Tutta la grinta di Kabashi nell'esultanza dopo il gol - foto Silvia Casali
Primo Piano

Kabashi, il primo gol non basta: «Siamo mancati mentalmente e non possiamo permettercelo. Vietato accontentarsi»

«Se ragioniamo con la presunzione che la partita sia già finita, siamo dei folli. Questo pareggio ci deve fare riflettere: le partite finiscono quando fischia l'arbitro, un episodio può cambiare tutto»

03.02.2024 21:45

Elvis Kabashi ha ritrovato il gol con la maglia granata anche in Serie B, una bella rete che non è comunque bastata per avere ragione della FeralpiSalò

«Al di là del mio gol, c’è grande dispiacere per questo pareggio - sottolinea amareggiato il centrocampista albanese della Regia - Abbiamo staccato mentalmente e questo non possiamo permettercelo. Se ragioniamo con la presunzione che la partita sia già finita, siamo dei folli».

Com’era l’atmosfera negli spogliatoi a fine partita?
«Ovviamente il morale era basso. È normale sentire un grosso dispiacere dopo un pareggio del genere».

Questo pareggio può essere visto come uno schiaffo che può far bene alla squadra?
«Sicuramente ci deve far riflettere. In una situazione così devi capire che le partite finiscono quando l’arbitro fischia: basta un episodio per far cambiare le cose».

Cosa non ha funzionato?
«Purtroppo è un fattore che viene da dentro. La punizione ci può anche stare, ma questo vuol dire che non sei concentrato. Nell’occasione del fallo che ha poi portato al pareggio io ero anche girato e non ho visto com’è andata precisamente. Ad ogni modo sono quegli episodi che fanno capire che mentalmente non sei nella partita ed è lì che siamo mancati. Sembrava come se ci stessimo accontentando, quando invece sai benissimo che non puoi concedere certe occasioni agli avversari».

C’è qualche aspetto positivo di questo pareggio?
«Sinceramente no, c’è solo dispiacere nel raccontare una partita del genere».

Eppure la Curva Sud a fine partita vi ha applaudito…
«Loro ci sostengono sempre, anche se qualche fischio è giusto che ce lo prendiamo».

Ti aspettavi di partire dalla panchina?
«A Bari la squadra ha fatto bene perciò era giusto che si ripartisse da lì. L’importante è entrare facendo bene il proprio compito e mettendo sempre in difficoltà il mister».

Come valuti tecnicamente il tuo gol?
«Me la sono portata sul sinistro, ho calciato ed è andata bene. Eppure parlare del mio gol fa strano perché tiri le somme e alla fine non te lo godi più di tanto. Bisogna riflettere perché una partita del genere fa male».

È stato molto difficile trovare la via del gol, nonostante le loro due espulsioni…
«Quando sei in superiorità numerica sembra tutto facile invece può risultare difficile perché gli avversari si chiudono e devi essere bravo a trovare l’imbucata giusta. Ci abbiamo provato più volte e siamo riusciti a trovare il gol ma ci è mancato qualcosa a livello mentale. Ora ripartiamo preparando la partita di Cremona, che sarà sicuramente una bella sfida».

Come guardate la classifica?
«Noi guardiamo ovviamente sotto di noi e l’obiettivo comune è sempre la salvezza. Peccato perché le cose stavano andando bene: dobbiamo imparare a rimanere umili e pensare solo al nostro obiettivo».

Cos’è successo nell’occasione dell’espulsione di Butic? Si parla di qualche brutta frase a sfondo razziale…
«Io sinceramente non ho sentito nulla. Gli ho solo detto di non protestare anche perché era già ammonito e alla fine l’arbitro l’ha buttato fuori. Detto questo, c’è stata un po’ di discussione ma di insulti razzisti non ne ho sentiti».


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