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Rozzio: «Volevamo aspettare il Cosenza senza aggredirlo. Anche fuori casa dobbiamo dimostrare di valere 8 su 10»

«Visti gli episodi creati, la partita poteva anche terminare in parità. Sulle mezze palle veniamo un po’ penalizzati ed è lì che dobbiamo prestare più attenzione. Ringraziamo i nostri tifosi e speriamo di aiutare Riky con le nostre maglie»

11.11.2023 19:00

«Purtroppo è stata una gara dalle due facce - ammette il capitano granata Paolo Rozzio al termine del match perso a Cosenza - Il primo tempo lo avevamo preparato in questo modo, con l’obiettivo di aspettarli senza aggredirli subito e questo ci ha portato ad avere il baricentro un po’ più basso rispetto alla nostra media. L’alta aggressività del Cosenza ha fatto sì che facessimo fatica a impostare il nostro gioco. Nel secondo tempo le cose sono cambiate e abbiamo tenuto il baricentro un po’ più alto. Visti gli episodi creati, la partita poteva anche concludersi con un pareggio però purtroppo con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. È finita 2-0 per loro e dobbiamo fare i complimenti agli avversari. Ora bisogna solo pensare a ripartire in vista del match con l'Ascoli».

A livello difensivo si poteva fare qualcosa di più?
«Abbiamo fatto molta fatica nella pressione e nell’uno contro uno, ma se perdevamo degli uomini in raddoppio diventava ancora più dura. Sapevamo dell’importanza del reparto avanzato del Cosenza e abbiamo cercato di rimediare con un modulo un po’ più difensivo: quando hai un baricentro un po’ più basso, gli episodi da gol possono capitare».

Sulla destra non avete sofferto troppo le incursioni di Tutino e Voca?
«Da quella parte Szyminski è stato bravo a contenere le sgroppate di un giocatore molto forte come Tutino. Il nostro modulo era impostato per contenerli perciò spendere giocatori per una tripla marcatura non ci avrebbe permesso di avere giocatori per poter risalire e per chiudere da altre parti».

In questa partita quanto sono stati decisivi certi episodi?
«Sul loro primo gol la palla è rimasta a mezz’aria e potevamo ribatterla. Mentre il loro rigore potevamo anche evitarlo. Per questo dico che sono episodi evitabili, al di là delle decisioni dell’arbitro. Già col Lecco c’è stato un rigore non concesso e non visto dal VAR ed è inconfutabile che nonostante la tecnologia, un arbitro faccia ancora fatica a capire se controllare o no un’azione da rigore. Non sono qui a sindacalizzare sulle decisioni del direttore di gara: lui ha scelto così per il fuorigioco di Gondo o per un fallo subìto da Bianco e noi lo accettiamo. Gli episodi di cui parlo sono quelle mezze palle su cui veniamo un po’ penalizzati ed è lì che dobbiamo fare più attenzione».

C’è qualcosa che avete da rimproverarvi, soprattutto per la reazione avuta nella ripresa?
«Nel secondo tempo se l’arbitro ci avesse dato il rigore su Bianco, avremmo magari trovato l’1-1 e ora parleremmo di un’altra partita. Un 2-0 può far pensare che non ci abbiamo nemmeno provato, ma dal campo non direi che è stata una disfatta come successo a Terni. Detto questo, come avevo evidenziato anche dopo la partita col Lecco, anche oggi dico che sul piano dell’attenzione ci sono ancora diversi aspetti da migliorare».

Qual è il vero valore di questa Reggiana?
«Se da 1 a 10 una squadra è arrivata a 8, vuol dire che vale 8. A Cosenza purtroppo siamo stati da 4 o 5, alla luce di una prestazione deludente. Siamo una squadra da 8 perciò dobbiamo mantenere questo standard, anche nelle partite fuori casa».

Nonostante la sconfitta, i tifosi venuti al “Gigi Marulla” vi hanno sostenuto dall’inizio alla fine…
«A fine partita siamo andati da loro perché sono venuti fin qui a sostenerci in questa trasferta lunghissima. In realtà non avevamo alcun dubbio perché loro ci sono sempre in  tutte le partite. Nonostante la sconfitta, siamo andati a lanciargli magliette e pantaloncini perché se lo meritavano. Oltretutto, sappiamo che è stata aperta un’asta di beneficienza a favore di Ricky, il nostro tifoso che ha perso una mano qualche settimana fa, perciò speriamo davvero che le nostre maglie e i pantaloncini vadano all’asta per lui».


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