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Espeche: «Siamo una squadra forte ma dobbiamo ancora crescere sotto tanti aspetti»

Il difensore (e centrocampista) argentino mette nel mirino il Gubbio dei suoi ex compagni: «Domenica dobbiamo vincere contro un avversario affamato di punti»

02.10.2019 17:45

Marcos Espeche in azione contro il Carpi © Reggio Audace FC

Marcos Espeche ha iniziato la stagione in pianta stabile nell'undici titolare di mister Alvini e anche dopo l'inserimento di Andrea Costa non si è perso d'animo e si è fatto trovare pronto anche da centrocampista in più di un'occasione. Domenica pomeriggio al "Città del Tricolore" arriva il Gubbio, squadra nella quale l'eclettico 34enne argentino ha militato nella scorsa stagione.

Tre partite in una settimana ti creano problemi?
«Penso che sia normale che il carico delle partite si senta perché l’impegno a livello fisico è tanto, però non ho nessun tipo di problema».

Giocare da centrocampista per te sembra essere quasi naturale...
«In realtà io sono arrivato in Italia come centrocampista poi a Lucca dopo qualche anno mi hanno fatto arretrare, ma diciamo che è una posizione in cui mi sono trovato sempre bene e da lì ho iniziato a fare il difensore».

Mister Alvini si stupisce del fatto che tu non sia mai salito di categoria...
«Mi fa piacere, però non so neanche cosa dire perché ricevere un elogio del genere da parte di un allenatore fa solo piacere».

Finora in campionato avete battuto tre presunte grandi come il Carpi, la FeralpiSalò e il Sudtirol però vi siete fermati con Imolese, Arzignano e Fano...
«Questo fa capire quanto sia equilibrato questo girone. Penso che andare a guardare la classifica al momento di affrontare una squadra sia l’errore più grosso che possiamo commettere. Quando uno affronta formazioni di bassa classifica è normale che si trovi di fronte avversari disposti a chiudersi e a fare male in ripartenza però alla fine sono partite in cui abbiamo avuto l’occasione di portare a casa quei punti che magari oggi mancano. Dobbiamo crescere e migliorare sotto questo aspetto, capire che certe partite vanno chiuse alla prima occasione».

La Reggiana è davvero così forte?
«Io credo che oltre ad essere forti siamo un gruppo che lavora sempre con l’obiettivo di migliorarsi. Se uno guarda i nostri allenamenti capisce che in questa squadra c’è la voglia di crescere e soprattutto c’è la voglia di lasciare il segno facendo qualcosa di importante».

Quando sei venuto a Reggio pensavi di lottare addirittura per la promozione?
«Se parliamo della Reggiana, parliamo di una piazza che non ha bisogno di presentazioni e penso che questo abbia portato la dirigenza e la società a creare una squadra che possa lottare per obiettivi importanti. Guardando il girone ci sono squadre che puntano ad obiettivi importanti e a vincere assolutamente, e di noi non si può dire diversamente».

Ormai è passata una settimana, ma ti è rimasto qualcosa di quel Reggiana-Carpi di fronte a 8000 persone?
«Credo che sia stata una cosa fantastica che difficilmente si vede in questa categoria. Queste sono emozioni che ti rimangono, che ti segnano, che ti fanno capire quanto questa piazza abbia bisogno di lottare per qualcosa che ti permetta in futuro di arrivare in palcoscenici più importanti».

Domenica arriva il Gubbio, squadra che conosci bene. Cosa c'è da temere dei rossoblù?
«L’esperienza a Gubbio per me è stata positiva. Mi aspetto una squadra da non sottovalutare, perché secondo me ha raccolto meno di quello che meritava: non ha ancora vinto una partita quindi credo che ci troveremo di fronte una formazione che avrà fame e necessità di vincere per dare una svolta al proprio campionato».

Se domenica dovessi fare gol, esulterai?
«Sì perché il gol è una gioia e bisogna festeggiarlo secondo me».

Dopo 7 partite si può già tracciare un piccolo bilancio del campionato. Qual è la squadra da temere maggiormente?
«Penso che la favorita sia senz’altro il Padova, però ce ne sono tante di avversarie tutte costruite per puntare al vertice».

La Reggiana dove la mettiamo?
«La mettiamo sicuramente vincente domenica. La continuità dei risultati positivi ci porterà senz'altro ad avere una classifica piacevole. Non ci poniamo degli obiettivi ben precisi se non quello di lavorare bene in settimana preparando al meglio la partita che abbiamo di fronte».

La tua presenza in squadra dà la carica ai compagni e ai tifosi...
«Approcciare le gare con aggressività fa parte del mio DNA. Non mi considero un giocatore imprescindibile per questa squadra, chiunque giochi è in grado di apportare il suo valore».

Fra poco dovrete lasciare la struttura di Cavazzoli...
«Qui abbiamo i nostri spazi, c’è tutto, abbiamo due campi da allenamento a disposizione e una piccola palestra. Se dovessimo lasciare questa struttura, e pare sia così, ci dispiacerà tanto anche perché chi lavora qui ci ha sempre trattato bene».

Come ti stai trovando a Reggio?
«Abito a Lucca da quasi dieci anni e devo dire che ho ritrovato tanto della mia città anche a Reggio Emilia. Non ho avuto modo di visitarla a livello culturale, aspetto che arrivino mia moglie e mio figlio per farlo».

Coltivi degli hobby?
«Diciamo che ho poco tempo libero, però quando riesco mi piace suonare la chitarra. Per il resto sono una persona molto casalinga che segue una routine ben definita».


Giovanni Fiori

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