bisogno di tempo per rimettersi completamente, ma in quei minuti che si è visto ha fatto delle ottime giocate. È un buon giocatore, ma deve ancora lavorare e ogni tanto bisogna anche tirargli le orecchie».

Apprezzabile il gesto di aver voluto fermare il gioco, vedendo Pedrola della Sampdoria a terra..
«Questo è un episodio che vuole rappresentare il nostro club che è fatto di gente perbene, che non cerca furbate e vuole solo giocarsi le sue carte in campo. Mi spiace tanto per Pedrola perché è un giocatore fortissimo e quest'anno lo abbiamo anche cercato. È sempre brutto quando un giocatore ha problemi del genere…».

Bello anche aver ritrovato il collega e amico Pirlo...
«Andrea è stato mio compagno di stanza per dieci anni, ci sentiamo ogni quindici giorni e ogni tanto ci vediamo. Per me è come un fratello e con lui ho vissuto in campo cose inaudite e abbiamo vinto tanto. È stato un grande compagno di battaglie ed è una brava persona».

Oggi non ha ritrovato solo Pirlo, ma anche uno dei suoi maestri: Sven-Goran Eriksson…
«Ho fatto un'intervista prima della partita con una tv svedese insieme a lui. Devo dire che ho fatto molta fatica e mi è venuta giù qualche lacrima. È una persona speciale, mi dispiace tanto per quello che sta passando e vorrei aiutarlo in qualche modo. È stato un esempio per me anche perché a ventuno anni mi ha fatto diventare capitano e mi ha insegnato a trattare bene le persone».

Contro il Parma saranno squalificati Rozzio e Gondo. Nel secondo tempo ha spostato Marcandalli centrale e ha fatto entrare Pettinari: punterà su di loro nel derby?
«Mi spiace tanto per Rozzio perché ci teneva tanto a essere presente nel derby. Sono dispiaciuto anche per l'assenza di Gondo. Per quanto riguarda Marcandalli, per me può giocare anche in porta perché è un giocatore fuori dal comune: questo non lo dico solo oggi, ma già lo dicevo sei mesi fa. In questa partita ha dato conferma del giocatore strepitoso che è. Per quanto riguarda chi far giocare venerdì, vedremo come saremo messi e cercheremo di fare un grande derby».

La rabbia che ha dimostrato a fine partita è da trasmettere anche ai giocatori in vista di venerdì?
«Bisogna fare una grande derby sia per la gente, sia per noi. È l'ultima partita di campionato, perciò tutto quello che ci è rimasto in corpo dobbiamo buttarlo fuori venerdì. A livello di classifica non c'è niente in palio, ma la gente ci tiene e c'è in ballo l'onore: è una sfida a cui teniamo tutti».

Che stagione è stata per la Reggiana?
«Per me il bilancio è positivo. Abbiamo avuto tante difficoltà, perciò considero questa stagione come una scuola utile per capire come risolvere certi problemi e trovare le giuste soluzioni».

Cosa salva e cosa butta di questo campionato?
«Tengo tutto, anche i momenti brutti. È stata un'annata intensa ma l'ho fatta con la gente giusta. Ho allenato dei giocatori fortissimi e ho svolto questo percorso con persone serie e affidabili. Sono contento di tutto e mi tengo stretta l'intera stagione, anche quando abbiamo perso in casa 4-0 col Cosenza. Probabilmente quel giorno è scattato qualcosa e magari se non fosse arrivata quella sconfitta, non ci saremmo ripresi con le due vittorie bellissime contro Palermo e Modena. Per questo motivo dico che salvo tutto di questa stagione».

Com'è stato il suo rapporto con la società granata?
«Ho sempre avuto un ottimo rapporto, anche se al tempo stesso ho litigato con tutti, tranne che con Amadei, Salerno e Fico. Ho litigato spesso con il direttore Goretti e l'ho fatto anche oggi dopo la partita, ma dopo si fa la pace e finisce lì. Non sono una persona permalosa e non porto mai rancore. Con Goretti avevo lavorato a Perugia e già litigavamo, eppure mi ha chiamato per venire ad allenare la Reggiana, quindi…».

È ancora presto per parlare del suo futuro?
«Vedremo con la società per capire come muoverci. Analizzeremo insieme la stagione con serietà e serenità e da lì decideremo cosa fare».

 

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