Cedric Gondo: «La svolta nel finale? Frutto del lavoro. Metto sempre la squadra davanti a tutto»
Dalle critiche al riscatto, il numero 11 granata ha chiuso in crescendo una stagione da 7 gol e tanto lavoro sporco, contribuendo in modo decisivo alla salvezza della Reggiana

Cedric Gondo è stato uno dei protagonisti della cavalcata salvezza della Reggiana, con 7 gol a referto e un finale di stagione in crescendo. Dopo mesi complicati, l’attaccante ivoriano ha ritrovato la fiducia e ha contribuito in modo decisivo al traguardo granata. «È stata una stagione lunghissima e difficilissima – racconta – Ma per fortuna abbiamo avuto il coraggio e la voglia di non mollare. Alla fine ce l’abbiamo fatta». Gondo guarda al futuro con serenità e orgoglio. A Reggio ha trovato il suo spazio, riconquistando la fiducia di tutti: «Ho sempre cercato di dare tutto. Il finale è stato la giusta ricompensa».
SILENZIO E LAVORO. Una trasformazione evidente quella dell'attaccante classe 1996, esploso nel momento più delicato della stagione. «Fa parte del calcio – spiega – Puoi iniziare bene e poi calare, oppure il contrario. L’importante è rimanere concentrati sull’obiettivo. Se lavori con costanza, le cose prima o poi arrivano». Le critiche, specialmente nei mesi centrali del campionato, non sono mancate. Ma l’ex Ascoli ha scelto il silenzio e il lavoro. «Non ci pensavo tanto, perché stare dietro ai fischi ti fa solo sprecare energie. Ho preferito rimanere focalizzato su quello che dovevo fare e dare sempre il massimo».
FATTORE DESTRO. In attacco, nell'ultimo mese di campionato Gondo ha condiviso il reparto con Mattia Destro, chiudendo però la stagione da titolare fisso. «Lui ha attraversato un periodo complicato, ma anche solo vederlo allenarsi è stato utile. È un giocatore importante, ci ha dato una mano anche sul piano emotivo».
GOL E SACRIFICIO. I 7 gol segnati in campionato – bottino che eguaglia il suo record personale in Serie B – non sono frutto del caso. E sebbene la sua vena realizzativa sia esplosa solamente nel finale, la sua attitudine è sempre stata orientata al sacrificio. «Prima viene la squadra, poi il mio interesse personale. È il mio modo di essere, il mio carattere. Aiutare i compagni è una priorità. Certo, da attaccante so che devo cercare di segnare il più possibile». Due reti, in particolare, sono rimaste nel cuore di Gondo. «Il più bello è quello contro il Catanzaro. Ma quello che mi ha dato più emozione è stato il 3-2 nel derby con il Modena».